Dopo sette sudatissimi mesi, Cska Mosca e Panathinaikos hanno centrato il minimo obiettivo della loro stagione europea, l’accesso alle Final Four. Obiettivo definito minimo solamente perchè si sta parlando di due squadre che hanno dominato il panorama europeo degli ultimi anni, diventando tra le migliori dell’intera storia del basket europeo. Sono ben dodici infatti i massimi titoli europei che scenderanno in campo in questa semifinale, sei per parte, e solamente una tra Barcellona e Olympiacos potrà impedire il settimo titolo alla vincente di questo match a cinque stelle.

Le strade percorse dalle due squadre per arrivare a giocarsi queste Final Four sono state simili, ma non del tutto uguali. La prima grossa differenza  che si può evidenziare sono le motivazioni: da una parte abbiamo il Panathinaikos, campione uscente e con la voglia di riconfermarsi puntando su un gruppo nuovo creato buttando anche un occhio al budget, dall’altra parte il Cska Mosca, in uscita da una delle peggiori stagioni di sempre, a causa del sesto posto nella Regular Season 2010-2011. I greci, seppur zoppicando per buona parte della stagione sono arrivati in fondo senza troppi patemi. Il ruolino è di 14 vittorie e 7 sconfitte, tre rimediate in regular season (contro Brose Basket e due volte proprio col Cska), chiusa al secondo posto dietro ai russi, due in Top 16 (contro Unics ed EA7), che non hanno impedito ai ragazzi di Obradovic di vincere il girone ed affrontare il Maccabi in una serie di playoff finita 3-2 a favore dei greci grazie al libero e alla rubata di Diamantidis che ha fissato l’86-85 finale. Per il Cska la strada è stata praticamente senza ostacoli: dieci vittorie su dieci incontri in Regular Season, una sconfitta indolore in Top 16 col Galatasaray e vittoria per 3-1 nei playoff contro Bilbao, in una serie dominata nelle partite in Russia ma forse troppo sofferta quando ci si è trasferiti nella città basca.

Quando si parla di Panathinaikos e Cska Mosca si parla delle due squadre che si sono portate a casa quattro degli ultimi cinque titoli a disposizione, tre per il Pana e uno per i russi. E due di questi tre trofei conquistati dai greci, sono arrivati proprio grazie ad una vittoria in finale contro i prossimi avversari (2007 e 2009). Quest’anno le cose sono andate diversamente, col Cska capace di imporsi sia ad Atene (76-78) che a Mosca (91-75). L’arma vincente dell’armata russa è il fisico. Kazlauskas può infatti contare su una squadra enorme e che allo stesso tempo ha fior di esperienza da vendere. Obradovic invece ha a disposizione il grandissimo talento offerto da un roster incredibile, capace di dare il meglio in partite da dentro o fuori come quella che si giocherà ad Istanbul.

Krstic vs Diamantidis (euroleague.net)

Essendo un match a cinque stelle è impossibile soffermarsi su un singolo giocatore. Basti pensare che statistiche alla mano il Cska ha nel proprio roster i migliori due della competizione: Andrei Kirilenko e Nenad Krstic, due superstar ritornate dagli Stati Uniti, dove avevano un ruolo tutt’altro che marginale, per aiutare la squadra russa a riscattare l’ultimo annus horribilis. Probabilmente questi due nomi basterebbero da soli ad impensierire qualsiasi avversario, ma il supporting cast (se così può essere chiamato) è spaventoso: Teodosic (Mvp di Eurolega 2010-2011), Siskauskas (altro vincitore di un titolo Mvp, quello del 2007-2008) e Khryapa sono solo alcune delle armi nell’arco di coach Kazlauskas. Dall’altra parte comunque la situazione non è peggiore, e basta solo un nome per dimostrarlo, Dimitris Diamantidis. A parlare per il capitano dei verdi è la storia: vincitore del premio di miglior difensore di Eurolega dal 2005 (con un solo anno di pausa, dove a trionfare è stato Victor Khryapa), Mvp di due finali (2007 e 2011) e Mvp della scorsa stagione. A lui sono  affiancati nomi eccelsi del basket europeo come ad esempio Romain Sato (un altro che in carriera ha vinto qualcosa) Mike Baptiste (forse l’unico in Europa che fisicamente non ha nulla da invidiare ai lunghi avversari) e Sarunas Jasikevicius (quattro titoli europei in bacheca, di cui uno, quello del 2004-2005 da mvp), che col suo talento ed esperienza è capace di raddrizzare una partita in qualsiasi momento.

Fare pronostici in partite come queste non è mai facile, visto che in quaranta minuti può succedere di tutto. Il Cska può sembrare favorito, ma Kazlauskas ha più volte predicato calma, timoroso anche del fatto che uno come Obradovic, seduto sulla panchina opposta, possa tirare fuori dal cilindro qualche mossa delle sue. La palla a due sarà venerdì 11 Maggio, con le squadre quasi al completo. Nel Cska è in dubbio Lavrinovic,rientrato la scorsa settimana da un lungo infortunio e che difficilmente sarà della partita, mentre nel Panathinaikos ci sarà l’assenza di Perperoglou e un  che non si è allenato negli ultimi giorni a causa di problemi di stomaco.