fis_ski_logoUn lungo weekend di Coppa del Mondo tra Italia e Svizzera, che ancora non si è concluso a causa del maltempo, ma che entra nella storia dello sci alpino, visto Lindsay Vonn ha finalmente completato la sua rincorsa ad Annemarie Moser-Proell, eguagliando il record di 62 successi in Coppa del Mondo. Un record che al prossimo giro diventerà solo della statunitense che ormai anche i numeri consacrano come una delle più forti sciatrici della storia. Il successo numero 62 è arrivato nella giornata di oggi su una Olimpia delle Tofane finalmente baciata (ad intermittenza dal sole), tanto che proprio il variare della luce sulla pista risulterà alla fine decisivo. Infatti la Vonn precedeva al traguardo Goergl e Merighetti, ma l’azzurra era partita tra le prime quando le nuvole avevano reso il tracciato di difficile interpretazione, mentre l’americana e l’austriaca partivano più tardi quando ormai il sole si era impossessato della pista. Nonostante tutto l’azzurra è stata bravissima ad attaccare con coraggio dall’inizio alla fine e il podio la premia al termine di un weekend iniziato male con una botta rimediata nella prova di giovedi. Alle spalle della Merighetti finiva Elena Fanchini che bissava così il grande risultato di venerdi, mentre 7^ era la Schnarf e la Stuffer, dopo una prima parte di gara da urlo, sbagliava e finiva lontana dalle prime.

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Come dicevamo il weekend si era aperto venerdi con il grande risultato di Elena Fanchini che, a distanza di 11 anni, ritorna a trionfare in Coppa del Mondo e conferma i miglioramenti che sta compiendo in questa stagione, in cui finalmente sembra aver dimenticato tutti i problemi fisici che ne hanno bloccato l’esplosione. La gara si è disputata su un percorso ridotto, per la nebbia nella parte alta e l’azzurra è stata bravissima nel non commettere errori ma soprattutto a non farsi intimorire dalla scarsa visibilità, che invece ha giocato un brutto scherzo a molte delle favorite, come la stessa Vonn ha ammesso al traguardo. Alle spalle dell’italiana è finita la giovane canadese Yurkiw partita con il pettorale 2, mentre completa il podio la tedesca Rebensburger che dimostra ancora una volta come in questa stagione si stia trovando molto più a suo agio con la velocità. Al 7^ posto si è piazzato un’eroica Daniela Merighetti bravissima a finire nelle 10 nonostante gli antidolorifici per una botta rimediata al ginocchio nelle prove del giovedi. Come dicevamo si perdono un pò le più forti, con la sola Fenninger a finire tra le prime, al 5^ posto, mentre la Vonn finisce 10^, appena davanti alla Goergl, così Tina Maze, solo 13^, non perde troppi punti in chiave Coppa del Mondo.

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La mitica Lauberhorn respinge senza tanti complimenti i nostri velocisti, nel giorno in cui Hannes Reichelt dimostra di essere uno dei discesisti più completi in circolazione, cacciando in gola ai tifosi elvetici l’urlo per una storica doppietta che si stava materializzando. L’atleta austriaco non solo ha dimostrato di avere grandi qualità tecnica pennellando la “esse” finale, ma ha dimostrato anche ottime doti fisiche, rimontando nel finale 30 centesimi ai padroni di casa Beat Feuz e Carlo Janka. Il successo di squadra dei rosso-crociati era completato dal quarto posto di Kueng, che precedeva Jansrud, apparso un pò in debito di fiato in questa parte di stagione e che non è riuscito ad approfittare al massimo del passo falso di sabato in slalom di Hirscher. Come dicevamo, malissimo gli italiani. Il weekend si era già aperto male con risultati pochi incoraggianti nelle prove, su una pista comunque tenera e con temperature alte. Si sperava che il sole, il freddo e un fondo duro, potessero riaccendere la lampadina, ed invece la squadra è naufragata con il migliore Werner Hell al 17^ posto, con Paris, finora sempre nei 5, al 19^. Brutta caduta alla Minschkante per Fill, apparso dolorante all’arrivo, mentre la gara di Innerhofer è finita alla Kernen-S, dove un errore di impostazione gli ha fatto perdere velocità per il lungo tratto pianeggiante nel bosco. La speranza è che Kitzbuehel possa ridare il sorriso ai nostri uomini-jet.

Chi invece continua a sorridere è Stefano Gross, che ci prende gusto e dopo la vittoria di Adelboden finisce sul podio anche a Wengen, battuto per soli 20 centesimi dal tedesco Neureuther mentre sul terzo gradino del podio finisce di nuovo Kristoffersen. Eppure l’italiano può solo mangiarsi le mani per una vittoria che è sfumata solo nel finale della seconda manche. Ma andiamo con ordine e partiamo dalla prima manche che si apriva con l’errore di Sua Maestà Marcel Hirscher, che inforcava e diceva addio alla gara lasciando via libera ad Hargin che chiudeva al primo posto davanti a Gross, mentre Neureuther era 5^ e Thaler 9^. Nella seconda discesa, dispiutata sotto una fitta nevicata, si assisteva prima al recupero dei francesi, con Grange e Pinturault a risalire posizioni, prima che Neureuther mettesse tutti in fila. Alle sue spalle finivano sia Dopfer che Kristoffersen, quindi era la volta di Gross. L’azzurro partiva prudente e perdeva quasi tutto il vantaggio nella parte alta ma sul muro centrale era perfetto e rifilava 15 centesimi a Neureuther, nel finale però mancava un pò di cattiveria e si addormentava sull’ultimo cambio di ritmo, da cui invece il tedesco usciva meglio e riusciva a recuperare oltre 40 centesimi. Hargin mancava di cattiveria e finiva addirittura sesto. Lontani gli altri italiani, con Thaler 13^ e Deville 24^ e Moelgg al 28^.

Venerdi a Wengen si era anche assegnato il Trofeo del Lauberhorn con oltre 15 mila persone che hanno festeggiato il trionfo di Carlo Janka, che torna sul gradino più alto del podio a distanza di 4 anni. Lo svizzero, primo dopo la discesa, è stato bravo a limitare i danni nello slalom respingendo il tentativo di rimonta del francese Muffat-Jeandet, miglior tempo nella manche di slalom, e l’eterno Ivica Kostelic, al 60^ podio della carriera ma soprattutto al 13^ a Wengen.

Come dicevamo in apertura, questo weekend non si è ancora concluso, perché le abbondanti nevicate sulle Alpi hanno indotto gli organizzatori a spostare il Super-G di Cortina a domani. Altra buona occasione per le nostre ragazze di raggiungere un altro buon risultato, che non può che dar fiducia a meno di un mese dai Mondiali.