Terzo appuntamento con il Pagellone Eurolega di DailyBasket. Al giro di boa solo Milano, tra le italiane, è virtualmente fuori dai giochi. Siena, a punteggio pieno con Barcellona, Kazan e Cska, e Cantù invece guardano al girone di ritorno con fiducia.

Bennet Cantù 16 Nella notte dei grandi ricordi, remake della finale di quella che allora si chiamava Coppa dei Campioni del 1981, Cantù si è risvegliata grande d’Europa. A metà delle Top16 l’1% di probabilità di qualificazione decantato da coach Trinchieri dopo il sorteggio si è gonfiato fino ad un 15% che, se nella tana del Maccabi i brianzoli riusciranno quantomeno a mantenere la differenza canestri, potrebbe anche essere destinato a salire vertiginosamente. Per una formazione che si affacciava senza particolari obbiettivi alla seconda fase affacciarsi al giro di boa con un bilancio di 2-1 è un gran bel modo di fare gite enogastronomiche. A rimpinguare il gruppo arriva anche Doron Perkins che, verosimilmente, sarà d’aiuto più per il campionato che per le restanti gare di coppa, ma potenzialmente un crack.
Panathinaikos 15 Che la creatura di Zelimir Obradovic avesse carattere era sottinteso. Che però i Greens salissero ad Istanbul, in una gara senza domani per chi fosse uscito sconfitto, e partisse con un 9-24 incrementato nel finale fino al rassicurante +21, nessuno francamente se lo sarebbe aspettato. Oltre al fido centurione Batiste il coach nativo di Cacak deve ringraziare il muscolare Kaimakoglu, autore di quattro fondamentali triple. Se il Panathinaikos non commetterà altri suicidi tra le mura amiche con Fenerbahce, ad un passo dall’eliminazione, e Milano, già eliminata, potrà andare a Kazan e giocarsi il primo posto nella tana dei tartari.
Montepaschi 14 Due gite spagnole ed un totale di +42 da mettere nel cassetto dei ricordi come souvenir. Pianigiani ha ormai la tavola già apparecchiata per servire agli, sportivamente parlando, odiati spagnoli una paella amara. Fatta eccezione per l’insidiosa trasferta di Bilbao i senesi potranno gestire nel fortino del PalaEstra il gran bottino accumulato nelle ultime due settimane con due prestazioni monumentali. A Malaga, dopo la serata dei record di McCalebb a Madrid, è stata la volta di Moss. Trait d’union le grandi prove di Ksistof Lavrinovic, ritornato dalla rieducazione per l’operazione alla schiena con la mano addrizzata (6/8 da tre punti contro il 29% del pre-operazione).
Olympiacos 13 Sonora batosta quella inflitta dai Reds all’Efes. Si sa poi che, quando una formazione greca riesce a superarne una turca, la festa raddoppia. Al di la del patriottico orgoglio ellenico la vittoria di Spanoulis e soci ha duplice valore perchè finalmente consente agli uomini del Pireo di rompere il ghiaccio nelle Top16, consentendo di guadagnare il secondo posto nel Gruppo E. Inoltre la seconda gara consecutiva di Sloukas in doppia cifra, a fronte dei 20 punti messi a segno nelle altre poche gare disputate dalla giovane guardia fin qui, regalano a coach Ivkovic una nuova inaspettata freccia all’arco.
Unics Kazan 12 Maestosa prova difensiva per gli uomini di coach Pashutin che, con soli 59 punti messi a segno, si prendono il lusso di rifilarne 15 alla scassata Milano di questi tempi. Con la qualificazione ormai in pugno Domercant e compagni dovranno capitalizzare al massimo le due trasferte che nel girone di ritorno porteranno i tartari a visitare Milano ed Istanbul, per non dover rimettere tutto in gioco nell’ultima giornata contro il Panathinaikos.
Real Madrid 11 Con Sergio Rodriguez a dettare le danze i Blancos hanno sterminato la resistenza di un Bilbao che ora è chiamato ad una gara senza domani per non veder sfumare i sogni di qualificazione. Desta preoccupazione il recupero lento di Mirotic, 1/5 da 2pt, tuttavia ben surrogato contro i baschi dalla coppia di lungagnoni Tomic-Begic (27 punti e 12 rimbalzi in totale). Per il prossimo anno intanto le Merengues hanno firmato il lungo del Bamberg Marcus Slaughter (11.8 pts e 7.2 reb e 1.4 stoppate nella prima fase).
CSKA Mosca 10 E fanno 13. Continua con monotona precisione la stagione del Cska. Monotona anche la regolarità con cui Kirilenko e Krstic continuano a marchiare a fuoco ogni singola gara dell’ex Armata Rossa. Sono proprio i due reduci Nba le armi in più a disposizione di Kazlauskas. Difficile infatti trovare in Europa due elementi in grado di limitare le giocate dei due.
FC Barcelona 9 Prima metà di Top16 chiuso con un perfetto 3-0 per i catalani che, contro lo Zalgiris, sono tornati a patire il male che ha contraddistinto la stagione dei blaugrana ovvero il non saper chiudere le gare quando se ne presenta l’occasione. Per fortuna nel finale, così come già a Tel Aviv, le giocate di Lorbek e Huertas hanno rimediato alla superficialità della prima metà di gara.
Maccabi Tel Aviv 8  Sconfitta d’altri tempi per i maccabei, domati a Desio dalle giocate di Basile e Micov. Se il ginocchio di Schortsanitis, che alla fine della stagione dovrà sottoporsi ad un intervento di ripulitura, non darà respiro al mastodontico centro greco gli obbiettivi prefissati per gli uomini di Blatt potrebbero subire un ridimensionamento. Già nel ritorno con Cantù si capirà se questo Maccabi potrà tornare a giocarsi le Final Four o meno.
Gescrap Bilbao 7  I baschi sono 1-2, con l’unica vittoria pescata tra le mura amiche. Ora il calendario proporrà a Grimau e soci due passaggi casalinghi, ma dovesse andar male contro il Real, e sarebbe fondamentale rimediare anche il -16 patito nella capitale, il cammino europeo degli All-Black di Bilbao si chiuderebbero li.
Galatasaray 6 Messa in preventivo la sconfitta a Mosca, i Leoni di Galata potranno tentare la vendetta contro il Cska tra le mura amiche dell’Abdi Ipekçi. Senza farsi strane idee però le ultime speranze di qualificazione gli uomini di Mahmuti se le giocheranno con Olympiacos ed Efes.
Zalgiris Kaunas 5  Virtualmente eliminati i lituani si affacciano al giro di boa senza neppure una vittoria e con il rammarico di aver gettato l’unica occasione nella gita a casa della Bennet.
Unicaja Malaga 4 Altra formazione che ha girato senza vittorie al girone d’andata delle Top16. Preoccupante l’atteggiamento di Rowland e Fitch, molto più interessati alle proprie cifre che a giocate utili alla squadra.
Fenerbahce Ulker 3  Peggior approccio ad una gara decisiva per le proprie sorti di quello mostrato da Turkcan e soci contro il Panathinaikos non è possibile. Trovarsi 9-24 dopo dieci minuti e poi cedere 21 punti agli avversari diretti per la qualificazione agli ottavi di finale è un brutto modo per dare l’addio alle proprie speranze di qualificazione alle Final Four.
Anadolu Efes 2 Due gare esterne, due sconfitte, -46 di differenza canestri. Si può far peggio di così? Difficile. Ora si parla di un interessamento dei birrai per Donatas Motiejunas, negato poi dalle parti, che risolverebbe il buco nato dalla partenza di Ilyasova nel ruolo di quattro. Il problema è che potrebbe essere troppo tardi.
EA7 Milano 1 Seconda apparizione dell’EA7 nell’ultimo gradino della nostra classifica. Non vogliamo essere cattivi verso i meneghini, ma la patetica scena mostrata a Kazan non merita l’indulgenza che invece coach Scariolo ha riservato ad i suoi a fine gara, soprattutto a dieci giorni dalla sfuriata del presidente Proli verso l’atteggiamento mostrato da alcuni, a noi sembrano molti a dire la verità, giocatori. L’arrivo di Bremer sembra che, almeno in campionato, possa cambiare il trend. Ma una rondine non fa primavera!