(AP Photo/Chuck Burton)

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Procede senza intoppi il percorso di Roy Williams e dei suoi Tar Heels, che nella notte hanno battuto #9 Providence con il risultato di 85 a 66.

I Friars hanno iniziato bene in realtà, andando anche in vantaggio a cinque dal termine della prima frazione e riuscendo a trarre vantaggio dalla maggiore rapidità del proprio quintetto. Certo l’uscita dal campo di Kris Dunn per un secondo fallo giunto con ancora undici minuti da giocare prima dell’intervallo non è stata una manna per i Friars, che peraltro hanno dovuto farci il callo alle uscite anticipate delle proprie stelle, ma Cooley e i suoi hanno comunque continuato a infastidire UNC nel primo tempo, conclusosi sul 34-30 per la numero 1 del Regional.

L’intuizione, per la quale comunque non si necessitava di un visionario, di utilizzare un quintetto piccolo ed agile (solo dieci minuti di gioco per Kennedy Meeks) da parte di Roy Williams ha sicuramente aiutato a limitare il già non brillantissimo attacco dei Friars (40% dal campo e 23% da tre, con i soli Bentil e Dunn a segno dalla lunga distanza) e nonostante una lineup che a lunghi tratti è stata quindi sul parquet con meno centimetri del solito i Tar Heels sono riusciti a dominare anche la sfida a rimbalzo, vinta 42 a 24.

Grazie allo sforzo di Bentil e Dunn (50 punti sui 66 della squadra sono loro) Providence è riuscita a mantenere uno scarto ancora recuperabile (nell’ordine dei sette punti) fino a circa nove minuti dal termine, ma da quel momento in meno di cinque minuti UNC ha messo a segno uno dei suoi parziali spezza gambe, questa volta un 19-4 che ha mandato i Friars a venti punti di distanza e fuori dal Torneo NCAA.

Come detto per i Friars difficile trovare qualcuno degno di nota fuori da Kris Dunn autore di 29 punti e Ben Bentil che l’ha coadiuvato con 21: i due, comunque sempre un po’ troppo fallosi, hanno combinato per un 17 su 33 dal campo e 6 su 13 da tre. I compagni? Rispettivamente 6 su 24 e 0 su 10.

North Carolina come spesso in queste ultime partite non ha avuto bisogno di particolari eroi, ha vinto di squadra, sfruttando il quintetto piccolo alla perfezione e mandando tutti i cinque giocatori maggiormente utilizzati in doppia cifra, facendo così valere il maggior talento del proprio organico a livello di profondità, esaltando la modalità “soli sull’isola” delle due stelle dei Friars.

Ora i Tar Heels possono riposare un attimo in attesa di una Sweet Sixteen contro Indiana che, oltre ad essere un super-classico che attendiamo con ansia, ci dirà più su una squadra che in questo Torneo deve ancora trovare un avversaria del suo livello e l’avrà negli Hoosiers.