È rimasto un po’ di amaro in bocca, a Milano, per come è finita la scorsa stagione di Eurolega. Certo, l’eliminazione è arrivata ai quarti di finale, e per mano dei futuri campioni del Maccabi, ma i tifosi meneghini non sono ancora riusciti a dimenticare quei disastrosi minuti finali in gara 1, con il conseguente “E se…”: e se la squadra non fosse collassata regalando la vittoria agli israeliani in quella partita, siamo sicuri che la serie sarebbe continuata come è continuata? Con i “se” e con i “ma”, si sa, non si va però da nessuna parte: per farlo, serve imparare dagli errori e fare passi avanti: proprio ciò che si prefigge l’EA7 quest’anno.

MarShon Brooks, acquisto di lusso per l'Olimpia (Foto: Savino Paolella)

MarShon Brooks, acquisto di lusso per l’Olimpia (Foto: Savino Paolella)

IL ROSTER. Per riuscirci, è stato allestito un roster di primo livello, sulla carta superiore rispetto a quello dell’anno scorso, nonostante le partenze di un realizzatore di primissimo livello come Langford e di Jerrells e Lawal. Per sostituire il primo è arrivato MarShon Brooks, che però non è stato l’unico movimento estivo milanese. L’altro big arrivato in piazza Duomo è Linas Kleiza, che vanta un pedigree di tutto rispetto e fin dalle prime uscite si è dimostrato leader silenzioso, in grado di farsi sentire senza forzare e segnando quando conta: la sua esperienza sarà fondamentale in Europa. Il lituano può giocare in entrambe le posizioni di ala, ma partirà presumibilmente da “numero 4”, con capitan Alessandro Gentile da ala piccola e Brooks da guardia. A completare il quintetto ci saranno Joe Ragland o Daniel Hackett in posizione di playmaker, con il primo a dimostrare di poter risultare decisivo anche a questo livello e il secondo che dovrà gestire al meglio la squalifica che lo terrà seduto in tribuna per i primi sei mesi di campionato, e il confermato Samardo Samuels o l’atletico Shawn James (condizioni fisiche permettendo) come centro, a seconda degli avversari. Perché la forza della squadra di Luca Banchi sta anche in questo: con un organico lungo e ben assortito, il coach milanese potrà scegliere ogni giornata lo starting five più indicato a seconda delle caratteristiche dell’avversario di turno, potendo contare anche su David Moss, uno dei migliori difensori d’Europa, Nicolò Melli, chiamato al definitivo salto di qualità, Bruno Cerella, utile quando serve un po’ di “lavoro sporco” e carica agonistica, Angelo Gigli, che può dare qualche minuto di esperienza e qualità, e Trent Meacham, preso soprattutto per sostituire Hackett in campionato ma che, se chiamato in causa, può dare il suo contributo anche in campo europeo, forte della precedente esperienza a Nanterre.

Daniel Hackett avrà un ruolo chiave nel reparto guardie (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

Daniel Hackett avrà un ruolo chiave nel reparto guardie (Foto: Claudio Devizzi Grassi)

COME GIOCA. Come detto, probabilmente il piano tattico cambierà di partita in partita, a seconda dell’avversario, pur mantenendo dei punti fermi. In primis, il talento offensivo, soprattutto attaccando dal palleggio, di Alessandro Gentile e MarShon Brooks, senza dimenticare la duttilità di Kleiza, la completezza di Ragland e Hackett, l’atletismo di James e il gioco in area di Samuels. Tutto però, come l’anno scorso, dovrà partire dalla difesa, sia per aprire il gioco in campo aperto, sia, soprattutto, per far perdere ritmo, punti di riferimento e fiducia agli avversari, specie a quelli favoriti, almeno sulla carta.

Capitan Alessandro Gentile, chiamato a una stagione da protagonista (Foto: Savino Paolella)

Capitan Alessandro Gentile, chiamato a una stagione da protagonista (Foto: Savino Paolella)

LA CHIAVE. Da tanto tempo in Italia, ma per certi versi anche in Europa, non si vedeva un giocatore come MarShon Brooks: talento sopraffino con un passato controverso in NBA (ottima la prima stagione ai Nets con 12,6 punti a partita; poi il suo spazio è calato notevolmente), fin dalle prime uscite si è rivelato una sorta di “croce e delizia”: da un lato è un giocatore potenzialmente devastante, dall’altro ha mostrato di doversi ancora adattare al basket europeo. I suoi “tempi di adattamento” e la sua convivenza (leggi “distribuzione di palloni”) con il compagno di reparto Alessandro Gentile, chiamato a un ulteriore salto di qualità, soprattutto a livello mentale, saranno fondamentali per capire dove potrà arrivare questa Olimpia.

PRONOSTICO Dailybasket.it – Ecco, appunto: dove potrà arrivare questa Olimpia? La partenza è subito in salita, in un Girone C tutt’altro che facile: Barcelona, Fenerbahce e Panathinaikos (pur lievemente ridimensionato) sono sempre avversari difficili, mentre l’ambizioso Bayern è squadra da non prendere sotto gamba. L’EA7, a livello di roster, può però competere con chiunque e, se tutto gira per il verso giusto (gerarchie, amalgama, infortuni), può anche sognare. Insomma, obiettivo minimo: quarti di finale. Obiettivo “reale”: Final Four. Dopodiché, tutto può succedere…