Valencia Basket Club

Triguero 5,5: “uccellato” da Hassell ad inizio gara, commette anche due falli in rapida sequenza: tutto ciò lo costringe all’oblio della panchina per la quasi totalità dell’incontro.

Justin Doellman (foto acb.com)

Justin Doellman (foto acb.com)

Doellman 8: giocatore entusiasmante a giudicare da questa partita. Si alterna con sagacia in una doppia dimensione – vicina e lontana dalle plance – a tratti immarcabile per i suoi sventurati dirimpettai. Preciso al tiro, vola a rimbalzo, “vede” i compagni: il 30 finale di valutazione con il tabellino “gonfio” spiega meglio di mille altre parole.

Van Rossom 7,5: a Pesaro lo ricordavamo un pelo più acerbo… Quello di Valencia è un playmaker che guida la squadra con sapienza (7 assist) ed è una sentenza da fuori.

Sato 6,5: in mezzo a frombolieri ispirati quali sono i suoi compagni stasera, il centroafricano si dedica con profitto ad un’altra specialità della casa, la difesa: esterni varesini cancellati dal campo.

Lishchuk 6,5: parte in quintetto, dimostrando di meritare la fiducia accordatagli da coach Perasovic. E’ una pertica che presidia area e tabelloni, capace di punire, con aiuti puntuali e stoppate, le sortite varesine fino al ferro.

Lucic 6: senza infamia e senza lode la prova dell’ala ex-Partizan. Appare timido nello straripante attacco valenciano.

Martinez 7: ricuce da solo ma brillantemente l’unico parziale biancorosso, agli albori della partita: dal + 4 Cimberio al + 7 Valencia è lui a far frusciare la retina. Esaurito il compito, si limita ad amministrare.

Lafayette 7,5: il fatto che esca dalla panchina è sintomatico della profondità del roster spagnolo. Messo piede in campo, peraltro, non si fa pregare e schiaffeggia la difesa varesina con un siluro via l’altro. Aggiunge anche 4 assist ad una prova davvero maiuscola.

Aguilar 7,5: è elegante nei movimenti e (pure lui) multidimensionale. Fa quasi percorso netto al tiro (6/7), punendo ogni disattenzione della difesa ospite con mano torrida.

Perez 7: “garbage time” per lui benedetto: esordisce a 16 anni in Eurocup con 4 punti e la festa di tutto il Pabellon Fuente de San Luis.

Perasovic 7,5: è alla guida di una corazzata dalla mira infallibile, profonda, completa, che segue i suoi dettami con giudizio ed applicazione. Ha vinto di 51 l’ultima in campionato e di 34 stasera: serve altro per testimoniare quanto la sua squadra resti “attaccata” alla partita senza cali di concentrazione? La missione dalle parti della Fonteta è una sola: arrivare fino alla finale.

Cimberio Varese

Scekic s.v.: sei minuti sono troppo pochi sia per dare un contributo in positivo, sia per naufragare coi compagni. Si ribadisce però la sua inadeguatezza fisica al doppio impegno.

Hassell EurocupSakota 4,5: l’espressione del volto è triste ed insicura, la mano continua ad essere ghiacciata. Dov’è finito il Dusan trascinante ed implacabile? Paga l’esplosione di Polonara anche in una partita mal giocata dall’ala di Ancona. Da recuperare al più presto.

Coleman 5+: ci mette l’anima in difesa (4 recuperi) ed è insolitamente preciso al tiro. Appare, tuttavia, sempre fuori dagli schemi offensivi, come un treno che non ammette di cambiare binario nella sua progressione. Si accende da solo, si spegne allo stesso modo.

Rush 5: consueti pasticci in attacco, consueta buona volontà dietro. Certo è che se il suo apporto (e quello del resto della panchina) risulta sempre così modesto, Varese non può pensare di avere le risorse necessarie a far bene in coppa.

Clark 5: l’inizio fa ben sperare, soprattutto in regia, perché mette in moto Hassell e guida con piglio il resto dei compagni. Le partite non durano 10 minuti, purtroppo per lui: nei restanti 20’ in campo produce il nulla cosmico.

De Nicolao 5: non fa meglio di Kee Kee, né in fase di realizzazione, né nel dispensare fosforo. Oggi fatica anche come specialista difensivo nel tentativo, vano, di fermare Van Rossom e Lafayette.

Affia e Mei 6: accorpiamo il giudizio dei due virgulti, all’esordio totale in maglia varesina. Nella sciagurata serata dei prealpini ci sono per loro minuti ma poca gloria, vista la situazione. Con buona volontà, peraltro, impediscono che lo scarto a favore dei padroni di casa assuma connotazioni da temperature da deserto di Atacama.

Hassell 5,5: il migliore in maglia biancorossa, strappa la quasi sufficienza grazie ai rimbalzi (9) ed all’impegno. Viene servito troppo poco in attacco, mentre non chiude sempre in maniera ermetica il proprio canestro, faticando altresì a seguire fuori area i lunghi-tiratori in maglia arancione.

Ere 5: nemmeno il capitano riesce a dare il consueto apporto, con la parziale giustificazione delle condizioni fisiche ancora precarie. Risulta impreciso al tiro (2/7) e stranamente timido come presenza nella gara. L’ultimo quarto lo trascorre interamente seduto.

Polonara 5: salvo uno sprazzo nella terza frazione, perde e alla grande il duello con l’mvp di giornata Dohellman, cui Achille non impedisce di maramaldeggiare per il rettangolo di gioco. Partita da dimenticare in fretta anche per il miglior giovane del campionato italiano.

Frates 5: questa volta il coach finisce sul banco degli imputati insieme ai suoi pretoriani. Non riesce a trovare un antidoto all’attacco di una squadra che è comunque più forte e più esperta della sua; non è in grado di infondere grinta a giocatori che, come sempre accade il mercoledì, vagano per il campo come bimbi impauriti. La mossa di togliere i titolari nell’ultimo quarto è sbagliata o è un utile esame di realtà pensando al campionato? Nel dubbio, oggi, è apparsa soprattutto una resa.

 


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