Cook ha guidato un'EA7 a volte fuori giri ma autrice di una grande impresa (foto Euroleague.net)

Grande cuore e attributi. Questi i crismi con cui Milano espugna il caldissimo Pionir di Belgrado e strappa ai serbi il biglietto per le Top16 completando così l’en plein italiano. Eroico, ancora una volta, Malik Hairston, che gioca con una fastidiosa infiammazione al tendine d’Achille.

Se da una parte la paura di buttare al vento una qualificazione che pareva in cassaforte alla fine del girone d’andata, il Partizan ha iniziato con 4/11 dalla linea dei tiri liberi, dall’altra Milano ha dovuto fare i conti con i soliti problemi al tiro. Pure nel momento migliore del primo tempo, quando la tripla di Cook ha dato il 28-27 a due minuti dall’intervallo, dal campo l’EA7 aveva appena il 30% con Mailk Hairston unico meneghino capace di ferire con continuità la retina del Pionir.

Il peccato originale di Milano è poi quello di non azzannare la preda quando questa ti offre il fianco. Dopo aver fallito con Bouroussis, 0/2, i liberi del possibile sorpasso, la formazione allenata da Sergio Scariolo ha permesso agli avversari di riacquistare il controllo emotivo del match, fino all’ultima disastrosa gestione del primo tempo con Cook incapace di controllare la rimessa di Gentile, esordio con la nuova maglia all’undicesimo minuto, e Dragan Milosavljevic (1/4 da 2pt, 3/7 da 3pt, 6 reb) abilissimo nell’incorniciare con una tripla da quasi dieci metri il suo ottimo primo tempo da 10 punti con 3/4 nel tiro pesante.

La grande intensità con cui il Partizan, e gli 8100 del Pionir, sono andati negli spogliatoi si rispecchia sull’avvio di ripresa dei bianconeri che vanno otto volte dalla lunetta nei primi tre minuti del secondo tempo.  Oltre a subire il massimo svantaggio, 40-29 di Miroslav Raduljica (11 pts e 8 reb, 7/10 ai liberi), Milano si è trovata a fronteggiare i pesantissimi falli di Macinelli, terzo, e soprattutto Hairston, quarto al 23esimo.
Dopo aver confezionato la peggior fesseria della serata, alley-hoop per Mancinelli con la palla del possibile-2, Drew Nicholas (6 pts, 2/8 dal campo) pesca dal cilindro il gioco da quattro punti che rianima i suoi, capaci di rimettere in gioco la gara sul finire del terzo quarto fino a trovare il 50-54 con la tripla di Ioannis Bourousis (13 pts, 6/12 al tiro) ad aprire la quarta ed ultima frazione di gioco.

Una magia di Dragan Milosavljevic ha chiuso il primo tempo (foto euroleague.net)

Da lì inizia la faticosa gestione del vantaggio da parte dei milanesi. Omar Cook (4/9 dal campo, 7/9 ai liberi) ci mette del suo quando, sul 58-59, forza da tre punti e poi in penetrazione 1vs5, vanificando il preziosissimo rimbalzo offensivo di Gentile, andando poi a completare il trittico di sciocchezze con un fallo di frustrazione a venti metri dal proprio canestro. Dall’altra parte il passo d’incrocio di Dusan Kecman (9 pts, 4/10 al tiro) sull’allegra difesa di Bourousis, per lunghi tratti uomo ovunque nell’attacco milanese, ha dato il nuovo vantaggio ai padroni di casa sul 60-59.

L’Olimpia in attacco si è allora affidata ciecamente nelle mani di Mailk Hairston (5/8 da 2pt, 2/3 da 3pt) che, con cinque punti e l’assist per capitan Rocca, ridà la virtuale qualificazione ai suoi sul 60-66 a 1’33 dalla sirena. Nell’ultimo minuto succede di tutto. Prima Mason Rocca fa 2/2 ai liberi, poi Hairston fallisce due volte da un passo, ma dalla tonnara di mani l’Olimpia esce con la palla saldamente nelle mani di Omar Cook. Si va per i tiri liberi. Il montenegrino e Mancinelli, pur con qualche patema di troppo, mettono in ghiaccio la qualificazione alle Top16 mentre i tifosi serbi sfogano tutta la loro delusione con qualche fischi indirizzato verso un Acie Law (6 pts, 2/6 al tiro) reo di un pesantissimo 2/4 ai liberi negli ultimi secondi di gara e facendo esplodere all’interno dello storico impianto belgradese una bomba da stadio di calcio.

Partizan mt:s Belgrado – EA7 Milano 66-72 (18-14, 18-15, 14-22, 16-21)
PAR: D. Milosavljevic 14, M. Macvan 13. Reb(38): M. Macvan 11. As(15): A. Law 5.
EA7:
M. Hairston 18, O. Cook 17. Reb(36): A. Fotsis 12. As(13): O. Cook 6.

Nicola Martinelli