Logo MondialeLE PARTITE DI IERI: Tre gare nella seconda giornata dei Mondiali ma l’attenzione di tutti prima e dopo è stata focalizzata su un unico match, il repeat dell’ultima finale Spagna-Olanda. Ne è venuta fuori una delle più grandi sorprese della storia recente dei mondiali, non tanto per la vittoria dell’Olanda che poteva anche essere quotata, quanto per le dimensioni, un 5-1 che alla fine è sembrato addirittura generoso nei confronti degli spagnoli. La squadra di Del Bosque è stata in partita fino a quando Silva ha sbagliato il gol del 2-0, seguito poco dopo dallo spettacolare pareggio di Van Persie. Nella ripresa non c’è stata partita e l’Olanda ha facilmente dilagato contro una Spagna incapace di reagire. Nella seconda gara del gruppo A ancora tanti errori arbitrali ma alla fine il Messico è riuscito a trovare il gol vittoria con Peralta, contro un Camerun abbastanza deludente. Nella notte italiana c’è stato l’esordio del Cile che parte a razzo contro l’Australia (2-0 al quarto d’ora), spinto dalla classe di Sanchez (gol e assist), salvo poi rischiare grosso dopo il gol di Cahill e chiudere i discorsi solo al 92′ con Beausejour.

LA DELUSIONE: Troppo facile. La Spagna di Del Bosque ha iniziato in modo drammatico i suoi mondiali, mettendo anche a rischio la qualificazione subendo 5 gol e adesso la sfida contro il Cile è già da dentro-fuori, con i sudamericani che potrebbero anche giocare per il pareggio, vista la differenza reti a favore. Sono poche le Furie Rosse a salvarsi ma chi naufraga decisamente è la coppia di difensori centrali Ramos-Piquet ma soprattutto Iker Casillas. La partita di ieri poteva essere quella del record di imbattibilità ai Mondiali (che resta ancora nelle mani di Walter Zenga, ndr) e invece il portiere del Real non solo ha preso 5 gol ma ha anche collezionato una serie di errori imperdonabili, come la posizione sbagliata sul pareggio di Van Persie o la papera nel gol del 4-1. Che non sia un caso che Mourinho prima e Ancelotti poi abbiano spesso e volentieri puntato su Diego Lopez?

LA SORPRESA: Per chi segue il calcio centro-sudamericano non è una sorpresa ma per chi guarda certe nazionali con poco appeal solo 1 volta ogni 4 anni certamente si, ed ogni volta ci si stupisce della qualità del gioco e organizzazione tattica di una squadra come il Messico, capace di giocare in velocità anche su un campo pesante come quello di ieri. Addirittura Miguel Herrera si è preso il lusso di lasciare in panchina Chicharito Hernandez, preferendogli il match-winner Peralta. Per i messicani sarà fondamentale, ovviamente, la sfida con la Croazia ma la sensazione è che questa volta si possa anche provare ad andare oltre gli ottavi di finale.

BEST OF THE NIGHT: Anche questo è troppo facile. Robin Van Persie e Arjen Robben hanno letteralmente fatto a pezzi la difesa spagnola, facendo vivere un pomeriggio da incubo a Sergio Ramos, Piquet e Casillas. L’acrobatico colpo di testa di Van Persie per il pareggio è già un’icona di questi mondiali mentre Robben si è preso una grande rivincita contro tutti quei detrattori che 4 anni fa avevano puntato il dito contro di lui, incapace di essere decisivo quando conta. Due gol ma soprattutto continue accelerazioni che hanno mandato in bambola i centrali spagnoli. Siamo solo alla prima partita e il mondiale è lungo, ma per una sera gli eroi sono loro.

TODAY: E’ il giorno degli Azzurri. Alla mezzanotte italiana nella fornace di Manaus l’Italia affronta l’Inghilterra di Roy Hogdson e Steven Gerrard, che guidano un gruppo giovane, senza grandi aspettative e forse per questo ancora più pericoloso. La giornata però si aprirà alle 18.00 a Belo Horizonte con la prima sfida del gruppo C tra la Colombia di Cuadrado e Guarin, orfana di Falcao, e la Grecia di Kostas Mitroglu, con i sudamericani decisamente favoriti e che vogliono essere protagonisti ma dovranno fare molta attenzione ad una squadra come quella greca, mai bella da vedere ma decisamente ostica da affrontare. Alle 21.00 a Fortaleza  sarà invece il turno delle altre due squadre del nostro girone, Uruguay e Costarica. Dopo il quarto posto ai Mondiali del 2010 la Celeste si presenta in Brasile con grandi ambizioni e con un gruppo che è all’apice della maturazione sportiva, anche se all’esordio mancherà la stella Suarez sostituito da Stuani al fianco di Cavani. I giocatori di Tabarez si troveranno di fronte il Costarica, squadra che a volte ha anche stupito ma che non sembra in grado di poter giocare un ruolo importante in un girone decisamente difficile.