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Meo Sacchetti è pronto a confrontarsi con l’Eurolega (foto di Claudio Devizzi@2014)

Come un adolescente, diventato maggiorenne e con il diploma in tasca, pronto ad affrontare il mondo dei grandi, pieno di curiosità, paura ma soprattutto entusiasmo. Nello stesso modo la nuova Dinamo Sassari di Meo Sacchetti e del presidente Stefano Sardara si appresta a partire per la nuova avventura nell’Europa che conta, quella Eurolega che da sogno proibito si è trasformato in splendida realtà. Sassari si presenta in Europa con il vestito nuovo e già con una coccarda sul petto (ed uno scalpo alla cintura), la Supercoppa che ha ribadito, se mai ce ne fosse bisogno, quanto sono seri i progetti stagionali dei sardi.

IL ROSTER – La forzata rinuncia ai cugini Diener, che hanno contribuito in maniera determinante a creare il miracolo Dinamo, portandola nell’elite del basket italiano, ha portato Sacchetti e Sardara a ridisegnare la squadra, senza però perdere di vista la filosofia di gioco sassarese, cercando nel contempo di limare i difetti degli ultimi anni. Nasce così un roster profondissimo in quasi tutti i reparti che, volendo, potrebbe permettere a Sacchetti di esplorare nuove soluzioni. In cabina di regia due giocatori molto simili e intercambiabili come Jerome Dyson ed Edgar Sosa, che all’occorrenza possono anche giocare insieme, sopperendo a quella che sembra una delle poche lacune nel roster, cioè un cambio adeguato a David Logan nello spot di guardia, anche se Rakim Sanders, in quintetti lunghi e in situazioni tattiche particolari può tornare senz’altro utile, sempre che si svegli dal torpore delle prime apparizioni stagionali.

Dyson foto di V.Massagli

Jeremy Dyson, dopo un anno di apprendistato a Brindisi, è pronto a guidare Sassari anche in Europa (foto di V.Massagli)

Dove la Dinamo ha decisamente cambiato la sua fisionomia è sotto canestro, dove l’arrivo di Shane Lawal, unito alla fisicità di Marco Cusin rendono molto intrigante una front-line che ha già alzato il volume in occasione della Supercoppa. Non dimentichiamo, poi, come l’atletismo e l’atipicità di Jeff Brooks, arrivato in Sardegna forse al culmine della sua maturazione, saranno fondamentali in campo europeo, dove si aspettano ancora miglioramenti da Amedeo Tessitori, che però dovrà fare i conti con la sua inesperienza nella “tonnara” che spesso e volentieri si vive nei pitturati di Eurolega. Nel reparto però la vera chiave di volta potrebbe essere Miroslav Todic, con l’energia e i muscoli che saprà portare in campo dalla panchina, non solo nella metà campo offensiva ma anche e soprattutto sotto il proprio canestro. A completare il roster, i colonnelli Manuel Vannuzzo, Giacomo Devecchi e Bryan Sacchetti, che come sempre vestiranno il ruolo di riserve extra-lusso, ma dovranno anche loro abituarsi in fretta ad un livello fisico a cui, nel loro ruolo, non sono abituati.

SOLO RUN&GUN? – C’è molta curiosità intorno a Sassari e a quanto il suo sistema di gioco possa portare dividendi alti in Europa. Come dicevamo la filosofia di squadra è cambiata poco e l’opzione offensiva numero 1 è sempre e comunque la conclusione dai 6.75, oltre che un grande ritmo. Le prime uscite stagionali hanno confermato questo trend, enfatizzato ancora di più da due point-guard che amano correre come Sosa e Dyson, oltre che da giocatori come Brooks e Todic dotati di grande fisicità ma che spesso e volentieri tendono a giocare fuori dal pitturato, senza dimenticare tiratori come David Logan o i vari Vannuzzo, Devecchi e Sacchetti quando escono dalla panchina. In molti credono che sulla gara secca Sassari possa battere chiunque nel suo girone, forse anche il Real Madrid, ma per andare avanti Sacchetti dovrà trovare delle alternative al gioco perimetrale e al contropiede primario, soprattutto quando le percentuali tenderanno ad abbassarsi. E qui che la verticalità di Shane Lawal potrà fare la differenza, così come l’impatto di Marco Cusin, un giocatore che Sacchetti non ha mai avuto nel suo roster e sarà interessante capirne l’utilizzo, visto che l’ex Cantù ha le caratteristiche per dare quella profondità di gioco che alla Dinamo è sempre mancata.

Cusin schiaccia (foto R.Caruso 2014)

Marco Cusin potrebbe essere l’uomo in più per la Dinamo (foto R.Caruso 2014)

LA CHIAVE – Altro aspetto importante su cui porre l’attenzione è la fase difensiva, perché se in Italia certe “licenze poetiche” possono essere permesse in campo europeo Sassari dovrà iniziare a girare qualche vite, se vuole sperare di fare strada. Le prime tre gare stagionali sono state vinte sul filo o sopra i 90 punti, concedendo sempre tanto agli avversari, sia come percentuali che come rimbalzi d’attacco (solo Milano ha tirato sotto il 50% ma con 12/27 da 3). Il pacchetto esterni ha molta rapidità ma potrebbe subire fisicamente, mentre sotto canestro Sassari può decisamente dire la sua soprattutto con l’innesto di Cusin, giocatore che difensivamente ha poco da imparare. Servirà però trovare equilibro e per farlo è necessario l’aiuto da parte di tutti, perché difficilmente in Europa hanno fatto strada le squadre con attitudine difensiva sotto il minimo sindacale.

PRONOSTICO Dailybasket.it – La Dinamo ha tutte le carte in  regola per puntare alle Top16. Certo il Qualifying Round le ha messo nel girone un avversario decisamente difficile come l’Unics Kazan di Langford e Jerrells, sulla carta una squadra che vale tranquillamente i play-off. Sassari dovrà fare la corsa su uno Zalgiris Kaunas a cui, a parte il nome, è rimasto ben poco e la chiave di volta del girone eliminatorio potrebbe essere a metà Novembre quando ospiterà in 7 giorni proprio Zalgiris e Novgorod, Crediamo che un posto tra le migliori 16 di Europa sia ampiamente alla portata, quello che verrà dopo sarà solo esperienza, ma non crediamo che, al primo tentativo, si possa arrivare ai play-off.


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