ANADOLU EFES ISTANBUL-UNICAJA MALAGA 72-74 (Stats) (Highlights)

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Zoran Dragic (euroleague.net)

Dopo la prima partita, terminata con la sconfitta casalinga contro Vitoria, Malaga compie un importante impresa ad Istanbul battendo il sicuramente più quotato Efes in una partita punto a punto che si è risolta soltanto nei concitati secondi finali. Ancora una volta, come settimana scorsa, fondamentale per gli spagnoli il contributo di Zoran Dragic, top scorer della gara con i suoi 17 punti e sempre più leader offensivo e spirituale della compagine in bianco verde, che ha saputo dimostrare solidità per quaranta minuti, cosa non avvenuta nel derby iberico del primo turno. Ancora da rivedere viceversa un Efes alla seconda sconfitta su altrettante partite e al quale non bastano i 15 punti di Scotty Hopson, sempre presente a livello di energia e di impatto fisico, ma forse non abbastanza aiutato e supportato da un poco presente Savanovic, sotto tono con i suoi soli 11 punti. Il cammino è ancora lungo, ma questa vittoria può rilanciare Malaga come sorpresa del girone e probabilmente può servire da campanello d’allarme per un Efes ancora in fase di rodaggio.

LA CRONACA

Il match si apre con un parziale di 0-5 favorevole agli ospiti, che aggrediscono la gara con i canestri di Toolson e Dragic, ma ben presto Hopson e compagni guidano la carica, riportando le cose in parità e ricominciando di fatto da zero. Entrambe le squadre hanno voglia di giocare e non puntano a nascondersi, ne nasce così un confronto frenetico e a viso aperto, che porta a rapidi scambi di canestri in velocità. Alla schiacciata di Caner-Medley risponde Savanovic con un tiro dalla media distanza che fa capire quanta classe abbia da offrire il talento serbo se in giornata positiva. I padroni di casa trovano anche il vantaggio grazie a due tiri liberi di Vasileiadis e ad un appoggio in tap-in di Batuk, ma ben presto l’impatto fisico di Fran Vazquez inizia a farsi sentire, prima con il canestro del nuovo vantaggio Malaga e successivamente con alcune giocate difensive che ispirano la realizzazione finale in transizione di Dragic che chiude il primo quarto sul 17-20 per gli ospiti.

La seconda frazione è senz’altro quella più frenetica. In questi dieci minuti infatti le due squadre si scambiano il vantaggio per ben 12 volte, rendendo in questo modo il match molto divertente, oltre che equilibrato e tatticamente interessante. Malaga cerca di incentrare il proprio gioco soprattutto sugli esterni e sui tiri dalla lunga distanza, trovando un Kuzminskas in serata di grazia e che dall’inizio risponde presente ogni volta che alza la mano dall’arco. Ad aiutare il ritmo del tiratore lituano è d’altronde la fluidità nei passaggi della squadra andalusa, che sotto la regia di Dragic non va mai né troppo sopra né troppo sotto a livello di giri del motore, risultando sempre sotto controllo. Dall’altra parte l’Efes cerca invece di coinvolgere i propri big men, Bjelica e Savanovic soprattutto, che in questo quarto vivono il loro periodo migliore all’interno del match. In seguito a tutti questi capovolgimenti di fronte è però ancora Malaga a trovarsi davanti grazie alle scorribande di Jayson Granger e al lay up finale di Vazquez, che fissa il punteggio sul 36-37.

Il buon momento turco però è evidente, e così nel terzo periodo i padroni di casa riescono a mettere la testa avanti sin dai primi possessi. Erden entra in scena portando i suoi sopra di tre (40-37), ma è proprio a questo punto che Malaga cambia piano di gioco, spostando il perno dagli esterni al pitturato, prima con Caner-Medley che realizza un gioco da tre punti, e successivamente trovando in Fran Vazquez la pietra angolare sulla quale costruire il proprio nuovo vantaggio. Quando sembra che le cose possano ristabilirsi sui binari dell’equilibrio sono però Scotty Hopson e Batuk a trascinare di nuovo l’Efes verso il suo nuovo vantaggio (54-51) con estrema precisione nei tiri dalla media distanza, sfruttati con efficacia dall’ala ex Tennessee e alla solidità vicino a canestro di Savanovic, che sembra indirizzare il match verso Istanbul. Anche gli ultimi minuti danno ragione ai padroni di casa, che resistono anche al tentativo di abbassare il quintetto da parte di Malaga e dopo un jumper di Planinic si portano all’ultimo intervallo sul 59-54.

Malaga però non ha ancora issato bandiera bianca, anzi nei conclusivi dieci minuti di gioco si presenta con la stessa energia che aveva nel primo quarto e grazie nuovamente alla carica di Dragic e alle sue penetrazioni successive ad un isolamento riesce a ristabilire il proprio vantaggio. Il match a questo punto si fa davvero entusiasmante: Bjelica e Batuk riescono a trascinare nuovamente i compagni avanti di tre, ma dura poco perché nuovamente la guardia slovena sancisce la parità, che di fatto si prolunga per quasi tutta la durata del quarto, quando le due squadre si scambiano canestri con una facilità disarmante. Erden segna un canestro che sembra decisivo per riportare l’Efes a meno uno (69-70) a 1:02 dalla fine. Un mini supplementare all’interno del quale però c’è ancora spazio per le emozioni. Giunti ai secondi finali con Malaga davanti l’Efes opta per il fallo sistematico su Vazquez, che segna entrambi i liberi. Dall’altra parte risponde Hopson, che riesce a segnare e subito dopo a fare fallo su Toolson, il quale però non si fa innervosire e rimane freddo marcando il 2/2 dalla linea della carità. L’Unicaja sopra di tre decide a questo punto di far fallo su Gordon, il quale sbaglia apposta il secondo dei due tentativi; Gonlum recupera il rimbalzo offensivo, ma non riesce a convertirlo in due punti condannando così i suoi alla sconfitta in questo appassionante confronto.

ANADOLU EFES ISTANBUL-UNICAJA MALAGA 72-74 (17-20, 19-17, 23-17, 13-20)

EFE: S.Hopson 15, B.Batuk 12, D.Savanovic 11; Rim (26) D.Savanovic 6; Ass (15) J.Gordon 3

MAL: Z.Dragic 17, R.Toolson 16, V.Stimac 11; Rim (38) Z.Dragic 6; Ass (11) S.Vidal 3