KHIMKI MOSCA-MACCABI TEL AVIV 88-67 (Stats) (HIGHLIGHTS)

Nessuno viola il campo del Khimki. Ci vuole un quarto di adattamento per la formazione di Kurtinaitis che con la panchina cambia l’inerzia del match e schianta un Maccabi mai in partita dopo la prima sirena. I padroni di casa giocano, come al solito, un basket collettivo nel quale stavolta si esaltano Paul Davis, Koponen e K.C. Rivers mentre nelle fila del Maccabi è difficile trovare un peggiore in campo. Certo Hickman può essere il capro espiatorio ma il solo Eliyahu si salva nella debacle moscovita.

Con quindici minuti di ritardo sul programma, a causa delle abbondanti nevicate che hanno colpito Mosca in questi giorni, Khimki e Maccabi scendono in campo agli ordini degli arbitri Perez, Boltauzer e Kowalski con Fridzon, Vyaltsev, Loncar, Monya e Planinic per i padroni di casa cui la formazione israelita risponde schierando Smith, Hickman, Eliyahu, Ohayon e Darko Planinic.

Il Maccabi è stata l’ultima formazione a vincere sul parquet russo in Eurolega (nel 2010) e scende in campo decisa a ripetere l’impresa. Due layups di Eliyahu sciolgono il ghiaccio prima che Smith decida di mettersi in proprio e con 8 punti pressoché consecutivi ed un assist al bacio proprio per Eliyahu firmi il parziale cui i soli Planinic e Loncar cercano di porre rimedio. La seconda palla persa consecutiva dei padroni di casa, convertita dagli ospiti manda il punteggio sul 10-16 e costringe al time out Kurtinaitis al ‘6. Gli uomini di Blatt corrono con efficacia in contropiede e sfruttano la scarsa predisposizione all’aiuto difensivo degli avversari per trovare ottime soluzioni in uno contro uno. La bomba fortunosa di Logan porta al massimo vantaggio il Maccabi sul 18-25 rimediato solo in parte per il 19-25 di fine parziale.

Eliyahu, uno dei pochi a salvarsi per il Maccabi (foto euroleague.net)

Eliyahu, uno dei pochi a salvarsi per il Maccabi (foto euroleague.net)

Gli ospiti provano a scappare nuovamente in avvio di quarto ma subiscono un 5-0 firmato dal tap-in di Monya e dal gioco da tre punti di Fridzon che scrive il 24-27 del ’12. La contumacia di Hickman, poco incisivo in fase realizzativa ma metronomo importante del quintetto ospite, rende più macchinoso il gioco del Maccabi e il Khimki non si fa pregare per approfittarne. Due ottime giocate in alto-basso mettono Davis in condizione di giocare contro un piccolo e di portare i russi al -1 del ’14. L’inerzia ha cambiato padrone e, nonostante due contropiede gettati alle ortiche, il Khimki passa a condurre grazie al viaggio in lunetta di Paul Davis, autentico crack del match, per il 31-29 del ’16 figlio dello smarrimento generalizzato del quintetto ospite che non trova opzioni offensive credibili perdendo palloni a dismisura. L’attacco israelita è sconclusionato e arriva addirittura al paradosso con le soluzioni insensate da tre punti di Ohayon e Smith dopo una manciata di secondi dall’inizio dell’azione offensiva. I ragazzi di Kurtinaitis infieriscono e con Koponen e Davis allargano il parziale sino al 21-2 che al ’19 scrive sul tabellone il 40-29 del time out Blatt. Hickman rompe l’incantesimo ma le bombe ad alto coefficiente di Koponen e Rivers rimpinguano il vantaggio moscovita: 27-9 nel secondo quarto e 46-34 all’intervallo.

Paul Davis, uomo chiave del match con 16 punti (foto euroleague.net)

Paul Davis, uomo chiave del match con 16 punti (foto euroleague.net)

Al rientro dopo l’intervallo lungo le scaramucce tra le due contendenti non spostano gli equilibri assestati. Il Khimki, che rientra con Koponen in campo e Planinic ancora in panchina, si conferma abile a gestire la circolazione di palla  (top per assist in Eurolega con 17.8 a partita) e la timida reazione del Maccabi con Eliyahu per il -9 del ’23 viene prontamente rispedita al mittente da due ottime soluzioni della guardia ex Virtus che valgono il 54-41 del ’25. Blatt non riesce a trovare soluzioni credibili per invertire l’inerzia del match. La difesa del Maccabi è puntualmente in ritardo e il Khimki punisce con pari puntualità sfruttando la circolazione di palla e la capacità dei propri lunghi di prender posizione vicino a canestro; i due punti di Augustine valgono il nuovo massimo vantaggio sul 62-45 del ’27. Planinic si rivede solo ad una manciata di secondi dalla terza sirena ma nessuno ha sentito la sua mancanza in una serata dove la panchina del Khimki è stata la vera arma in più. L’ennesimo viaggio in lunetta dei moscoviti (16 tiri liberi tentati contro i 5 del Maccabi a fine 3° quarto) regala i due punti che fissano il punteggio sul 70-50 del terzo intervallo.

Zoran Planinic, stranamente attore non protagonista contro il Maccabi (foto euroleague.net)

Zoran Planinic, stranamente attore non protagonista contro il Maccabi (foto euroleague.net)

La partita sostanzialmente ha poco altro da dire. Blatt sbraita in panchina per le ennesime falle difensive messe a nudo da Paul Davis che al ’32 firma il 74-50 che costringe il tecnico ospite a mettere le mani a T. Si prosegue senza scossoni, il Khimki fa accademia trovando sempre l’uomo libero vicino al canestro o aprendo spazi per il tiro dalla lunga distanza. Il Maccabi risponde a singhiozzo con azioni più estemporanee che organizzate ma l’ennesima tripla di KC Rivers vale il +25 del ’37 che chiude ogni discorso. Il resto è garbage time nudo e crudo e serve solo per fissare il punteggio finale sull’ 88-67 che vale ai russi il 3-1 nella top 16 mantenendo aperta la striscia di imbattibilità sul proprio campo.

Khimki Mosca: KC Rivers 20, Davis 16, Koponen 15; Reb (34): Davis 9, Rivers 4; Ast (21) Planinic 6.

Maccabi Tel Aviv: Eliyahu 17, Smith 12, James 14; Reb (28): James 6, Caner-Medley 5; Ast (14) Ohayon 6.