Altra ennesima grande settimana di Eurolega con altre 3 squadre qualificate, il gruppo A che diventa bellissimo, Kuban che fa un dispetto al Panathinaikos ed il Maccabi che vince in Sardegna ma che è con un piede fuori dall’Europa. Una giornata che segna il risveglio del Real ed in cui l’Olympiakos ed il CSKA sono le uniche tra le prime della classe a vincere.

GRUPPO A

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Sergio Llull protagonista nel finale (foto di Fabrizio Stefanini)

Bellissimo. Non esistono altre parole per descrivere un gruppo in cui solo il Fenerbahce ha già strappato il pass per le Top16 (ma i turchi devono ancora guadagnarsi il primo posto) e tutte le altre 5 squadre sono in corsa per la seconda fase. Certo i risultati di questa settimana hanno in parte chiuso le porte allo Strasburgo, visto che i francesi perdono per la prima volta in casa, dove stavano costruendo la loro fantastica cavalcata, e vedono le speranze affievolirsi anche se una vittoria con il Khimki settimana prossima potrebbe aprire altri scenari. Alla Rhenus Sport Arena il Bayern facapire di fare sul serio e mette subito un cuscinetto in doppia cifra tra sè ed i francesi, spinto dalle accelerazioni di Renfroe e Rivers e dalle giocate vicino al ferro di Bryant (17 punti). Seconda vittoria esterna consecutiva per i tedeschi che si rimettono in corsa ma che quasi certamente dovranno andare a vincere di 12 punti a Belgrado per accedere alle Top16. La Stella Rossa infatti batte, in una infuocata Pionir Arena, anche il Khimki e vede il passaggio del turno vicinissimo. Gara spettacolare e dal punteggio alto che si decide nell’ultimo quarto quando Quincy Miller (25 punti, 7 rimbalzi) e Zirbes (27 punti, 7 rimbalzi) mettono i mattoni che spingono i serbi sul +6 a meno di due minuti da giocare. Uno Shved formato NBA (28 punti, 4/6 da 3, 6 assist) riporta il Khimki ad un solo possesso, ma nel finale lo Stella Rossa non perde la testa, gestisce sul pressing avversario e porta a casa due punti pesantissimi. Il big-match della giornata è una gara di rara intensità. Il Real vede le streghe contro un Fener arrivato in Spagna per vincere e che tiene la testa per oltre 30 minuti, grazie al trio Vesely, Dixon Datome, ma il Real resta a galla grazie anche a comprimari di lusso come Doncic, Hernangomez, Nocioni e Taylor, ma quando il gioco si fa duro entrano in scena Llull, Carroll e soprattutto Gustavo Ayon (15 punti, 5 rimbalzi) che difende il ferro e prende un paio di rimbalzi fondamentali in attacco. Le merengues sono ancora ultime nel gruppo e dovranno vincere le ultime due, ma la luce sembra vedersi in fondo al tunnel.

GRUPPO B

Il Laboral Kutxa Vitoria e l’Anadolu Efes Istanbul raggiungono l’Olympiakos alle Top16. I baschi giocano un allenamento contro il solito Limoges da trasferta, che non ha nulla da Schaffartzik e Bongou-Colo, prende subito una imbarcata e non riesce più a rientrare, anche perché dall’altra parte Vitoria non alza mai il piede dall’acceleratore e chiude vicino al quarantello di scarto. L’Anadolu Efes passa grazie alla vittoria di carattere in casa del Cedevita, che tra le mura amiche non riesce proprio a sorridere (1 solo vittoria finora), ed alla contemporanea sconfitta di Milano ad Atene. A Zagabria si gioca una gara molto intensa in cui entrambe le squadre sanno che la posta in palio è altissima. Pullen mette in difficoltà Huertel, Miro Bilan (18 punti+8 rimbalzi) è la solita sentenza sotto canestro ed il Cedevita sembra mettere le mani sul match ad inizio ultimo quarto su una tripla di Babic (68-58), ma Granger, Dunston e soprattutto Derrick Brown si caricano la squadra sulle spalle, prima che una tripla di un ottimo Dario Saric metta la firma in calce al parziale di 14-2 che rivolta la partita. L’Efes non si volta più indietro ed Ivkovic può festeggiare le Top16. Per il Cedevita nulla è perduto anche perché una Milano incerottata e con poche idee resiste tre quarti ad Atene prima di cedere al primo vero strappo dell’Oly. Decisiva sarà la sfida di settimana prossima quando i croati potranno comunque difendere il +9 dell’andata e sarebbero qualificati anche con una sconfitta entro questo margine.

GRUPPO C

Barcelona e Lokomotiv perdono e tutto resta invariato nella corsa al primo posto, ma queste sconfitte sono decisive, soprattutto quella del Barça ad OAKA, per il passaggio del turno dello Zalgiris. I lituani mercoledi sera fanno il proprio dovere contro il Pinar poi, nonostante la sorprendente vittoria dello Stelmet a Kuban, è la vittoria del Panathinaikos che regala il passaggio del turno allo Zalgiris, che anche in caso di arrivo a pari punti con greci e polacchi sarebbe davanti nella classifica avulsa. L’impresa di giornata è dello Stelmet che per una sera vede una vasca da bagno al posto del canestro (7/17 da 3, oltre 50% da 2), limita i problemi dovuti all’assenza di Moldoveanu con 4 giocatori in doppia cifra e sfrutta una serata più che svogliata dei russi, con Bartzokas che ne approfitta per dare minuti a Randolph e si preoccupa poco del risultato. Ad OAKA davanti ad oltre 15000 persone il Panathinaikos gioca la partita perfetta per interrompere una striscia di 9 sconfitte consecutive contro il Barcelona. I greci riescono a limitare i danni sotto canestro con un Raduljica finalmente positivo (25 punti, 8/9 da 2 e percorso netto in lunetta) ma esaltandosi davanti ad una prestazione fantastica di Diamantidis che ne mette 20, ma soprattutto una tripla da casa sua nel finale che spegne le speranze di rimonta di un Barcelona svogliato in difesa ed in cui il solo Abrines ed un Perperoglu che sentiva aria di derby hanno giocato su buoni livelli.

GRUPPO D

Detto di Sassari che infila l’ottava sconfitta consecutiva, il risultato della giornata è sicuramente la vittoria sofferta del Darussafaka contro Malaga che mette i turchi in pole position per strappare l’ultimo pass per le Top16, rendendo quasi inutile proprio la vittoria del Maccabi di Tabak al PalaSerradimigni. Infatti ai turchi basterà difendere in casa, tra due settimane, il +11 conquistato a Tel Aviv nella gara di andata. Malaga gioca poco concentrata in attacco (24 palle perse, meno del 50% al tiro) e prova a fare il minimo indispensabile, controllando i tabelloni e vivendo sulle giocate di Nedovic e Will Thomas. Sembra bastare fino ad inizio ultimo quarto, quando Milko Bjelica decide di entrare in partita mettendone 9 (dei suoi 19 punti finali) nel 14-0 interno che gira e chiude la gara a 2′ dalla sirena finale. Il CSKA Mosca era in convalescenza e la sfida di Bamberg, contro la squadra più in forma di questa Eurolega, era un banco di prova importante per Itoudis che i russi hanno superato a pieni voti, dimostrandosi una squadra profondissima con Cory Higgins, finora discreta comparsa, che esplode una gara da 23 punti, supportando Nando De Colo, la doppia-doppia di Kurbanov e la solita serata in ufficio di Hines (17 punti e 5 rimbalzi). A Trinchieri non bastano 6 uomini in doppia cifra (con Melli da 16 punti e 5 rimbalzi) perché purtroppo in difesa la coperta è sempre corta ed il CSKA trova sempre le giuste soluzioni, in una gara che i russi prendono in mano nella seconda parte allungando intorno alla doppia cifra e non permettendo mai ai tedeschi di riavvicinarsi troppo.

MVP – Se non abbiamo sbagliato a fare i conti Nando De Colo oppure Maik Zirbes, con il loro 33 di valutazione, dovrebbero essere eletti MVP of the Week (sarà il francese con 27 punti, 10/14 al tiro ed 11 assist) ed effettivamente le loro prestazioni, soprattutto quella di Zirbes (27 punti, 7 rimbalzi, 3 recuperi) considerando la posta in palio, sono assolutamente rimarchevoli. Ma a volte sono altre le giocate che valgono il premio di migliore della settimana. Non ci spostiamo comunque dalla Pionir Arena, perché il nostro personale MVP è Quincy Miller, che nelle ultime 4 partite sta viaggiando a 23.5 punti a partita, tira con il 41% da 3, prende 8 rimbalzi a partita e smazza 3 stoppate ad allacciata di scarpe. Citiamo quest’ultimo dato perché nella sua ennesima ottima partita da 25 punti, anche se con 2/9 da 3 ma con il 70% da 2, regala la giocata della serata con una stoppata sopra il ferro rifilata a Todorovic che potrebbe anche valere le Top16 per la sua squadra.

HIGHLANDER – Probabilmente è stata la sua ultima sfida al Barcelona e a Juan Carlos Navarro, forse è proprio per questo che Dimitris Diamantidis si è voluto regalare un’altra serata di grande basket, giocando in punta di piedi e a ritmo felpato, come ormai gli capita spesso, ma illuminando OAKA con giocate sopraffine che ne hanno segnato la carriera ed alimentato il Mito, quello con la M maiuscola che solo i veri eroi greci possono meritarsi. Ne mette 20, tirando 14 tiri liberi, ma prende anche 4 rimbalzi e smazza 4 assist, con un plus/minus di +5 nei 18 minuti che sta in campo. Aldilà delle cifre è la sua presenza in campo che regala uno spirito diverso ai compagni ma soprattutto nel finale le giocate decisive sono tutte sue, come la tripla dal parcheggio dell’OAKA, alcuni liberi importanti e lo scippo a metà campo proprio a Juan Carlos Navarro che mette in ghiaccio la vittoria nell’ultimo minuto.

CRITICAL SITUATION – Anche il Maccabi passa in Sardegna, con il batticuore visto il finale incredibile di MarQuez Haynes, ma Zan Tabak riesce a centrare la prima W. Purtroppo per il Maccabi, però, potrebbe essere una vittoria inutile perché il passaggio del turno è veramente appeso ad un filo ed in parte non dipende neanche tutto dagli israeliani. Il Maccabi dovrà battere Bamebrg settimana prossima ma allo stesso tempo sperare che il Darussafaka non faccia l’impresa a Mosca per poi andarsi a giocare tutto ad Istanbul all’ultima giornata dove, però, il Maccabi dovrà recuperare uno svantaggio di 11 punti rimediato nella gara di andata. Questo Maccabi è ancora malato ma rispetto a qualche settimana fa si vedono segnali di crescita collettiva, testimoniati proprio dalla gara di Sassari dove, alle assenza pesanti di Smith e Farmar, i vari Landsberger, Pnini e Rochestie hanno risposto con una bella prestazione lasciando ancora accese flebili speranze.


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