Rudy Fernandez (Foto Fabrizio Stefanini)

Rudy Fernandez (Foto Fabrizio Stefanini)

REAL MADRID – FENERBAHCE ULKER ISTANBUL 96-87 (20-21,55-35,76-59,96-87)

Quintetto Real Madrid: Llull, Carroll, Fernandez, Ayon e Reyes

Quintetto Fenerbahce Ulker Istanbul: Sipahi, Goudelock, Bogdanovic, Vesely e Zoric

Madrid – La seconda semifinale delle Final Four 2015 non ha un finale thriller come CSKA – Olympiacos. La partita fra Real e Fenerbahce è incerta per dieci minuti, poi i padroni di casa prendono il largo e conquistano anche le venti lunghezze di vantaggio. La consistenza sotto canestro di Ayon e le triple di Rivers hanno sbriciolato la difesa turca e il Fenerbahce non ha avuto le forze necessarie per reagire. Il piano partita di Obradovic del primo quarto è chiaro: dare la palla vicino al canestro. Vesely è il perno dell’attacco del Fenerbahce che affronta il Real senza timori, spinto dai suoi tantissimi tifosi. I padroni di casa rispondono colpo su colpo, affidandosi ai propri micidiali tiratori con un ispirato Llull (5 assist) e un grintoso Fernandez. I turchi si permettono il lusso di mandare in campo l’mvp dell’Eurolega Bjelica solamente quando mancano pochi minuti al termine della prima frazione di gioco che si conclude con il Fenerbahce in vantaggio di un punto (21 – 20), grazie ad un canestro sulla sirena di Preldzic. Il Real, per cambiare l’inerzia della partita, accetta la sfida sotto canestro e mostra i muscoli di Ayon che realizza dodici punti in pochi minuti. Gli spagnoli ottengono il vantaggio in doppia cifra sul 34 – 23. I turchi sono ammutoliti e solo Obradovic urla la sua rabbia verso i suoi giocatori. Il Fenerbahce non trova pericolosità da oltre l’arco, mentre la squadra di Pablo Laso acquista sempre più sicurezza con il passare dei minuti e il canestro diventa grande quanto una vasca da bagno. Le triple di Nocioni, Rodriguez e soprattutto di un infallibile Rivers allargano il divario. La guardia americana, proveniente dal Khimki Mosca, mette a segno quattro missili che fanno saltare in aria la difesa turca. Il punteggio del primo tempo suona già come una sentenza: 55 – 35. Tutti si aspettano la reazione del Fenerbahce che arriva solo parzialmente. Gli uomini di Obradovic ricuciono lo strappo fino a -14 (71 – 57), con Bjelica e Bogdanovic che spiegano perché sono stati nominati rispettivamente mvp e rising star dell’Eurolega. Il Real Madrid arretra, ma non molla e mantiene un vantaggio rassicurante guadagnandosi numerosi viaggi in lunetta. Gli animi si surriscaldano, ci sono storie tese fra Fernandez e Zoric e fra Slaughter e Vesely. 76 – 59 al 39esimo. Nell’ultima frazione il Real Madrid ha in mano il pass per la finale e i giocatori del Fenerbahce, vittime della frustrazione, smarriscono la lucidità e in difesa danno vita ad una caccia all’uomo che coinvolge tutti i giocatori spagnoli. Gli arbitri fischiano molteplici falli antisportivi cercando di riportare ordine in una gara dall’esito finale ormai già scritto. Goudelock è l’ultimo ad arrendersi, ma per il Fenerbahce la strada in Europa finisce qua. La finale sarà Real Madrid – Olympiacos Atene, ovvero la riedizione dell’ultimo atto delle Final Four del 2013. In quell’occasione vinsero i greci, e Domenica Fernandez e compagni avranno l’occasione per prendersi la rivincita.

Zelimir Obradovic (Foto Fabrizio Stefanini)

Zelimir Obradovic (Foto Fabrizio Stefanini)

MVP: Gustavo Ayon. Spacca in due la partita con dodici punti nel secondo quarto. Tutti si aspettavano una partita da MVP da parte di Fernandez ed invece è stato il giocatore messicano a creare per primo quel solco che il Fenerbahce non più riuscito a colmare. 18 punti, 7 rimbalzi e 6 assist. Ayon è stato autore di un prestazione totale, da vero leader.

LVP: Nemanja Bjelica. 11 punti e 5 rimbalzi. Dall’mvp dell’Eurolega era lecito aspettarsi di più ed invece il giocatore serbo non è riuscito ad invertire la rotta che aveva intrapreso il match. Ha concluso il match nervosissimo, forse consapevole del fatto di aver disputato una semifinale al di sotto delle proprie potenzialità.