il ritorno di Scekic

Mapooro Cantù-Khimki Moscow Region 67-54

Desio: Dopo aver concesso al Khimki 21 punti nel primo quarto, con un approccio difensivo imbarazzante, la Mapooro Cantù gira le carte in tavola nei rimanenti tre quarti concedendo solo 33 punti stritolando i russi che pure avevano mostrato di essere una squadra molto fisica e solida nel primo tempo, a girare la gara ci hanno pensato Marko Scekic, alla sua prima vera prestazione dopo un paio di piccole comparsate, e Pietro Aradori, molto preciso ed attento, che ha chiuso con 13 punti che lo rendono il miglior marcatore dell’incontro. Buona la risposta anche dei due giocatori che avevamo chiamato ad una reazione: Maarty Leunen chirurgico con 9 punti (tutte triple) e 5 rebs e Jerry Smith che, dopo un inizio non entusiasmante, ha lasciato che la partita venisse a lui ed ha chiuso con 10 punti. Cantù ha dominato a rimbalzo (40 a 26) ed usufruito di più tiri liberi mentre fra i russi continua a non essere “visto” Koponen, l’ex virtussino ha giocato solo tre minuti, peraltro non malvagi, nel primo tempo e poi è stato dimenticato lasciandolo intristire sul pino a favore di un KC Rivers poco incisivo ma pure del lento e triste Planinic e dell’oscuro Vyaltsev. La vittoria canturina riapre le speranze di passaggio del turno visto che l’Olimpjia Lubiana ha perso nettamente in casa con Pana e lo scarto finale è molto interessante in vista del ritorno a Mosca, ci vogliono peraltro delle imprese in casa magari contro il Real o il Fenerbahce di Pianigiani, chissà se i tifosi che sinora si sono dimenticati della magia dell’Eurolega (stasera 3779 entusiasti presenti) risponderanno presenti al prossimo appello. Ma questa vittoria moltiplica pure le energie per il derby di lunedì a Varese, i nemici storici hanno fame di vendetta dopo anni di sonore bastonate e credono che sia giunto il loro momento, alla Mapooro il compito di riportarli sul pianeta Terra.

Cronaca: Piacevole la partenza della gara con Cantù che parte 10-7 ma con un parziale di 7-0 il Khimki sorpassa mentre Tyus fatica dannatamente coi possenti lunghi avversari (12-17) tanto da costringere Trinchieri a chiamare in causa il febbricitante Marko Scekic al suo posto. Il primo quarto si chiude sul 14-21 con la Mapooro che tira col 31% da due contro l’88% dei russi.

Sono Aradori e lo stesso Scekic a far risalire Cantù a -2, ed è un coast to coast di Jeff Brooks a completare la mini-rimonta (23-23) con Leunen da tre per un parziale di 15-4 in 5’. Esce un ottimo Scekic e rientra Tyus a cui, a mani giunte, Trinchieri implora maggiore intensità ed attenzione ed il lungo da Florida firma il 31-27 Al 18’. Fridzon segna da tre ma Kreso Loncar si piglia un tecnico protestando dopo aver segnato canestro e la Mapooro va all’intervallo lungo sul 35-32.

Markoishvili si congratula con Scekic (Foto Caruso 2012)

In una insalubre nebbiolina grigio-azzurra che irrita non solo i polmoni e la gola di chi non vuole suo malgrado fumare ma irrita pure i nervi di chi non sopporta il malcostume italiano di non rispettare le leggi fregandosene dei diritti altrui, si riparte ed un gioco da tre punti di Cusin vale il +6 ma il centro della nazionale commette subito il suo quarto fallo in soli 6’ passati in campo, Tabu ed Aradori confezionano il +8 interno con due triple ma sono i due americani volanti Brooks e Tyus, sulla sirena, a fissare il 55-43 che chiude il terzo quarto.

Il Khimki fatica a produrre uno sforzo importante per rientrare ma Cantù si ferma giocando troppo al limite del tempo, commettendo troppi falli in attacco tanto che al 34’ la Mapooro è sul 56-48 essenzialmente grazie alla sua difesa. È Manu Markoishvili però a mettere la tripla del +13 a 4’ dal termine e Cantù vince la sua prima gara stagionale in Eurolega.

Il Migliore: vedere Marko Scekic, che non doveva giocare per la febbre, girare la gara portando a scuola Loncar, rivedere i suoi gomiti da vecchio guerriero pungenti sui costati ed il suo lesto opportunismo sotto canestro ci rende felici. In 15’ in campo segna 8 punti, prende 3 rimbalzi con un plus/minus di +16.

Il Peggiore: un play di due metri lento e flemmatico come Zoran Planinic proprio non riusciamo ad apprezzarlo nonostante finisca con l’essere il miglior realizzatore dei russi.

I Tabellini:

Bennet Cantù: Kudlacek ne Abass ne Scekic 8 Smith 10 Markoishvili 6 Leunen 9 Mazzarino 5 Brooks 6 Tyus 4 Tabu 3 Aradori 13 Cusin 3 all.Trinchieri

Khimki Mosca: Augustine 8 Fridzon 10 Koponen 2 Vyaltsev 3 Loncar 8 Rivers 7 Monya 4 Khvostov ne Pushkov ne Zhukanenko – Planinic 10 Davis 2 all.Gavrilovic