Logo Champions LeagueServiti antipasti, primi piatti, piatti di portata, contorni, si aspetta ora il dessert. La finale di Champions League è prossima a giocarsi: Berlino è ormai gremita di tifosi e giornalisti,  calcisticamente parlando l’Italia, la Spagna e il mondo intero non aspettano altro che Juventus-Barcellona. Per entrambe le compagini, la coppa dalle grandi orecchie sarebbe la ciliegina sulla torta di una stagione memorabile. Una delle due dominatrici dei rispettivi campionati – e anche delle coppe nazionali- potrà fare jackpot. DailySports, per l’occasione, vi porta alla scoperta delle due finaliste: si inizia con la Juventus di Massimiliano Allegri.

La stagione: A luglio nemmeno il più ottimista dei tifosi juventini si sarebbe aspettato una stagione come quella in corso. Da subito bel gioco, vittorie e una juventinità sempre più spiccata da tutti i componenti di rosa e staff si sono evidenziati. Allegri ha conquistato, a suon di risultati e dichiarazioni forti, trasmettendo serenità all’ambiente,  un affetto sempre crescente. Tale affetto è giustificato da uno splendido cammino in tutte le competizioni: la squadra torinese è stata in grado di affrontare avversari di ogni tipo, dando vita a partite di contenimento, di contropiede, di grande possesso, rendendosi inoltre protagonista anche di numerose rimonte –quella in coppa Italia con la Fiorentina è l’emblema di un’organizzazione perfetta, che permette cambiamenti di ritmo repentini e di una mentalità sempre lucida. Anche i dati sono impressionanti, soprattutto in difesa, dove i gol dubiti sono appena 24 in campionato e 36 in totale. Con 19 partite concluse a porta inviolata, la Juve si propone come una delle difese migliori d’Europa. Più che di difesa però, nel caso della Juve più che mai, si dovrebbe parlare di fase difensiva. Il reparto arretrato agli ordini di Buffon è infatti sorretto da una squadra intera dedita al sacrificio. Il centrocampo, con i “fantastici 4” come ormai vengono designati a Torino i titolari juventini, è considerato da tempo uno dei migliori d’Europa, se non il migliore, grazie al mix di classe, potenza, duttilità e dinamismo che Allegri può schierare ad ogni match. Con la visione di gioco del “maestro” Pirlo, l’agonismo di Vidal, la spregiudicatezza di Pogba e l’intelligenza del “principino” Marchisio, la Juve si appresta ad essere parte a centrocampo di una delle sfide più stuzzicanti di sempre. L’attacco, con i suoi 72 gol all’attivo in campionato, non può competere quanto ai numeri dei catalani, ma a far ben sperare sono lo stato di grazie di Tevez, alla miglior stagione in carriera sotto vari punti di vista, e la crescita esponenziale di Morata, sempre più decisivo e sempre più continuo.

Il cammino dei bianconeri: In Champions, la crescita di gioco e sicurezza della compagine torinese è ancora più cristallina. Se infatti il girone è stato superato con qualche affanno, soprattutto iniziale, il cammino europeo è stato poi un susseguirsi di buone prestazioni, mostrando agli occhi di tutti una versatilità non da tutti. L’ultimo sconfitta in Champions League risale all’1-0 del Pireo contro l’Olimpiakos, dopo la quale la Juventus è imbattuta da 9 gare. Negli scontri a eliminazione diretta, in particolare, si registrano 4 vittorie e 2 pareggi. Vittime dei bianconeri sono state Borussia Dortmund, cui i bianconeri hanno insegnato il contropiede, marchio di fabbrica dei gialloneri; Monaco, maestri della fase difensiva, sconfitti per 1-0 nei 180 minuti; Real Madrid, vero esame di maturità per Allegri e i suoi, brillantemente superato. Una marcia trionfale più che un cammino insidioso, quello dei bianconeri fin ad ora, percorso grazie ad una stagione quasi-perfetta (suffisso da eliminare questa sera)  per molti degli interpreti bianconeri.

I giocatori chiave: Buffon è candidato a gran voce per il Pallone d’Oro; Pogba si è reso protagonista di prestazioni a tratti superbe, Bonucci dirige una difesa che definire armoniosa è poco. Il giocatore chiave a Vinovo, però, non può che essere Carlos Tevez. A confermare tale investitura è il premio conferito in massa dai tifosi dei club juventini di tutta Italia, che lo hanno insignito del premio di MVP della stagione. E come dar loro torto? L’argentino, tornato anche nella Selection, ha totalizzato 29 reti da Agosto e ha trascinato i suoi compagni nel corso di tutta la stagione, spronandoli con il suo sacrificio a spingersi oltre i propri limiti. Carlitos non è riuscito a conquistare il titolo di capocannoniere della serie A, ma la cifra tonda è troppo vicina per non sperarci e crederci.

Matteo Origoni
@Matteori5


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