Ecco i “Cocci di bottiglia” di questa settimana, con provocazioni taglienti, indovinelli irriverenti… E pallini sparati col Winchester….
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Gli indovinelli del Mago Dedalus

1) Chi è quel allenatore ultrasettantenne che alla domanda come stai risponde “Tutto bene, ma mi manca la panchina: si sono dimenticati di me e nessuno mi offre un contratto…”?

2) Chi è quell’arbitro che, come Berlusconi riesce, grazie alla PRESCRIZIONE, a farsi designare ogni domenica per partite importanti, grazie al feeling con il designatore e nonostante i report assai negativi?

3) Chi è quel Presidente di un organo della Fip che non ha voluto firmare il documento in cui si chiede a Petrucci di candidarsi a Presidente Federale, usando il “barbatrucco” di farlo siglare dal suo vicepresidente?  Forse che abbia un suo candidato da proporre?

 

LA GRANDE IMPRESA PIU’

Ryan Hoover

Che il basket sia emozione e vita, lo sapevamo…

Dalle Final Four di Legadue a bari, l’ennesima conferma, con la storia tenerissima del rude soldato Ryan…

Infatti. Quando a 83 centesimi dal termine Ryan Hoover infilava il canestro della vittoria sulla favorita Scafati che mandava la sua Fileni Jesi in finale, esattamente nel medesimo istante, a sua moglie Brenna, incinta di 8 mesi, presente sulle tribune con la primogenita Lydia, per la forte emozione si rompevano le acque. La festa in mezzo al campo, la corsa all’ospedale di Bari, dove è nata Genevieve, il cui arrivo era previsto per fine mese, ma che ha anticipatola sua uscita al mondo per esserci anche lei a festeggiare papi. D’obbligo un enorme fiocco rosa sulla panchina jesina…

LA GRANDE IMPRESA MENO

Enrico Ragnolini

Lo sappiamo che sarà dura, ma l’Ultima Legione l’ha giurato: non fare sconti a nessuno. Anzi, combattere i nemici del basket, naturale, ma anche e soprattutto pretenderei più da quelli che considera amici. E il presidente del Comitato lombardo della Fip tra quelli è annoverato. Ordunque, caro Enrico Ragnolini, bella presenza e immagine del nuovo che avanza, non si può fare il presidente fantasma per una notte. Rifiutarsi di firmare l’appello a Gianni Petrucci perché ritorni a casa, usare il “barbatrucco” (slang di nostri giovani amici) di farlo firmare al suo vice. Ma gli attributi dove sono finiti? Se non condivide “la mossa” perché non da battaglia sostenendo le proprie opinioni/posizioni, oppure, in disaccordo, non presenta le dimissioni?

MIRA IL PALLINO

  • Noi, si sa, andiamo in battaglia a viso aperto, senza paura di morire, offrendo sempre il petto, nomi e cognomi, non colpiremo, e non ci colpiranno, mai alle spalle. All’attacco, dunque, di un altro nostro amico. Per scongiurare il rischi che anche Tiziano Zancanella, nel suo campo arbitrale (Aia) faccia la fine di Meneghin in Fip, cercando di seguire vie diplomatiche (ad entrambi non congeniali) invece dell’attacco. Se è vero, come noi pensiamo sia vero, che l’Aiap boicotta e fa la fronda, perché non li manda a casa? Avrebbe il potere di farlo in tempo reale. Lo usi, rompa il cerchio di gesso, li faccia tacere. Zancanella ha fisic du role e competenze per dar battaglia, se si mette a trattare sono più bravi, e ammanicati, gli altri.
  • Sandro Galleani

    Sabato compie gli anni Sandro Galleani, da Varese, un uomo, un professionista eccezionale, che al basket ha dato molto, no, tutto, tutta una vita di passione. I nostri più affettuosi auguri. E se qualche giovane non lo conosce, siccome vogliamo essere “interattivi” e suscitare informazione partecipata, andassero a cercare chi è Sandro, magari sulla sua pagina di Facebook, dove lui conserva e mostra al pubblico il patrimonio dei suoi tesori di esperienze vissute, soprattutto con la nazionale…

  •  Se fai il rapporto qualità/prezzo, nel nostro caso, capacità/sfortuna, Alessandro Crovetti è il campione mondiale. Uno dei dirigenti più geniali e riservati (per formazione ed esperienza gestionale lo paragoniamo addirittura a Maurizio Gherardini), dove arriva, dopo un po’ si ritrova con la società che va in crisi. Allora non è poi così tanto bravo? Bastardelli maliziosi… E’ talmente bravo che lo chiamo quando i buoi sono ormai fuori dalla stalla, e lui ha talmente coraggio e passione che non rifiuta mai le sfide impossibili. Vedrete, se non ritira su Montegranaro. Ha appena cominciato.
  • Il ciclismo sport epico e di fatica ha avuto il coraggio di compattare tutte le sue componenti e tutti insieme presentare al Coni la richiesta ufficiale di rivedere la Legge 91 e rendere più agili le norme del professionismo. Spiegateci perché non possono farlo anche Fip e Lega per il basket?
  • Simone Pianigiani, dulcis in fundo. Finalmente un cittì con lo sguardo rivolto al futuro. Le sue convocazioni sono inceppabili. Perfette, Bravo. Anche nel costruire un ambiente integrato che possa seguire e valorizzare il progetto di sviluppo. Una sola domanda: 18 componenti dello staff per 14 convocati, non sono appena appena esagerati? Occhio, la rana (che si gonfiava per diventare bue) è sempre in agguato.

 

WERTHER PEDRAZZI

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