Logo Premier LeagueSembrava che questa Premier League non avesse più grosse sorprese da regalarci in alto alla classifica, invece. Il Chelsea forse è l’unica conferma, o forse Mourinho è l’unica conferma. Nonostante l’eliminazione prematura dalla Champions League, il portoghese sta dimostrando, di nuovo, che quando ha in mano ciò che vuole non ce n’è per nessuno. I Blues quest’anno non mollano fino all’ultimo secondo e sono sempre pronti a punire gli avversari al minimo errore, meglio nei minuti finali, proprio com’è nello stile dello Special One (o Happy One). È quello che è successo a Loftus Road contro il QPR nel derby di Londra. Courtois strepitoso in due occasioni e Fabregas che punisce gli Hoops all’88’: rinvio sbagliato di Green e poi Hazard e Oscar cuciono per lo spagnolo l’azione che porta alla vittoria. Un trionfo che sa di sentenza su chi vincerà il titolo quest’anno, come avevamo detto dopo la venticinquesima giornata (Chelsea-Everton 1-0, 90’ Willian) ma non solo.

Neanche l’uomo più ottimista del creato avrebbe potuto prevedere che l’Arsenal a sei partite dalla fine sarebbe stato secondo in campionato e che avrebbe ottenuto otto vittorie consecutive (l’ultima a Turf Moor contro il Burnley, 14’ Ramsey), tra l’altro nella seconda parte di stagione. Non saranno “Gli invincibili”, quel dream-team è ancora troppo lontano e forse irraggiungibile, ma gli onerosi investimenti fatti dai Gunners negli ultimi anni mixati all’inserimento costante di giovani già pronti per la Premier League stanno fruttando eccome e forse dal prossimo campionato Wenger potrà finalmente tornare a lottare per il titolo. Come nessuno avrebbe potuto dire, soprattutto dopo lo scioccante avvio di stagione, che il Manchester United sarebbe stato davanti di quattro punti sui cugini del City, come quattro sono le reti che li hanno disintegrati nel derby dell’Old Trafford sul piano fisico e motivazionale. Il ciclo Citizens di Yaya Touré & co. sembra finito con due Premier League in quattro anni e forse sarà tempo di rivoluzione. Proprio come hanno fatto i Red Devils che, dopo un anno da dimenticare con Moyes, hanno cambiato allenatore e più di metà squadra titolare. Inoltre, chi non aveva reso nel passato, è rinato. Vedi Young, autore del primo gol e degli assist per il secondo e il quarto, firmati da Fellaini (rivalutato da Van Gaal) e da Smalling. Infine la ciliegina sulla torta, ovvero Juan Mata: sua la terza rete, ma soprattutto sempre decisivo. Aguero torna a segnare dopo più di cinque partite e sale a quota venti gol, ma sceglie il giorno sbagliato. Inutili le sue due marcature.

Il Liverpool, nel posticipo del Monday Night, non fa sconti al Newcastle segnando un gol per tempo (meraviglia di Sterling al 9’ e raddoppio di Allen al 70’) e si rifà sotto per la qualificazione nella prossima Champions League. Ora il Manchester City di Pellegrini non è più così lontano, visto che il periodo totalmente negativo. Come i Reds, tornano a vincere anche i Saints che in fondo possono ancora sperare nel quarto posto, ma riuscire a ottenere un posto in Europa League sarebbe comunque una grande conquista. Contro l’Hull City ci pensano Ward-Prowse su rigore (primo gol in Premier League) e il nostro Pellè, tornato al gol dopo una sfortuna infinita fatta di pali e traverse. Nella lotta per la quarta piazza ci sarebbe anche il Tottenham se non avesse perso a White Hart Lane contro l’Aston Villa. Gli uomini di Sherwood compiono un’altra impresa grazie a una zuccata di Benteke imprendibile per Lloris. E ora Pochettino è di nuovo dietro alla sua ex squadra, il Southampton appunto, nonostante una rosa molto più competitiva.

In fondo alla classifica importante il secondo successo consecutivo del Leicester, stavolta contro il WBA, che sbanca al 91’ grazie a un gran diagonale di Vardy. I Foxes sono sempre in coda, ma ora la quota salvezza è distante soli tre punti. I Baggies non riescono a commemorare al meglio “The King”, ovvero Jeff Astle, in memoria del quale sono scesi in campo con una divisa retro senza nomi e sponsor e con i numeri dall’1 all’11. Il Sunderland precipita in casa 4-1 contro l’irresistibile Crystal Palace di Bolasie e Murray: l’uno segna un hattrick in 11’, l’altro sblocca il risultato e compie due assist. Per i Black Cats, Wickham firma al 90’ il gol della bandiera su invito di van Aanholt. 1-1 tra Everton-Swansea e West Ham-Stoke City, squadre il cui campionato non ha più nulla d dire. Al Liberty Stadium i Toffees passano in vantaggio con Lennon al 41’, poi i cigni gallesi pareggiano al 69’ grazie a un penalty procurato da Gomis e trasformato da Shelvey. A Boleyn Ground, invece, apre le marcature Cresswell al 7’ con una parabola meravigliosa su calcio di punizione e Arnautovic, dopo essersi visto negare un gol per fuorigioco, raggiunge gli Hammers con un diagonale a tempo scaduto.

Le partite: Swansea City-Everton 1-1, Tottenham-Aston Villa 0-1, West Bromwich Albion-Leicester City 2-3, West Ham-Stoke City 1-1, Southampton-Hull City 2-0, Sunderland-Crystal Palace 1-4, Burnley-Arsenal 0-1, Queens Park Rangers-Chelsea 0-1, Manchester United-Manchester City 4-2, Liverpool-Newcastle 2-0

La classifica: Chelsea* 73, Arsenal 66, Manchester United 65, Manchester City 61, Liverpool 57, Southampton 56, Tottenham 54, Swansea City 47, West Ham 43, Stoke City 43, Crystal Palace 42, Everton 38, Newcastle 35, West Bromwich Albion 33, Aston Villa° 32, Sunderland 29, Hull City 28, Queens Park Rangers° 26, Burnley 26, Leicester City* 25

*una partita in meno, °una partita in più

Il prossimo turno: Aston Villa-Queens Park Rangers 3-3, Crystal Palace-West Bromwich Albion, Everton-Burnley, Leicester City-Swansea City, Stoke City-Southampton, Chelsea-Manchester United, Manchester City-West Ham, Newcastle-Tottenham, Hull City-Liverpool, Arsenal-Sunderland

 

Emanuele Prina
Twitter: @EmaTreno92


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