La caratteristica torre che domina dall'alto il Circuits of Americas

La caratteristica torre che domina dall’alto il Circuits of Americas

Finalmente si torna in pista, dopo ben tre settimane di stop seguenti la bandiera a scacchi di Sochi: Austin accoglie il Circus per quello che si preannuncia essere l’ennesimo duello tra gli alfieri delle frecce d’argento, fresche Campioni del Mondo Costruttori, con Hamilton in piena rogressione su Rosberg.

In Russia il tedesco si è reso protagonista di una poderosa rimonta fino al secondo posto finale, dopo un grossolano errore alla prima staccata, che lo ha costretto ad una sosta anticipata alla fine del primo giro, facendolo sprofondare in ultima posizione; l’anglo-caraibico, al contrario, ha condotto la corsa in totale tranquillità, senza concedere la minima speranza agli
inseguitori, portando a termine un weekend semplicemente perfetto e segnando la nona vittoria in stagione, che lo ha portato ad incrementare il proprio vantaggio in classifica piloti sul compagno di team a 17 punti.

Analizzando la gara Texana, notiamo che la Pirelli ha deciso per un atteggiamento più aggressivo del solito, portando delle mescole (soft e medium) che dovrebbero costringere i piloti ad effettuare due soste, con possibile grande varietà di strategie, visto il divario prestazionale tra le due opzioni, pari a circa 1″4 in favore delle soft, e la contemporanea scarsa onsistenza di quest’ultime, che dovrebbero poter fornire una prestazione al top solo per i primissimi giri del run.

In questa mescolanza di strategie, salvo harakiri in stile Sochi, potrebbe svettare la Williams, unica vera possibile antagonista dello strapotere della Scuderia Teutonica: il team di Groove si è mostrato in continuo progresso nella seconda parte della stagione e nel Circuito delle Americhe sarà chiamato a confermare i miglioramenti mostrati fino ad ora in un tracciato esigente con vettura e coperture, come quello di Austin.

Dietro gli inglesi, lotta serrata tra Ferrari e RedBull: le Rosse, nonostante lo sviluppo 2014 arrestato da tempo, stanno cercando di contestare agli uomini di Sir Frank il terzo posto Costruttori, puntando sulla professionalità dell’ormai separato in casa Alonso e nella speranza che Raikkonen riesca a trovare un acuto in una stagione oltremodo deludente; gli austriaci al contrario, unici ad aver sottratto alcune vittorie alla corazzata di Brackley con Ricciardo, saranno gli outsider di lusso con due strategie opposte che vedranno Vettel partire dalla pitlane per l’utilizzo del sesto motore ed il compagno di squadra con il dichiarato obbiettivo di agguantare la seconda fila in Q3 e dar filo da torcere alle Williams per il podio.

Proprio il weekend del Campione del Mondo in carica si preannuncia decisamente sui generis: con la penalità prevista per il cambio dell’unità propulsiva, il tedesco ha annunciato la propria intenzione di non disputare le qualifiche e di partire dalla pitlane. Tale strategia toglie l’incombenza, durante le tre sessioni di prove libere del weekend, di dover studiare un assetto valido per il giro veloce per la qualifica, lasciando tempo e risorse in esclusiva, alla preparazione di una configurazione ottimale per la gara, che potrebbe facilitare il lavoro di Vettel nella rimonta che lo aspetta domenica.

A contendere le ultime posizioni “nobili” a punti, a Ferrari e Redbull, ci sarà certamente il duo McLaren-ForceIndia, forti di una PowerUnit eccellente che spesso ha coperto le numerose mancanze a livello telaistico delle due monoposto; Toro Rosso, Sauber e Lotus, assenti Caterham e Marussia, saranno destinate a chiudere lo schieramento, con gli svizzeri ancora alla ricerca dei primi punti stagionali, necessari per tentare di scavalcare la cenerentola anglo-russa, condotta dallo sfortunato Bianchi al nono posto a Montecarlo e ad un incredibile nona posizione nel Mondiale Costruttori

Parentesi Jules Bianchi: oltre ai comunicati stampa emessi dalla famiglia, che purtroppo non lasciano ancora sperare una pronta ripresa da parte del pilota di Nizza, la Federazione ha potuto dedicare parte delle proprie risorse ad un’inchiesta sull’incidente di Suzuka (di cui abbiamo parlato ampiamente nei precedenti appuntamenti), oltre che ad elaborare una nuova procedura di “Virtual Safety Car” che permetterebbe alla direzione gara  di intervenire sulla sicurezza degli operatori in pista, rallentando le vetture senza modificare i distacchi tra le monoposto.


Alessio De Marco / Avens-Images.com