Vail-beaver creekBEAVER CREEK – E’ ancora l’Austria a festeggiare nel Super-G maschile. Hannes Reichelt uno dei grandi favoriti della vigilia vince la medaglia d’oro, davanti alla grande sorpresa della giornata il canadese Dustin Cook, terzo il francese Teaux, mentre restano giù dal podio il grande dominatore della stagione Jansrud e Mathias Mayer, quarti a pari merito. Gara bellissima su una pista baciata dal sole e che, a differenza di quanto si potesse pensare, ha tenuto molto bene fino alla fine permettendo appunto a Reichelt, ma soprattutto a Cook, di fare senza problemi la loro gara.

Resta a lungo in testa il francese Roger partito con il numero 1, prima che Streitberger faccia capire che gli austriaci sono in gran forma finendo davanti a tutti. Subito dopo di lui la prima scossa alla gara, con Bode Miller che scia alla grande e sembra avviato verso il primo posto, ma poco prima della picchiata finale infila un braccio in una porta andando in rotazione e cadendo rovinosamente. Una caduta che purtroppo potrebbe aver chiuso i suoi Mondiali, visto il profondo taglio al polpaccio provocato probabilmente dalle lamine degli sci durante la caduta. La gara si accende, anche emotivamente, sulla discesa di Svindal, che rientrava alle gare questa sera, e stampa il miglior tempo, con una discesa pulita e sempre all’attacco. La gioia del norvegese dura però non più di due minuti perché Teaux lo beffa con una linea perfetta negli ultimi 20″ di gara, dopo aver inseguito per tutta la discesa. Il francese resiste all’assalto di Defago e soprattutto del campione olimpico di discesa Mayer, ampiamente in testa ma che sbaglia nello stesso punto in cui Miller era caduto gettando alle ortiche vittoria e podio. Chi non sbaglia è Hannes Reichelt che attacca dal primo all’ultimo secondo guadagnando in tutti i passaggi, eccetto nel finale dove concede qualcosa a Teaux mantenendo 24 centesimi che gli valgono la medaglia d’oro. L’ultimo assalto arriva da Jansrud, che però butta via la gara dopo 10″ quando infila con la testa una porta rischiando di cadere. Da lì in poi il norvegese prova ad attaccare per recuperare, commettendo una serie di piccoli errori che sembrano comunque non precludergli il podio. Sembra, perché quando tutti sono pronti per la foto di rito arriva Dustin Cook, miglior risultato in carriera un 12^ posto a Selva di Val Gardena e guarda caso proprio sulla Bird of Prey a inizio dicembre. Il canadese scia all’attacco dall’inizio alla fine, senza commettere grandi errori e finendo al secondo posto per soli 11 centesimi, facendo correre i brividi lungo la schiena di Reichelt.

Gara da dimenticare per gli italiani che hanno pagato, forse, la neve soffice che non hanno mai gradito, oltre ad una errata interpretazione dei punti più importanti della gara. Matteo Marsaglia e Dominik Paris sono i migliori, ma entrambi al 13^ posto. Il primo ha fatto una gara discreta ma come spesso gli capita ha pagato il tratto di scorrimento, mentre Paris è senz’altro il più deluso della truppa. Nella parte alta ha faticato su un tracciato che girava troppo per lui, ma da lì in avanti non è riuscito ad attaccare come avrebbe voluto. Innerhofer, invece, ha provato ad attaccare ma ha messo insieme una serie di imperfezioni che gli hanno fatto accumulare ritardo fino all’arrivo, mentre Heel non è mai stato in gara.

Il programma dei Mondiali continua domani con la libera femminile, che più tardi nella tarda serata italiana vedrà la disputa della seconda prova cronometrata.