Il Regal Barcellona procede spedito per la sua strada: non intende giocare l’Euroleague fuori dal Palau Blaugrana, né prende in considerazione l’idea di costruire un nuovo palazzetto per il basket prima del 2020, e quasi certamente in un blocco unico che comprenda anche lo stadio di calcio. Sono previsti costi pari a 100 milioni di euro per realizzare il progetto.

Viste le difficoltà politiche e finanziarie della Catalogna, che ha appena chiesto al governo centrale spagnolo considerevoli aiuti per 5 miliardi di euro onde evitare il fallimento economico della regione, ci sembra una scelta corretta e ragionevole. La conferenza stampa con cui il club ha comunicato la direttiva del presidente Sandro Rosell attraverso Joan Bladé, direttore responsabile della sezione, e Jordi Moix, area manager del patrimonio Barça, è stata al riguardo precisa.

Eppure solo pochi giorni fa il commissioner dell’Eurolega, Jordi Bertomeu, aveva affermato che la proroga concessa al Barcellona per adeguarsi agli standard richiesti (i prossimi tre anni per i quali è stata prolungata la licenza A) non è ulteriormente contrattabile: palazzetto nuovo entro il 2015 o fuori. Infatti la regola fissata dal board di Euroleague vuole che lo standard dei 10.000 posti a sedere vada a regime già dal campionato 2013-2014. Forse sarebbe bene che mister Bertomeu guardi un po’ più alla situazione contingente che non alle sue aspettative, che con i risultati ottenuti sul campo spesso hanno poco a che vedere. O significa che, scaduta la proroga, al Regal verrà concessa una licenza B (giocare l’Eurolega solo se finalista in patria)?

In Italia una situazione simile è quella in cui si trova la Mens Sana Siena. Seppure il faticoso iter di approvazione della nuova legge sugli stadi da parte del Parlamento dovesse partorire la nuova e attesa normativa, la crisi particolare in cui versa lo sponsor cittadino Montepaschi rende irrealizzabile il progetto del nuovo palazzo dello sport (e dello stadio di calcio, ma separati: a Barcellona c’è la polisportiva a Siena il particolarismo locale). A tal riguardo si registra la presa di posizione di Dario Nardella. Due giorni fa, il vice Sindaco di Firenze, intervenendo ai microfoni di RDF 102.7, ha ventilato la possibilità che la Mens Sana possa giocare al Mandela Forum di Firenze le gare interne di Eurolega a partire dalla stagione 2013-2014: “Il Comune di Firenze ha dato la disponibilità agli amici senesi a disputare le partite della Mens Sana al Mandela Forum. Se l’alternativa per Siena fosse quella di andare a Bologna noi saremmo pronti a fare la nostra parte. Il campanilismo sarebbe di cattivo gusto ed inoltre noi non abbiamo una squadra di prima serie. Siamo pronti quindi ad ospitare gli amici senesi”.

Le nuove regole europee imporranno una capienza minima di 10.000 posti; capienza che il Palaestra, con i suoi 5070 spettatori, non può ovviamente garantire. Eppure a Siena molti ricordano che le diecimila presenze si sono fatte anche in tempi remoti, come un Antonini Siena-Emerson Varese del 78/79, e non solo in alcune finali scudetto. Chissà quanto costerebbe l’adeguamento dell’impianto alle normative per raggiungere la capienza richiesta. Le velleità degli anni passati, in cui sembrava che a Siena scorresse l’oro, sono finite: bisogna riconsiderare tutte le opzioni possibili.