Logo Serie BIn ogni stadio si parla la lingua del calcio, ma ce n’è qualcuno che dà la possibilità di viverlo veramente… quelle sono le cosiddette “grandi piazze”, quelle dove basta poco per far innamorare o deludere, lo stanno vivendo molte squadre della nostra serie: Bologna, Catania e Brescia ricevono fischi in grande quantità, a Bari in 40.000 partecipano all’azione per spingere in rete quel pallone tutti insieme.  Tanti pareggi, qualche prima gioia e goleada in un’altra spettacolare giornata.

CARPI – TRAPANI 2 – 2 16′ Gagliolo (C), 20′ Di Gaudio (C), 30′ Barillà (T), 46′ Nadarevic (T)
Nell’anticipo del venerdì sera si affrontano due delle più belle realtà del calcio cadetto. I padroni di casa vogliono continuare la marcia li ha portati nella parte alta della classifica e lo dimostrano subito: bastano infatti 20’ a Gagliolo e Di Gaudio per punire gli ospiti con due conclusioni da fuori area. Il Trapani però non demorde facilmente: prima accorcia con Barillà che sguscia alle spalle della difesa, poi, ad inizio ripresa, agguanta i biancorossi con un preciso colpo di testa di Nadarevic. Sul finire del match Gabriel, portiere di proprietà del Milan in forza la Carpi, salva ripetutamente porta degli emiliani, guadagnando un punto prezioso per il proseguo della stagione.

SPEZIA – VIRTUS ENTELLA 1 – 0 38’ Catellani (S)
Nel primo derby tra queste due squadre in Serie B, lo Spezia ha la meglio non solo sotto il profilo del risultato. Gli spezini cercano insistentemente la rete con Culina e Catellani, sfiorandola a più riprese. Tanta pressione sugli avversari e grande aggressività non bastano, serve un gol da pochi passi di Catellani per superare un Pellizzoli in versione “Superman” e archiviare la pratica Entella dopo una partita convincente.

BARI – LIVORNO 2 – 0 16’ Sciaudone (B), 95’ Stevanovic (B)
Al “San Nicola” un calorosissimo pubblico spinge i baresi verso il successo. La squadra allenata da Davis Mangia parte forte grazie a Donati che cerca ripetutamente la via del gol. Bastano infatti 16’ per vedere il primo gol: Stevanovic serve un pallone delizioso a Sciaudone che lo spinge in rete di testa. Un mancino, rispettivamente di Cutolo e Galano, chiudono la prima frazione. Il Livorno cerca disperatamente il pareggio, si scopre e permette alla partita di accendersi: il centravanti toscano Galabinov prova ad impensierire Donnarumma con due colpi di testa, Sabelli e Galano gli rispondono, ma la conclusione di quest’ultimo viene fermata sulla linea. Ma c’è ancora spazio per un gol: Rozzi ruba palla alla difesa livornese e si invola verso la porta, viene atterrato ma sulla respinta si avventa Stoianovic che appoggia facilmente in rete.

BOLOGNA – CROTONE 0 – 2 46’ Leo Beleck (C), 82’ Oduamadi (C)
Il Crotone in azione al “Dall’Ara” è sicuramente la bella copia della squadra che abbiamo visto nelle prime tre giornate. Crea tante occasioni, concedendo al Bologna solamente un colpo di testa di Acquafresca e un sinistro da oltre 30 metri di Giannone, che sbatte sul palo. Inizia il secondo tempo: Ciano riceve sulla destra, trova De Giorgio sul secondo palo con un pallone morbido, Stojanovic respinge goffamente permettendo a Beleck di segnare dopo appena 16 secondi. I ritmi non altissimi permettono al Crotone di controllare la gara e punire gli avversari in contropiede con il neo entrato Oduamadi. Bella prestazione e grande vittoria per gli ospiti, sconfitta e crisi nera per gli emiliani che, avvolti dalle vicende societarie, sembrano poco concentrati sul campo.

BRESCIA – TERNANA 0 – 0
I padroni di casa, alla ricerca di punti, cominciano forte e schiacciano la Ternana per tutta la gara. Il primo tentativo porta la firma di Coly, il senegalese colpisce al volo un pallone scodellato da Bentivoglio senza però trovare la porta. La Ternana non si fa mai avanti e il Brescia colleziona occasioni con Corvia, ma le sciupa tutte. Gli ospiti rimangono in dieci uomini e subiscono maggiormente le iniziative avversarie: Sestu approfitta di un rinvio sbagliato per castigare il portiere dei rossoverdi, ma non è preciso. L’ingresso di Caracciolo porta maggior vigore all’attacco delle rondinelle che colpiscono una traversa proprio con lo stesso numero 9. Termina con un pareggio che non premia i lombardi e mantiene la compagine di Terni in lizza per le prime posizioni.

CATANIA – MODENA 0 – 0
Sempre più fischi al “Massimino”: il Catania ci prova senza incidere e i tifosi non apprezzano. Novanta minuti di pressione non bastano se poi non crei e concretizzi. Un solo brivido per parte: Calaiò con il tacco sfiora il bersaglio, Acosty nella seconda frazione scarica un missile col mancino ma si stampa sulla traversa. A Catania si sono affrontate due squadre in difficoltà, ha vinto la paura di sbagliare.

CITTADELLA – PESCARA 3 – 2 6’ Gerardi (C), 16’ Politano (P), 48’ Melchiorri (P), 60’ e 78’ Coralli (C)
Al “Tombolato” di Cittadella va in scena un match spettacolare: cinque gol e tutti bellissimi. Apre le danze Gerardi che con una conclusione aerea pesca l’angolino alto; gli rispondono Politano su punizione e Melchiorri con un pallonetto di testa. Nel mezzo brilla il talento di Pasquato a cui manca solo il gol. Nella ripresa Coralli sistema la situazione con una doppietta di gran carattere e di pregevole fattura: tre punti in cassaforte ottenuti con una prova di sostanza e abilità.

LATINA – AVELLINO 1 – 2 6’ Sforzini (L), 44’ Castaldo (A), 67’ Vergara (A)
In un pomeriggio sereno a Latina va in scena una sfida tra “Vecchi leoni”: Sforzini da fuoco alle polveri in avvio con una giocata da vero attaccante d’area dopo la smanacciata maldestra di Gomis; Castaldo gli risponde nel finale con stop e tiro da far vedere e rivedere nelle scuole calcio. Petagna nei secondi 45’ sfiora più volte la rete, realizzata invece dagli avversari grazie al lestissimo Vergara. Vittoria irpina importante vista le difficoltà che ogni squadra incontra nel Lazio.

PERUGIA – VICENZA 2 – 2 8’ Taddei rig. (P), 19’ e 26’ Ragusa (V), 76’ Del Prete (P)
Alla prima occasione utile il Perugia cerca di ingranare la marcia giusta: Verre si guadagna un rigore discutibile (contatto fuori area) che Taddei trasforma, segnando il primo gol con la maglia del perugina. Poco dopo gli umbri colpiscono una traversa con Rossi, svegliando gli assopiti veneti. due lampi di Ragusa fulminano il Perugia che improvvisamente e per la prima volta in stagione si trova in svantaggio. Da qui in avanti la partita diventa stupenda, le giocate si susseguono senza un attimo di tregua fino al gol che vale il pareggio finale. Il difensore Del Prete si getta su una palla vagante al limite dell’area e scarica tutta la sua potenza direttamente sul fono della rete. I padroni avrebbero meritato di più, ma possono consolarsi con la vetta solitaria della classifica.

PRO VERCELLI – VARESE 4 – 0 21’ Marchi rig. (PV), 45’ Di Roberto rig. (PV), 51’ Marchi (PV), 86’ Germano (PV)
Definire la sconfitta varesina un “disastro” sarebbe un eufemismo. I biancorossi non sono mai scesi in campo, probabilmente non sono proprio partiti dalla cittadina lombarda. Certamente il merito va alla squadra di casa che ha schiacciato e annichilito gli avversari fin dal primo istante. Un’espulsione e due rigori aiutano i piemontesi a capitalizzare ciò che di buono hanno fatto nella prima metà di gara, un errore del giovane portiere biancorosso porta Marchi alla doppietta e un contropiede fulmineo completa il tabellino e consolida un risultato mai in discussione.

VIRTUS LANCIANO – FROSINONE 1 – 5 16’ Masucci (F), 20’ e 37’ (F), 55’ Cerri (L), 75’ e 88’ Dionisi (F)
Un pomeriggio nerissimo per il Lanciano che viene dominato dal neopromosso Frosinone. Prestazione maiuscola per i laziali che entrano in campo con la giusta determinazione e annichiliscono i rossoneri già nella prima frazione. Nella ripresa la squadra di casa sembra poter reagire alle iniziative avversarie: trova il gol su calcio d’angolo grazie al giovane Cerri e crea altre due occasioni. Ma uno straripante Frosinone ricomincia l’assolo con altre due reti dell’ex Livorno Dionisi. Stellone, allenatore dei ciociari, al termine di una partita così può certamente pensare di agire da outsider in un campionato così imprevedibile.

Andrea Menon


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