Logo Premier LeagueIl Chelsea, dopo l’inaspettata eliminazione in Champions League contro il Paris Saint Germain, si può consolare con la Premier League. In realtà non lo fa benissimo, visto che a Stamford Bridge ottiene un altro pareggio, 1-1 col Southampton (zuccata di Diego Costa all’11’ e rigore di Tadic al 19’), però è fortunato. Sì, perché il Manchester City fa addirittura peggio e perde 1-0 (non un gran biglietto da visita in vista della gara del Camp Nou) a Turf Moor in casa del Burnley che, grazie al sinistro pazzesco di Boyd, sale a quota 25 in classifica e si mantiene vicina alle altre squadre che stanno scappando dalla zona rossa. Ora i Blues sono a +6 sui Citizens, ma soprattutto hanno il match-point nel recupero della ventisettesima giornata contro il Leicester (che si giocherà il 29 aprile alle 20:45), partita che presumibilmente porterà tre punti alla truppa di Mourinho e quindi sarà +9. La situazione in Premier League è molto simile a quella della Serie A: prima due squadre favorite per il titolo che si pensava si potessero dare battaglia fino all’ultima giornata, proprio come accadde nella scorsa stagione; poi una squadra in fuga verso il titolo, Chelsea e Juventus s’intende, e la pretendente più accreditata che perde punti e deve pensare più alle inseguitrici che alla lotta per la vittoria finale. Il Manchester City è nella stessa situazione della Roma: a un solo punto di distanza c’è l’Arsenal, a due il Manchester United e a quattro il Liverpool. E due di queste compagini fanno paura sul serio.

I Gunners in primis, perché cinque vittorie consecutive non capitavano da una vita e perché sono state raggiunte in modo eccezionale. Gli uomini di Wenger sono in crescita continua e giocano splendidamente come accadeva nella prima parte delle passate stagioni (inoltre non hanno più la Champions League che porta via molte energie mentali oltre che fisiche). Per dimostrarvelo, basta guardare le azioni dei tre gol segnati al West Ham, non certo una squadra materasso: tre combinazioni magnifiche, fatte di uno-due, veli, triangoli, inserimenti negli spazi, che portano al gol Giroud, Ramsey e Flamini. Uno spettacolo per gli occhi, manco fosse la Playstation o il Barcellona di Guardiola. L’altra rivale, guarda un po’, è il Liverpool, lo stesso rivale dell’anno scorso, resuscitato dopo l’arrivo di Sturridge e, paradossalmente, dopo l’infortunio di Gerrard. Fatto che ha caricato di responsabilità i vari Coutinho, Sterling e soprattutto Jordan Henderson. Proprio lui, il capitan futuro, ha deciso (con un po’ di fortuna) la difficile trasferta con la Swansea, in cui, ancora una volta, dobbiamo dare molti meriti a Mignolet, un gatto su Sigurdsson e non solo. Attenzione anche al Manchester United che, personalmente, convince meno, però dà tre sberloni agli Spurs (comunque sempre poco competitivi negli scontri diretti), frastornati dal primo tempo furioso dei Diavoli Rossi. Un diagonale mancino di Fellaini, un colpo di testa chirurgico di Carrick e il tris di Rooney affondano il Tottenham in 42’.

A parte lo scialbo 0-0 tra Leicester e Hull City, con l’ex Palermo Abel Hernandez che ha un’occasione enorme per il virtuale 0-1 nonostante l’inferiorità numerica dei Tigers (espulso Huddlestone per somma di ammonizioni), gli altri risultati sono tutti sorprendenti. Quello che ha fatto più scalpore è il poker rifilato dall’Aston Villa di Sherwood al Sunderland, una squadra e una società nel caos. Fuori Poyet e dentro Advocaat. I Villans asfaltano i “gatti morti” dello Stadium of Light trascinati da Agbonlahor e Benteke (doppietta per entrambi), finalmente decisivi insieme. Decisivi come Ideye del WBA che, con un’incornata in tuffo, batte Begovic e soprattutto lo Stoke City, reduce da tre vittorie di fila e in forma strepitosa. Tris per il Crystal Palace contro il povero QPR e per l’Everton che contro il Newcastle ritrova un trionfo che non arrivava da dodici turni e a Goodison Park da cinque, mantenendo la rete inviolata. Gli Eagles di Pardew volano sulle ali del solito Bolasie, due assist fotocopia, e di Zaha, un gol e un assist; tanto inutile quanto incredibile il 3-1 di Phllips che prova a calciare da quasi 40 metri e grazie a un destro terrificante e alla traversa trova il bersaglio grosso. Infine i Toffees aprono le marcature con McCarthy che dal limite dell’area fulmina Krul, raddoppiano con Lukaku su rigore e triplicano con Barkley.

Le partite: Crystal Palace-Queens Park Rangers 3-1, Leicester City-Hull City 0-0, Sunderland-Aston Villa 0-4, West Bromwich Albion-Stoke City 1-0, Arsenal-West Ham 3-0, Burnley-Manchester City 1-0, Chelsea-Southampton 1-1, Manchester United-Tottenham 3-0, Everton-Newcastle 3-0, Swansea City-Liverpool 0-1

La classifica: Chelsea 64*, Manchester City 58, Arsenal 57, Manchester United 56, Liverpool 54, Southampton 50, Tottenham 50, Stoke City 42, Swansea City 40, West Ham 39, Newcastle 35, Crystal Palace 33, West Bromwich Albion 33, Everton 31, Hull City 28, Aston Villa 28, Sunderland 26, Burnley 25, Queens Park Rangers 22, Leicester City 19*

Il prossimo turno: Manchester City-West Bromwich Albion, Newcastle-Arsenal, Aston Villa-Swansea City, Southampton-Burnley, Stoke City-Crystal Palace, Tottenham-Leicester City, West Ham-Sunderland, Liverpool-Manchester United, Queens Park Rangers-Everton, Hull City-Chelsea

 

Emanuele Prina
Twitter: @EmaTreno92


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