Momento decisivo per la stagione di Eurocup, al via oggi la prima gara di andata delle semifinali con la sfida tra Valencia e Nizhny Novgorod. Domani in campo le altre semifinaliste, a Belgrado la Stella Rossa riceverà l’Unics Kazan di Andrea Trinchieri. Partite più che interessanti che andiamo ad analizzare con Pietro Scibetta, giornalista de La Gazzetta dello Sport oltre che telecronista delle gare di Eurocup su Eurosport 2.

Doellman e Valencia di fronte all'ostacolo Nizhny (foto di Hector Juan Sanmartin)

Doellman e Valencia di fronte all’ostacolo Nizhny (foto di Hector Juan Sanmartin)

DB: Valencia proverà a fare la voce grossa alla Fonteta per ipotecare il passaggio alla finalissima. Il Nizhny però è avversario più che insidioso, capace di rimontare le sconfitte maturate all’andata contro Besiktas ed Hapoel Gerusalemme.
SCIBETTA
:” Il cammino del Nizhny mi ha stupito sino ad un certo punto. I russi hanno dimostrato sin dai primi gironi eliminatori di essere estremamente competitivi in questa Eurocup. Hanno evidenziato soprattutto una rara capacità di reazione anche nei momenti più difficili. Penso alla brutta sconfitta di Istanbul all’andata contro il Besiktas, oppure alla tranquillità con cui hanno gestito l’inizio complicato della sfida di ritorno contro l’Hapoel nei quarti. Gli uomini di Zoran Lukic possono essere molto pericolosi soprattutto in casa dove hanno anche percentuali dal perimetro molto importanti. Credo che gran parte della qualificazione si deciderà nella gara di andata. Valencia ha costruito molte delle sue fortune stagionali in Eurocup grazie soprattutto alle grandi partite disputate alla Fonteta, penso ad esempio alle vittorie contro il Khimki ed a quella, straripante, contro l’Alba nei quarti. Perasovic ha a disposizione un roster molto completo e ricco di alternative a cui si aggiunge anche il convalescente Lucic che può garantire al coach croato un altro tassello alla rotazione. Gli spagnoli puntano molto su questa Eurocup, competizione che storicamente gradiscono molto, due successi ed una finale nel loro palmares. Certo se Doellman dovesse ripetere la prestazione stellare contro l’Alba la partita sarà una semplice formalità per Valencia. Padroni di casa che restano in ogni caso i favoriti per la finale ma se ci potrà essere una sorpresa nelle semifinali questa credo possa arrivare dai russi e, quasi sicuramente, non dalla Stella Rossa contro Kazan”.

Kazan di Andrea Trinchieri la squadra da battere (foto S. Paolella 2013)

Kazan di Andrea Trinchieri la squadra da battere (foto S. Paolella 2013)

DB: Stella Rossa che vuole tentare la grande impresa contro il favoritissimo Unics Kazan di Andrea Trinchieri.Quali potranno essere le armi per fermare la corazzata russa da parte di Nelson e compagni?
SCIBETTA:” Andrea Trinchieri in una recente intervista ha indicato 24mila ragioni per vedere favorita la Stella Rossa nella sfida contro la sua squadra. Mi permetto ovviamente di obbiettare che ne vedo forse almeno 12, il roster di Kazan, per farmi preferire i russi nel doppio confronto. Sul campo si confrontato due squadre con un percorso molto diverso. Kazan è stato un rullo compressore arrivato sino alla finale con uno score quasi immacolato. I serbi sono reduci da quattro autentiche battaglie prima contro il Lietuvos e poi contro il Budivelnik. Contro Kiev per essere precisi senza il clamoroso infortunio tecnico di Blake Ahearn a pochi secondi dalla fine la Stella Rossa sarebbe stata già eliminata. L’effetto dei 24mila appassionati tifosi serbi sicuramente potrà dare una mano importante ai giocatori di casa nella gara di andata ma non penso che campioni come Kaimakoglou, Zisis, Vougioukas, giusto per citare l’architrave greca della squadra, si faranno intimidire o condizionare dall’ambiente. Alla Stella Rossa per passare il turno non basterà solo giocare la gara perfetta all’andata, ma anche ripetersi al ritorno in Russia. Coach Radonjic avrà bisogno di tanto uno contro uno efficace di Jenkins e Nelson per aprire spazi importanti a rimbalzo d’attacco per Marjanovic e Katic. Oltre ad indispensabili buone percentuali dal perimetro da parte dei lunghi come Dragicevic e Radenovic. Per poi sperare di potersela giocare negli ultimi minuti lasciando lo spartito in mano a Jenkins che, a dispetto magari di 30-35 minuti piuttosto modesti come contro Lietuvos e Kiev, ha dimostrato di essere vero fuoriclasse nei momenti cruciali di una gara. Senza queste variabili l’ottima organizzazione difensiva dell’Unics abbinata al talento dei vari Goudelock, Eidson e compagnia non potrà che prevalere”.