Manca pochissimo al via dell’edizione 2017 di Eurobasket. Ventiquattro squadre si contenderanno il trono europeo prima sparse tra Finlandia, Turchia, Israele e Romania, con cinque partite in sette giorni, per poi darsi battaglia al Sinan Erdem di Istanbul per la fase finale. Dopo aver analizzato il girone D ed il girone C, analizziamo qui il girone A di scena da Helsinki.

FINLANDIA

I padroni di casa ci credono. Dopo anni passati ai margini del grande basket, i finnici hanno riposto molte speranze in questo girone ospitato fra le mura amiche. Anche per una generazione che ha ben più talento degli standard nazionali: molti occhi, provenienti soprattutto da Chicago, saranno puntati su Lauri Markkanen, settima scelta assoluta null’ultimo Draft, dotato di una buona agilità e di una versatilità al tiro da far girare la testa in NCAA. Un buon compagno per Erik Murphy, l’altro talento della Nazionale, e per la coppia di playmaker Rannikko – Koponen, gli unici che hanno masticato basket di altissimo livello. Il regista del Barcellona è stato a lungo in dubbio ma alla fine è riuscito a mettersi a disposizione di coach Dettmann. Con un roster perlopiù a digiuno di grandi competizioni, ci vorrà tanta unità di gruppo per strappare un quarto posto che saprebbe già di vittoria.

Attenzione a… il pubblico di casa. Con il girone in casa propria, è ovvio che il pubblico di Helsinki si riverserà in massa all’Hartwall Arena e non sarà un’eresia sapere che durante le partite della Nazionale non sia rimasto a disposizione uno degli oltre 13.000 posti disponibili. Il calore del tifo finnico potrebbe fare la differenza in caso di eventuale spareggio per il quarto posto.

FRANCIA

Nando De Colo (Fabrizio Stefanini 2015)

Sicuramente una delle favorite della manifestazione europea. Chiusa l’epopea Tony Parker, coach Vincent Collet può dormire sonni tranquilli grazie all’enorme dose di talento a sua disposizione. Nando De Colo è chiamato ad essere l’arma principale dei transalpini; ancor di più con l’assenza di Nic Batum. A fargli compagnia ci sono giocatori solidi come l’arma offensiva Seraphin, il genio di Diaw ed il talento di Fournier; forse sotto canestro la coppia Seraphin – Lauvergne potrebbe avere qualche problemino difensivo di troppo. La Francia, nonostante qualche dubbio, resta comunque la favorita per il girone di Helsinki; la strada fino agli ottavi sembra spianata. Da lì potrebbero arrivare le difficoltà, ma De Colo e compagni vogliono continuare con il loro trend positivo agli Europei: gli ultimi quattro hanno visto sempre una squadra francese sul podio, con il punto più alto toccato con l’oro del 2013.

Attenzione a… la difesa. Con tanto talento a disposizione la squadra di Collet giocherà sicuramente a segnarne uno più degli altri; i grandi nomi della nazionale transalpina però non si fanno conoscere per la loro difesa irreprensibile. Parlavamo di Seraphin e Lauvergne, nemmeno Fournier, Heurtel e lo stesso De Colo non sono delle cime nelle loro metà campo. Per puntare alla vittoria finale c’è bisogno anche di chi piega le ginocchia per proteggere il ferro.

GRECIA

Bourousis (foto di Matteo Cogliati)

In terra ellenica l’Europeo è quasi passato in secondo piano. Tutto ‘merito’ di Giannis Antetokoumpo, che non presenzierà alla competizione con la Federazione che ha apertamente puntato il dito contro i Milwaukee Bucks, rei di aver spinto per tenere a riposo il giocatore più migliorato dell’ultima stagione NBA. La Grecia si presenta in Finlandia senza la sua stella conclamata nell’estate che segna un ricambio con le assenze in cabina di regia del ritirato Diamantidis e dell’eroso dal tempo Spanoulis. Coach Missas ha dato dunque i codici di gioco in mano a Nick Calathes, che avrà il compito di guidare un gruppo composto da un buon mix di esperienza, rappresentata dal totem Borousis (a cui si chiederà di prendere in mano lo scettro del comando), Printezis e dai già scavati Papanikolau e Sloukas, e un paio di ragazzi interessanti, con l’atletismo di Thanasis Antetokoumpo e Giorgios Papagiannis in prima linea. Non dovrebbero esserci problemi nel girone, ma poi potrebbe diventare dura senza un vero e proprio leader.

Attenzione a… l’unità di gruppo del roster ellenico. Giocatori che da anni condividono le stesse battaglie potrebbero fare quadrato attorno alle difficoltà e rendere il loro maggior difetto, la mancanza di una vera e propria stella, il loro miglior pregio. Borousis se è in giornata diventa un clinic offensivo sotto canestro.

ISLANDA

Dopo aver assaggiato la ribalta della prima competizione di livello della loro storia cestistica due anni fa, l’Islanda ci ha preso gusto e si riaffaccia all’Europeo con due anni di esperienza in più e con alcuni giocatori che hanno fatto capolino anche in palcoscenici importanti come il campionato spagnolo e francese. Guidata ancora una volta dal vecchio lupo Jon Stefansson, la nazionale di Craig Petersen vorrà sicuramente far meglio del ventunesimo posto di due anni fa; per farlo ci si affiderà ad una pallacanestro molto rapida, dovuta anche alle caratteristiche fisiche del roster stesso. Solo in tre scollinano i due metri di altezza, con il giovane Hlinason unico centro di ruolo con i suoi 216 centimetri d’altezza per 118 chilogrammi e tesserato dal Valencia; la nazionale islandese però metterà anima e cuore per sopperire ai loro limiti fisici. Passare il girone sarà già un’impresa impossibile, ma forse si ci potrebbe giocare il penultimo posto in un derby nordico.

Attenzione a… Martin Hermannsson. Uno dei pochi ad aver fatto esperienza al di fuori della sua isola. Dopo due anni in NCAA si è ben comportato in Francia, con una stagione al Charleville-Mèziéres da 17 punti e quasi sei assist di media che ha attirato lo Chalons-Reims. Un occhio anche sul play Elvar Fridriksson, ex compagno di Hermannsson a Long Island University e ora stellina a Barry, in Division II.

POLONIA

La Polonia tocca con mano la possibilità di qualificarsi almeno agli ottavi della competizione. Se dovessimo stilare una griglia di partenza del girone A la squadra di Mike Taylor, già sulla panchina dei biancorossi nell’Europeo di due anni fa chiuso al nono posto dopo un’onorevole ko agli ottavi con la Spagna vincitrice, sarebbe la favorita per il quarto e ultimo posto che consegna il pass per la fase ad eliminazione diretta; ma alcune falle non possono far star tranquilli gli esteuropei. Il vuoto più grande è quello lasciato da Marcin Gortat, che aveva annunciato il suo addio alla Nazionale due anni fa; il compito di sostituirlo è affidato a Przemek Karnowski, premiato come miglior centro dell’ultima stagione NCAA dopo la strepitosa annata con Gonzaga fermatasi solo in finale. L’altra preoccupazione deriva dall’andamento altalenante della squadra, insito nel proprio DNA: già la qualificazione alla competizione è stata più complicata del previsto.

Attenzione a…  Mateusz Ponitka. L’esterno del Pinar ha sempre avuto un indubbio talento ma non è mai riuscito ad esprimerlo fino in fondo. Adesso il quasi 24enne (compirà gli anni il 29 agosto), con una Nazionale che ha perso il suo personaggio da copertina, avrà il compito di prendere in mano la situazione e la sua squadra: la maggior parte dei possessi passeranno dalle sue mani.

SLOVENIA

Qualcuno ha detto Luka Doncic? Il diciottenne della cantera del Real Madrid è pronto a vestire i panni del protagonista in quel di Helsinki, per un compito che potrebbe sembrare arduo per qualsiasi neomaggiorenne….ma non per lui. In un anno e mezzo in camiseta blanca ha già dimostrato di essere più maturo della sua età, con giocate determinanti per se stesso e per i compagni. Nella sua prima competizione con la maglia della Nazionale maggiore avrà un compagno di viaggio e ‘maestro’ (seppur sembra strano che un fenomeno abbia bisogno di un maestro, ma di imparare non si finisce mai) come Goran Dragic, che, oramai entrato stabilmente nella fascia medio-alta dell’olimpo NBA, ha deciso che questo Europeo sarà la sua ultima competizione con la maglia della Slovenia. Luka è già pronto a prendersi lo scettro, con di fianco un roster di tutto rispetto con un giocatore di cui parleremo poche righe più sotto.  Un piazzamento fra le prime otto è alla portata.

Attenzione a…Anthony Randolph. Questo qui era uno che doveva, e poteva veramente, fare molto bene in NBA. Buona tecnica di base, atletismo e tiro, quel che forse gli è mancato è il killer-istinct. Oramai diventato un giocatore capace di spostare in Europa, ha deciso di sposare la causa slovena. Sai quanti alley-oop con due giocatori come Dragic e Doncic…

IL PRONOSTICO DI DAILYBASKET – La Francia sembra la favorita d’obbligo per il primo posto nel girone. Grecia e Slovenia si contenderanno la piazza d’onore con l’esperienza ellenica che può essere importante nella lotta, mentre per il quarto posto la Polonia appare avanti a Finlandia e Islanda. Attenzione però al pubblico di Helsinnki che potrebbe stravolgere i fattori…