EA7 Emporio Armani Milano – Fenerbahce Istanbul 71-82

MILANO – Dopo la brillante vittoria a Málaga di una settimana fa, l’EA7 cade nuovamente in casa sul palcoscenico europeo, contro un Fenerbahce che si è dimostrato ancora una volta squadra solida e ben costruita per andare avanti in questa Eurolega.

Andrew Goudelock: in ombra questa sera, ma ci hanno pensato i suoi compagni (Foto: Savino Paolella 2014)

Andrew Goudelock: in ombra questa sera, ma ci hanno pensato i suoi compagni (Foto: Savino Paolella 2014)

Non si può dire che Milano abbia sfigurato, ma in realtà questa affermazione nasconde una verità forse più scomoda: la squadra non è adatta al livello richiesto alle Top 16. L’Olimpia ha lottato, è sempre rimasta dietro nel punteggio (o quasi), ma senza mai affondare, ricucendo anche negli ultimi minuti dal -10 al -4. Però, è sempre mancato qualcosa, quel qualcosa che fa la differenza tra le due squadre. Un’enorme difficoltà a rimbalzo (al di là delle cifre), una difesa a sprazzi, un attacco spesso in difficoltà a trovare ritmo, qualche decisione scellerata nei momenti chiave: tutto questo, sommato insieme, ha portato agli 11 punti di divario finale di una partita che il Fenerbahce ha vinto semplicemente perché ha giocato molto meglio, vincendo tutti i quarti e sbagliando poco o nulla nell’arco dei 40 minuti.
Milano parte con un quintetto atipico, con Brooks e James al posto di Moss e Samuels, ma se la prima scelta si è rivelata tutto sommato azzeccata (9 punti nel primo quarto per la guardia americana, 24 alla fine), la seconda è stata a dir poco fallimentare, con Savas a fare la voce grossa contro il lungo milanese fin dai primi possessi, costringendolo a uscire per problemi di falli già dopo 4 minuti. Non che il subentrato Samuels abbia fatto meglio, anzi: lento, macchinoso e assolutamente impotente sotto canestro, questa palese difficoltà gli ha tolto fiducia anche quando ha preso palla dai 5-6 metri, rifiutando un paio di buoni tiri e prendendone altri senza molta convinzione.

MarShon Brooks, il migliore tra i milanesi (Foto: Savino Paolella)

MarShon Brooks, il migliore tra i milanesi (Foto: Savino Paolella)

Ma il Fenerbahce non è solo sotto canestro: da fuori ci pensano Bogdanovic, Zisis e Bjelica, che a metà del primo quarto rispondono a Brooks e Hackett, in un momento della gara in cui non sbaglia davvero nessuno. Nemmeno Alessandro Gentile, che infila la tripla del 22-21 a un paio di minuti dalla fine del primo quarto. Nessuno lo può immaginare, soprattutto per come sta andando la gara, ma sarà l’ultimo vantaggio milanese. I turchi, infatti, tornano subito avanti con un parziale di 2-7 prima della fine del periodo, e poi non mollano più le redini dell’incontro.
Dopo un primo quarto da 52 punti complessivi, con soli 7 errori dal campo in totale, nel secondo Banchi opta per un quintetto più difensivo, e il risultato è che il Fenerbahce segna solo 3 punti nei primi 4 minuti. Il problema è che anche l’Olimpia non fa molto di meglio nella sua metà campo offensiva, e infatti, comunque, il risultato non si ribalta. Anche nel terzo quarto Milano, guidata da Brooks e Hackett, torna più volte a -1, ma Bjelica, Zisis e Bogdanovic salgono di colpi azione dopo azione e nell’ultimo periodo si aggiunge anche Vesely, che fa letteralmente quello che vuole in area, anche, se non soprattutto, per demeriti difensivi di Milano.
Ciò nonostante, Milano rimane lì: prima ricuce dal -10 al -5 con una tripla e due liberi di Brooks; poi, dopo il 4-0 di Vesely e Bjelica, risponde con un 5-0 firmato un gioco da tre punti di Hackett e un canestro di Gentile, quando il cronometro dice 3.30 alla fine.
Ma lì l’EA7 si ferma: nell’azione successiva Hackett difende splendidamente prima su Goudelock e poi su Bjelica, ma il rimbalzo offensivo con conseguente canestro di Vesely vanificano tutto. Poi, dopo i passi di Gentile, ancora Vesely schiaccia al volo per l’ennesima volta completamente solo in area, dimenticato da Kleiza dopo l’aiuto di James. Un airball e una persa di Hackett chiudono definitivamente i giochi, con i turchi che raggiungono il massimo vantaggio con un canestro sulla sirena di Preldzic, utile (forse) in ottica differenza canestri.

Ottima prova per Bogdan Bogdanovic (Foto: Savino Paolella)

Ottima prova per Bogdan Bogdanovic (Foto: Savino Paolella)

Tutto sommato sereno Banchi nel dopopartita: «È stata una partita dura come tutti immaginavamo, contro un avversario di altissimo livello, che non avrebbe stupito se fosse arrivato qui a punteggio pieno. Soprattutto, un avversario determinato a imporre la sua fisicità e il suo atletismo. Nel primo quarto abbiamo tenuto botta trovando buone soluzioni, poi le difese sono salite di tono e abbiamo avuto oggettive difficoltà: al di là delle percentuali, il numero emblematico è quello delle palle perse, 14, mentre di solito siamo sotto le 10, oltre a 3-4 stoppate subite. Abbiamo dimostrato di non voler cedere spazio agli avversari, ma ci è mancata la continuità per tenere in equilibrio la partita fino alla fine. Tutti avevamo fiducia che dopo aver recuperato a -5 sarebbe cambiata l’inerzia, ma un paio di episodi favorevoli agli avversari, come i rimbalzi offensivi di Vesely, hanno riportato la gara sui loro binari, rendendo poi il gap impossibile da colmare. Questi alti e bassi si spiegano con lo sforzo necessario per competere a questo livello. Abbiamo però avuto il merito di aver tenuto viva la partita quasi fino alla fine».
E qui si torna al discorso iniziale, confermato indirettamente dalle parole di Banchi: Milano non fa fatica a questo livello per particolari demeriti suoi; semplicemente, la squadra non è costruita per giocare alla pari con le big della competizione. Ma a questo punto il quesito è un altro: perché una squadra che lo scorso anno è arrivata a un passo dalle Final 4 quest’anno si deve accontentare, anzi, è stata costruita solo per impegnare gli avversari per 40 minuti?

EA7 Emporio Armani Milano – Fenerbahce Istanbul 71-82 (24-28, 14-15, 16-20, 17-19)
Milano: M. Brooks 24, A. Gentile 14, D. Hackett 12. Rim (29): D. Hackett 10. Ass (15): M. Brooks e D. Moss 3.
Fenerbahce: J. Vesely 15, N. Bjelica 14, N. Zisis, B. Bogdanovic e O. Savas 11. Rim (33): N. Bjelica 10. Ass (19): B. Bogdanovic 8.