Logo MondialeLE PARTITE DI IERI: Ecco il primo pareggio in questo Mondiale, grazie allo 0 a 0 maturato al termine di Iran-Nigeria, gara che non ha offerto molte emozioni, fatto dimostrato anche dai sonori fischi a fine partita, ma che ha messo in vetrina buoni giocatori di ambo le squadre, soprattutto per quanto riguarda i reparti arretrarti. Carlos Queiroz, sulla panchina iraniana dal 2011, ha infatti curato tantissimo la fase difensiva, rendendo così la retroguardia del Tim Mellì pressochè invalicabile. Alle ore 18 italiane invece si è giocata la partita della giornata, Germania-Portogallo, conclusasi con un sonoro 4 a 0 in favore dei teutonici. Partita inizialmente equilibrata con il Portogallo che ha avuto due buone occasioni per segnare con Hugo Almeida e Cristiano Ronaldo, ma dopo il rigore contro, molto generoso, e l’espulsione di Pepe, la gara per i tedeschi si è messa in discesa. Mattatore dell’incontro Thomas Mueller, autore di una tripletta, fra cui proprio il rigore nel primo tempo. Bella gara invece a mezzanotte fra gli Stati Uniti del criticato Jurgen Klinsmann e le Black Stars del Ghana, finita sul 2 a 1 per i nordamericani, dopo un secondo tempo dominato dal cosiddetto Brasile d’Africa, e deciso solo all’86esimo da un’incornata di Brooks da calcio d’angolo.

LA DELUSIONE: La Germania, si sa, è potenzialmente la squadra più forte del Mondiale, ma il Portogallo ha fatto da sparrimg partner alla squadra di Joachim Low. Le maggiori delusioni sono arrivate dai tre neo vincitori della Champions League, ovvero Pepe, Fabio Coentrao e Cristiano Ronaldo. Il primo, non nuovo a certi atteggiamenti, si è lasciato prendere dalla rabbia per la simulazione di Mueller, rifilandogli poi una testata che ha lasciato i suoi in 10 per più di un tempo; il secondo ha giocato una partita da “Chi l’ha visto?”, sbagliando passaggi e ripiegamenti difensivi, duettando, male, con CR7, come se non giocassero neanche nello stesso club; il terzo, e più clamoroso, dopo un buon inizio con un goal sfiorato e un assist gettato poi alle ortiche, si è reso protagonista di una partita nervosa e sottotono, come dimostrano le eccessive proteste e le urla verso Rui Patricio prima del rigore e, dopo questo, gli applausi ironici verso la sua squadra. Non esattamente quello che ci si aspetta da un Pallone d’Oro.

LA SORPRESA: Forse l’allenatore meno amato fra i 32 al mondiale, Jugen Klinsmann ha dato un’anima e una preparazione tattica efficientissima ai suoi U.S.A.. Prestazione tutto cuore quella dei Stars & Stripes , che seppur inferiori tecnicamente al Ghana, hanno lottato per 100’ (5 minuti di recupero alla fine di tutti e due i tempi) trovando il goal decisivo sulla poderosa incornata del gigante berlinese John Brooks. Seppur con una difesa no di primo livello (Cameron alterna panchina e tribuna allo Stoke City, Besler gioca in MLS, Beasley è un’ala adattata e Fabian Johnson è sicuramente stato migliore in fase propositiva), è riuscito ad imbrigliare i talentuosi fratelli Ayew e Asamoah Gyan, principale pericolo degli africani.

BEST OF THE NIGHT: Nonostante la difesa dell’Iran abbia lasciato poco più che le briciole ad Emenike e compagni, Thomas Mueller è stato sicuramente il miglior giocatore di giornata. In una Germania priva di punte (solo Klose e Volland in panchina), il classe ’89 del Bayern si è adattato al meglio, stanziando dieci/quindici metri più avanti della sua normale posizione mandando nel caos la difesa lusitana: i tre goal e l’espulsione di Pepe sono opere sue, riuscendo a segnare da vero attaccante di razza i due goal in movimento, facendo pensare che al povero Miro, in cerca del record mondiale, rimarranno solo scampoli di partita.

TODAY: Bellissima giornata all’insegna dello spettacolo e del talento quella odierna, con l’imprevedibile Belgio, prima candidata come outsider della competizione, contro l’Algeria di Slimani e Ghilas,ma con i Diavoli Rossi nettamente favoriti visto l’enorme potenziale della squadra (Hazard, De Bruyne, Lukaku e Mertens su tutti). Alle 21 torna in campo la Selecao, dopo una settimana di polemiche per il rigore su Fred, stavolta contro quel Messico che tanto bene ha fatto contro il Camerun, reclamando due goal regolari, seppur con il beniamino Chicharito Hernandez in panchina. A mezzanotte l’ultima sfida di giornata che vede l’esordio della Russia di Dzagoev ma priva del lungodegente Shirokov, contro la Corea del Sud, sulla carta la squadra materasso del girone, ma da tenere comunque in considerazione.

Gabriele Braglia


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