Mosca, sabato 14 Aprile, dal nostro inviato

La due giorni moscovita di Eurocup ci fornisce l’occasione di incontrare di grandi ospiti internazionali come Šarūnas Marčiulionis. Guardia dallo straordinario passato con la maglia della nazionale lituana, medaglia d’oro a Seul 1988, oltre ad essere uno dei primi atleti europei ad avere lasciato un segno tangibile nella NBA soprattutto con la maglia dei Warriors, sesto uomo dell’anno nel 1992 e nel 1993. L’ex stella di Golden State ci regala un’ampia panoramica sul basket europeo vista anche attraverso la sua esperienza come presidente della Šarūnas Marčiulionis Basketball Academy.

Marčiulionis in maglia Warriors

DB: Partiamo dall’eliminazione del Lietuvos, partita sempre in salita, qualche problema fisico nei giocatori chiave, quali le motivazioni della sconfitta contro Valencia?

MARCIULIONIS: “E’ stata una partita complicata da subito, troppi errori dal perimetro anche con spazio, Rice in non perfette condizioni ed i falli di Valančiūnas. Valencia ha gestito con intelligenza il vantaggio, era molto difficile in quelle condizioni recuperare”.

DB: Proprio Valančiūnas è stata la grande delusione della serata. Ci sono su di lui tante aspettative, e gli occhi puntati di diversi scout NBA, quale pensa possa essere il suo futuro tra i Pro?

MARCIULIONIS:” Prima di tutto c’è da stabilire quale sarà il suo ruolo e non sarà così semplice stabilirlo. Per ora è troppo leggero per giocare centro ma se dovesse mettere troppa massa muscolare rischierebbe di perdere velocità, che è una delle sue migliori qualità. Poi conta molto quale franchigia ti sceglie ed in che turno, insomma tanti fattori condizionano il tuo ingresso nella NBA. Per ora deve cercare di migliorarsi, e molto, nella sua gestione dei falli, sui movimenti difensivi e fare esperienza. Fattore che poi ti garantisce anche il mestiere e la furbizia per gestire la tensioni di partite così importanti”.

DB: In generale il livello del basket europeo, soprattutto nelle competizioni più importanti, sta lievitando. Il confronto, una volta totalmente impari, con la NBA sta portando il vecchio continente sempre più ad avvicinarsi al livello di competizione del torneo americano?

MARCIULIONIS:” E’ un momento particolare per lo sport europeo in generale. La crisi economica sta impedendo di fatto la realizzazione di progetti ad ampio respiro, forse la situazione andrebbe analizzata meglio tra due anni. Certamente tutto è molto diverso dai tempi in cui giocavo io quando la differenza tra i due “mondi” era molto più marcata. Non c’era ancora un’Eurolega di grande livello come ora, ed anche oggi abbiamo assistito a due semifinali di Eurocup interessanti e piacevoli sia dal punto di vista tecnico che dello spettacolo. In attesa di aspettare una situazione economica più propizia che permetta di migliorare ancora credo sia importante ora concentrare l’attenzione di noi addetti ai lavori sugli aspetti più squisitamente tecnici”.

DB: Aspetti che da molti anni sta portando avanti grazie al progetto della sua scuola di basket che permette ai giovani giocatori di perfezionarsi e di crescere. Qual’è la direzione da questo punto di vista che auspica anche attraverso il lavoro della Sarunas Marciulonis Basketball Academy.

MARCIULIONIS:” E’ importante a mio parere tornare alle basi del nostro sport. Dare migliori fondamentali che spesso sono stati dimenticati negli ultimi anni, sia in America che qui in Europa. Questo non parte solo nell’istruzione tecnica ai giocatori ma proprio nella nuova cultura dei coach. Dopo tanti anni di grandi scuole a livello europeo bisogna, soprattutto per gli allenatori che preparano i ragazzi, formare una nuova generazione di coach che insistano sui fondamentali. E’ un primo passo ma che può generare una nuova leva di giovani che può crescere in modo molto più completo senza eccessi legati alla sola esplosione atletica.

DB: Un problema legato forse anche all’aspetto più squisitamente tecnico, poche negli ultimi anni sembrano le novità anche in campo tattico.

MARCIULIONIS:” E’ il secondo grande problema, da diversi anni ormai si assiste ad una stagnazione del gioco. Si è portati a cercare con insistenza assoluta il pick & roll ed i suoi derivati senza valutare altre soluzioni tattiche. Attraverso i fondamentali ed una crescita tecnica il giocatore può avere più alternative. Basti pensare solo al passaggio, alla lettura delle situazioni, la ricerca maggiore delle spaziature, il ribaltamento della palla e la pazienza di cercare la superiorità numerica sui vari lati del campo. Per questo parlo di una nuova cultura di base che ci faccia riassaporare il gusto della novità e della ricerca del miglioramento in ogni aspetto del gioco. Noto troppa pigrizia da parte di tanti giocatori di assoluto talento nel migliorarsi, ed in questo la spinta dei coach può essere estremamente importante”.

DB: A questo punto non resta, dato che parliamo di talenti emergenti, che indicare a suo parere un grande talento potenziale sul punto di esplodere per essere protagonista ai massimi livelli.

MARCIULIONIS:” Domanda complessa che non posso liquidare in pochi secondi – sorride sornione il campione lituano – sui due piedi l’unicoo nome potenziale è quello di mio figlio. Naturalmente però per l’esplosione dovrete attendere ancora dieci anni almeno, visto che ha solo 9 anni”.