volley logoIniziano i play-off e i quarti riservano subito qualche sorpresa. Passano il turno Piacenza, Perugia, Macerata (con parecchia fatica, almeno in gara 1) e, sorpresina, Modena. Insomma, le favorite eseguono il loro compito con attenzione, mentre nella serie più incerta Casa Modena centra le semi dominando per larghi tratti (e questa è la notizia inaspettata), una Diatec Trentino per certi versi irriconoscibile.

La sfida tra la prima, la Lube Banca Marche Macerata e l’ottava, la Calzedonia Verona, del tabellone prometteva poche scintille, soprattutto dopo la perentoria affermazione dei marchigiani contro Piacenza nell’ultima giornata di regular season. E invece le scintille ci sono state eccome e la Lube è andata a tanto così dal rimanere scottata. Sì perché in gara 1, al Fontescodella, la squadra di Giuliani, dopo meno di un’ora di gioco, si è trovata sotto 0-2 affondata dalla sua pessima vena in ricezione e dall’attacco scaligero, particolarmente efficace. La paura di compromettere anche l’ultimo obiettivo stagionale ha cominciato ad affiorare, ma a rimettere le cose a posto ci ha pensato San Parodi da Arma di Taggia. Dal terzo parziale, con l’aiuto anche di Monopoli, ha preso per mano la sua squadra tanto da meritarsi, con i suoi 18 punti di cui 4 ace e il 67% in attacco, la palma di miglior giocatore di gara 1. Macerata, pertanto, dopo aver largheggiato nel terzo set, è riuscita ad arrivare al tie-break, annullando addirittura una palla-match a White nel quarto parziale e ad aggiudicarsi gara 1 grazie ad un set finale senza sbavature. Di fatto la serie è finita qui, poiché la remuntada nella gara d’andata ha procurato l’abbrivio giusto alla Lube per imporsi anche nella partita di ritorno a Verona, con il punteggio più netto. La squadra di Giani, che per un set, il primo, ha dovuto rinunciare a Gasparini, non è riuscita nell’impresa di ripetere la prestazione offerta a Macerata a causa principalmente dei troppi errori commessi e della percentuale di efficacia a rete davvero bassa (35%). Di contro i marchigiani hanno finalmente espresso il gioco fluido e potente di cui sono capaci, mettendo pressione al servizio ed esibendo uno Zaytsev mastodontico, autore di 17 punti con un muro, due ace e il 78% in attacco e premiato con il titolo di MVP. Per Macerata il Gran Ballo prosegue con la sfida contro l’insidiosissima Casa Modena; Verona, invece, se la vedrà con la CMC Ravenna nei quarti dei play-off per il quinto posto.

Doveva essere la serie più tesa e più attesa quella tra la quarta, la Diatec Trentino e la quinta, Casa Modena, della classifica. Era anche la sfida tra i due organici forse più in difficoltà della stagione, tra infortuni (Trento) e nuovi inserimenti (Bruninho e Ngapeth a Modena). Ebbene, gli emiliani hanno dimostrato di aver assimilato a dovere i nuovi innesti e si godono ora un organico potenzialmente di ottimo livello che potrebbe mettere in difficoltà anche la corazzata Macerata. Casa Modena ha avuto il merito di sparigliare le carte già in gara 1 in trasferta, quando seppur ampiamente sotto nel punteggio del primo set (16-9) è stata in grado di rimontare ed imporsi e si è così spianata la strada verso il successo. Trento, infatti, esaurita la sfuriata iniziale, è apparsa in totale difficoltà anche nelle cose più semplici, “tradita” dal suo martello Sokolov (fermo al 27% a rete) e dai suoi schiacciatori, troppo discontinui. Modena dal canto suo ha utilizzato la battuta di Bartman (top scorer con 14 punti) come ariete per sfondare le resistenze trentine e completato l’opera con il duo terribile Kovacevic-Ngapeth e l’infallibilità in attacco di Beretta (100% a rete alla fine). Gran Maestro di cerimonia è stato però Bruninho (addirittura 6 punti all’attivo e MVP) che ha finalmente rispolverato il suo gioco veloce e spettacolare e permesso ai suoi attaccanti facili soluzioni in attacco. Nonostante queste premesse, la Diatec Trentino tre giorni dopo ha percorso la A22 con la promessa di dare battaglia e si è visto, poiché nel primo set del ritorno al PalaPanini è partita forte (2-7), ma poi, come già successo in gara 1, ha cominciato a commettere errori in serie (addirittura 19 solo nei primi due set) e si è piano piano smarrita, lasciando spazio a Casa Modena, trascinata da Ngapeth e Bartman (rispettivamente 16 e 15 punti alla fine). Sotto 2-0 la squadra di Serniotti ha trovato la forza di reagire aggrappata alle botte di Sokolov (22 punti totali col 54% in attacco e un muro) e ai muri di Solé (6 alla fine e 14 punti totali). Dopo aver recuperato un set di svantaggio, i trentini si sono trovati avanti 20-24 nel quarto, ma a quel punto Kovacevic (MVP della gara) ha spento la luce nel campo di Trento e con due attacchi e due muri a uno su Sokolov ha siglato la parità a quota 24 e permesso alla sua squadra di chiudere 3-1 ai vantaggi e provare a battere Macerata nella serie di semifinale. Per Trento ora ci sarà la sfida con l’Andreoli Latina per un posto in Europa.

La serie meno equilibrata del lotto è stata quella tra Copra Elior Piacenza e Altotevere Città di Castello, rispettivamente la seconda e la settima forza del campionato, in cui la disparità di livello in campo si è vista in entrambe le gare e solo un po’ di sufficienza nel primo set di gara 1 ha impedito a Piacenza di completare il percorso netto. Nella gara di andata giocata in terra emiliana, infatti, i tifernati grazie soprattutto all’efficacia di Fromm al servizio e in attacco (14 punti totali per lui in gara 1, con 3 ace) si sono trovati a condurre 0-1 dopo aver recuperato il parziale da 21-18. La Copra a quel punto ha però calato i calibri da 90 al servizio e la gara è girata completamente. La pericolosità al servizio degli emiliani ha reso prevedibile il gioco degli umbri che si sono trovati spesso la strada sbarrata in attacco soprattutto da Simon, autore di 20 punti, 8 dei quali a muro (!!!!) a cui ha aggiunto 2 ace e il 67% di efficacia a rete (titolo di MVP scontato per lui). A completare l’opera ci hanno pensato Vettori e Kaliberda con 18 e 16 punti. Nella partita di ritorno l’Altotevere le ha provate davvero tutte per avere la meglio sugli emiliani, ma ci è riuscita solo a tratti, sostenuta da un grande Fromm (17 punti con 3 ace e il 64% in attacco) e da un solido Massari (12 totali per lui), ma abbandonata da Van Walle (solo 5 punti e un terrificante 17% a rete). In campo emiliano l’arma in più è stata ancora una volta la battuta (come nel parzialone che ha deciso il primo set, da 19-18 a 19-24) di cui Vettori è stato l’espressione più lucente: 6 ace che uniti al 63% in attacco hanno portato ai 22 punti totali dell’opposto azzurro. Il tema tattico è stato allora del tutto simile a quello di gara 1 con il servizio utile per mettere sabbia negli ingranaggi di Castello e la correlazione muro-difesa efficace nel creare break decisivi. E poco importa se Simon è stato meno devastante rispetto al primo confronto: Kaliberda, Papi e la regia puntualissima di De Cecco (premiato con la palma di migliore dell’incontro) hanno regalato a Piacenza un’altra semifinale scudetto. Per l’Altotevere, uscita a testa comunque altissima, ci sarà l’ostacolo Exprivia Molfetta sulla strada verso un posto in Europa.

La Sir Safety Perugia è riuscita a conquistare la semifinale scudetto in due partite a danno di una Bre Lannutti che ha provato a rendere difficile la vita alla squadra di Kovac, ma senza riuscirci fino in fondo. Eppure la formazione piemontese aveva iniziato nel migliore dei modi: subito avanti di un set in gara 1, quella giocata in terra umbra, per merito di Antonov e Casadei (12 e 14 punti alla fine). Perugia, però, smaltita la comprensibile tensione, è tornata a giocare la pallavolo frizzante espressa per tutta la stagione e si è aggiudicata il primo round comandando nei successivi tre parziali. Ancora una volta brillantissimo l’opposto serbo Atanasijevic, autore di 28 punti con 2 muri, un ace e il 68% in attacco, premiato come miglior giocatore dell’incontro. Insieme a lui si sono distinti anche Petric, Buti e quel fenomeno di Vujevic, dalle cui battute sono nati tutti i break importanti che hanno poi condotto i Block Devils alla conquista di gara 1. Nella gara 2 di scena in Piemonte i temi tattici sono rimasti gli stessi con Perugia sempre al comando delle operazioni, nonostante la pessima giornata di Atanasijevic, sostituito dall’ottimo Cupkovic (19 punti col 53% a rete) e Cuneo ad inseguire. La squadra di Piazza, infatti, dopo aver perso il primo set si era presa di forza il secondo, grazie alle ottime prove di Maruotti e Casadei (15 e 16 punti totali, forse i giocatori più continui di tutta la stagione per Cuneo), ma poi si è smarrita, vittima di troppi alti e bassi. Per Perugia, che ha proposto un Buti ancora ad altissimo livello (13 punti col 64% in attacco e titolo di MVP) si sono spalancate allora le porte della semifinale che da domenica la vedrà in campo contro la Copra Piacenza nel remake della finale di Coppa Italia. Cuneo invece deve tentare l’attacco al quinto posto nei play-off per un posto in Europa che partono domenica contro la Tonno Callipo Vibo Valentia.

RISULTATI:

GARA 1:

LUBE BANCA MACERATA – CALZEDONIA VERONA 3-2 (22-25; 21-25; 25-19; 27-25; 15-9)
DIATEC TRENTINO – CASA MODENA 0-3 (26-28; 12-25; 21-25)
COPRA ELIOR PIACENZA – CITTA’ DI CASTELLO 3-1 (24-26; 25-16; 25-17; 25-21)
SIR SAFETY PERUGIA – BRE LANNUTTI CUNEO 3-1 (22-25; 25-18; 25-18; 25-16)

GARA 2:

CALZEDONIA VERONA – LUBE BANCA MARCHE MACERATA 0-3 (18-25; 18-25; 13-25)
CASA MODENA – DIATEC TRENTINO 3-1 (25-18; 25-20; 21-25; 27-25)
CITTA’ DI CASTELLO – COPRA ELIOR PIACENZA 0-3 (20-25; 22-25; 21-25)
BRE LANNUTTI CUNEO – SIR SAFETY PERUGIA 1-3 (20-25; 25-17; 20-25; 21-25)

ACCOPPIAMENTI PLAY-OFF SEMIFINALI (serie alla meglio delle 5 partite):

GARA 1: DOMENICA 6 APRILE 2014

LUBE BANCA MARCHE MACERATA – CASA MODENA
COPRA ELIOR PIACENZA – SIR SAFETY PERUGIA

ACCOPPIAMENTI PLAY-OFF 5° POSTO QUARTI DI FINALE

GARA 1: DOMENICA 6 APRILE 2014

ANDREOLI LATINA – DIATEC TRENTINO
CMC RAVENNA – CALZEDONIA VERONA
TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA – BRE LANNUTTI CUNEO
ALTOTEVERE CITTA’ DI CASTELLO – EXPRIVIA MOLFETTA

 

Alberto Demarie


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