È notizia di questa mattina l’iscrizione di Simone Pianigiani, ex coach della Mens Sana Basket Siena ed attuale CT della Nazionale italiana, nel registro degli indagati in mano alla procura senese. Chi mastichi un minimo di diritto civile non dovrebbe trovare niente di strano in questo: se viene ravvisato che una società, sportiva o non, effettua pagamenti a nero, viene da se che ci siano dei dipendenti, o ex dipendenti, che quel nero lo hanno ricevuto. Quindi ci aspettiamo serenamente, e senza gridare allo scoop, che altre indagini vengano aperte anche su altri ex allenatori o ex giocatori. Restano da intricata lettura, casomai, le dinamiche temporali con cui gli inquirenti senesi si stiano muovendo: da ateo in materia resta incomprensibile pensare di trovare in casa o nei computer di “persone informate sui fatte” le presunte informazioni probatorie a distanza di oltre due anni dall’inizio delle indagini. Ma tant’è e vedremo a cosa parteranno le indagini. Il reato contestato a Pianigiani è evasione fiscale.
Insieme al nome di Pianigiani, come riportato dall’articolo pubblicato sull’edizione locale de “La Nazione” ne è stato iscritto anche un altro: Stefano Bisi. Sconosciuto ai più, la cui carriera giornalistica è iniziata nel 1978 e che attualmente lo vede ricoprire la poltrona di vice-direttore del Corriere di Siena, si è guadagnato nel tempo una nomina ad Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica ed è, dal 6 Aprile 2014, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, la più numerosa obbedienza massonica del nostro Paese che attualmente pare annoverare circa 22mila iscritti. Al Bisi viene contestato il reato di ricettazione per, così ci hanno informato i colleghi della carta stampata, avere ricevuto negli anni dalla società Mens Sana Basket cifre quantificate in 5mila euro mensili.
Romanzo – A scorrere i nomi e le istituzioni entrate nel calderone dell’inchiesta Time Out, che di fatto ha portato alla chiusura ed al fallimento della Mens Sana Basket srl, pare di leggere la trama di un nuovo romanzo di Dan Brown: banca, incroci ed intrighi politici, massoneria di rito scozzese, frodi e raggiri per milioni e milioni di euro… Quello che non è chiaro ad oggi resta la posizione di Banca MPS, sponsor ed unica finanziatrice della squadra negli ultimi anni, che non si è mai costituita parte lesa nei confronti dei reati ipotizzati dai vari filoni di inchiesta. Anche la Polisportiva Mens Sana 1871, socia di maggioranza della separata sezione Basket srl, prima di distaccarsi e dichiarsi essa stessa parte lesa ha preso tempo. La realtà dei fatti è che l’unica parte lesa sono i tifosi, o almeno quella parte che non è mai voluta scendere a compromessi vari con la passata dirigenza, e che da qualche settimana hanno preso confidenza con il mondo della Serie B, riempendo i palazzetti di Piombino e Mortara e presentandosi con quasi 500 persone in fila per un biglietto alla palla a due dell’esordio casalingo con Empoli che si sono uniti a 1500 abbonati già seduti all’interno del PalaEstra, sostenendo la nuova società Mens Sana 1871, sulla cui immacolatezza gravano tuttavia plumbee nubi. E la sensazione è che resteranno anche gli unici a scontare una pena che è rinnovata tutte le volte che esce una nuova indiscrezione giudiziaria.