REAL MADRID-DINAMO SASSARI 115-94
Punteggio da All Star Game, partita storica per la Dinamo Sassari e allenamento intensivo per il Real Madrid. Non c’è Rudy Fernandez da una parte, manca ancora Jack Devecchi dall’altra. Al Palacio de los Deportes si presentano 300 supporters della Dinamo, che non si fanno mancare il detto ‘a fora los pindaccios’ (l’originale è a fora li pindacci, cioè i portajella fuori!), riadattato per l’occasione in uno spagnolo creativo.
Sassari incontra una delle migliori squadre d’Europa dopo aver percorso più di 14mila km, essere passata dai gradi sotto zero della Russia a quelli decisamente favorevoli della Sardegna, aver giocato tre delle quattro partite d’Eurolega fuori casa, stanca ma fiera del primo posto in classifica ottenuto per la prima volta nella sua storia, nel massimo campionato italiano di basket.
Un rispetto quasi reverenziale nei confronti dei merengues condiziona il gioco dei sassaresi fin dal primo quarto. Troppo dipendente la Dinamo dal tiro dalla lunga distanza, dopo un parziale di 15-2 targato Real, è una tripla di Sacchetti a riportare Sassari a meno 8 (23-15). Percentuali significative del primo quarto (chiuso 27-17 per i padroni di casa) si leggono alle voci rimbalzi (12-4) e assist di squadra (7-3), a favore degli spagnoli.
Nel secondo quarto si scalda ulteriormente la mano fatata di Carroll, e quella di Sergio Rodriguez, miglior assist men della gara (12). Un mini break (5-0) della Dinamo grazie a Sanders e alla difesa che permette il contropiede di Lawal in schiacciata innesca un piccola rincorsa (36-29). Il contro-parziale di Madrid, ben più eloquente (15-2) avviene però istantaneo, guidati da un Llull in gran spolvero (15 pt e 6 assist).
Finisce 57-47 il secondo quarto. Sassari tira anche m
eglio di Madrid nel tiro da 2 punti (64-60%), che però compensa dall’arco dei 6.75 (50-33%). La vera differenza la fanno, ancora una volta, i rimbalzi e gli assist di squadra (rispettivamente 23-12 e 15-9).
Non si sa bene cosa il coach del Real Madrid abbia detto ai suoi ragazzi negli spogliatoi, certo è che gli ultimi due quarti anche gli dei del basket avranno sgranato gli occhi vedendo il gioco degli spagnoli. La Dinamo le tenta tutte, Dyson fa botta e riposta da tre con Llull, Sacchetti ordina di passare a zona ma il Real è di un altro pianeta. Un contropiede da manuale è quello che porta, tra l’altro, il Real a più venti (72-52). Poi non c’è più partita, o forse ne inizia un’altra, più spettacolare, più rilassata per entrambi gli schieramenti, tanto che le statistiche si eguagliano alla fine se consideriamo assist (33-22) e rimbalzi (36-34), sempre a favore del Real. La Dinamo ha tirato meglio ai liberi e malissimo da 3 punti (36% contro un buon 61% merengue), il Real leggermente meglio da due. Gli spagnoli hanno prodotto un basket di squadra notevole, una concentrazione costante ed encomiabile, una circolazione di palla devastante e dei giochi in velocità di rara bellezza. La Dinamo si porta a casa un sogno diventato realtà. La classe di Dyson e Logan, la voglia di Lawal, la sostanza di Sacchetti sono le migliori note di un collettivo che se non ha niente da perdere in Eurolega, ha senz’altro tutte le carte per andare al di là dei sogni nel campionato italiano.
REAL MADRID-DINAMO SASSARI 115-94 ( 27-17, 30-25, 27-22 , 31-30)
REAL MADRID: Llull* 15, Rodríguez 6, Campazzo* 8, Carroll 15, Maciulis* 6, Rivers 8, Reyes 17, Ayón* 14, Nocioni* 15, Slaughter 4, Bourousis 2, Mejri 5.
DINAMO: Logan* 14, Sosa 15, Sanders 10, Lawal* 12, Chessa, Dyson* 16, Sacchetti 3, Vanuzzo, Brooks 4, Todic* 20.
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