Dopo il gruppo E, ecco il power ranking di Dailybasket per il gruppo F delle Top16 di Eurolega, le cui gare si giocheranno tutte venerdi 2 gennaio.

1) CSKA Mosca 10-0

(Foto Savino Paolella 2014)

Sonny Weems (Foto Savino Paolella 2014)

La squadra più forte finora. Permettendosi il lusso di lasciare a riposo spesso e volentieri le sue stelle e rinunciando per diverse partite a Teodosic. Il play serbo aveva iniziato l’Eurolega sulla falsariga di come aveva chiuso il Mondiale guidando la classifica degli assitman, ma Itoudis non ha sentito la sua mancanza perché De Colo e Jackson hanno giocato ad un livello superiore. E neanche l’assenza di Khryapa e Markoishvili per alcune gare è stata notata, visto che Sonny Weems sta cercando di far dimenticare l’ultimo minuto della semifinale di Milano, Vorontsevich e Kaun hanno dominato il pitturato e Fridzon sta viaggiando sulle migliori medie della sua carriera. Arriverà qualche sconfitta ma il cammino verso i play-off sembra in discesa e sarà a fine aprile che i russi si giocheranno il loro destino.

2) Fenerbahce 8-2

In striscia aperta di 6 vittorie la squadra di Obradovic sembra aver trovato la quadratura del cerchio, dopo due anni di affanni. Goudelock ha dato quella pericolosità offensiva e imprevedibilità che McCalebb non era riuscito a garantire, mentre Bogdanovic è cresciuto tantissimo nell’ultimo mese garantendo, insieme al gioco bidimensionale di Preldzic e Bjelica, grande pericolosità dal perimetro che ha allargato il campo e lasciato  spazio nel pitturato ad un Vesely molto ispirato. A tutto questo si aggiungerà anche il giocatore più esperto e intelligente d’Europa, quel Nikos Zisis che porterà ordine e gestione nei momenti delicati dell’incontro e che potrebbe far fare al Fener lo step decisivo verso il top europeo. In carrozza ai play-off, pericolossisimo in chiave Final Four.

3) Olympiakos 8-2

 (Foto Savino Paolella 2014)

Bogdanovic (Foto Savino Paolella 2014)

Stagione fin qui strana quella dell’Olympiakos. Primo posto conquistato in carrozza in un girone per nulla complicato, ma anche acque agitate con Bartzokas che ha pagato ad inizio stagione non solo la sconfitta in Coppa di Grecia contro il Pana, ma anche il finale della scorsa stagione. Al suo posto il giovane Sfairopoulos che non ha cambiato molto nel sistema di gioco dei biancorossi, affidandosi come sempre all’estro di Spanoulis e al tiro dei vari Mantzaris, Lojeski e Sloukas, oltre alla presenza nel pitturato di Dunston e Othello Hunter. Finora, in ogni caso, quasi mai la squadra ha giocato al completo con tanti infrotuni in tutti i ruoli, a partire da quel Georgios Printezis che ancora non ha giocato una gara. Squadra che come sempre fa della difesa il suo punto di forza, ma che ha bisogno di ritrovare tutti i suoi uomini per poter puntare ai playoff. Teoricamente terza forza nel girone, ma alle sue spalle una muta di squadre pronte a prenderne il posto. Il cammino sarà più complicato del recente passato.

4) Efes Istanbul 6-4

Una delle piacevoli sorprese della prima fase. La campagna acquisti aveva lasciato qualche dubbio sul mix esperti/giovani e sul suo successo. Invece Ivkovic è riuscito a creare la giusta alchimia, ottenendo l’apporto giusto da Krstic, Lasme, Perperoglu e Bjelica, ma allo stesso tempo dando spazio ai giovani Osman, Korkmaz e soprattutto Saric che si è lentamente imposto come la star della squadra, soprattutto dopo l’infortunio di Krstic. Tanta pericolosità dal perimetro ma anche, come tutte le squadre di Ivkovic, grande attenzione difensiva, unica squadra di tutta l’Eurolega a concedere meno di 70 punti per gara alle avversarie. L’arrivo di Huertel è andato a coprire forse l’unico buco del roster, la mancanza di un vero playmaker, candidando l’Efes ad un posto nei play-off, lottando con Oly e Milano per gli ultimi due posti del girone.

5) EA7 Milano 5-5

 (Foto Savino Paolella 2014)

La crescita di Hackett è coincisa con il cambio di passo di Milano (Foto Savino Paolella 2014)

La domanda che tutti si pongono è: quale Milano vedremo nelle Top16? Quella timorosa e sfilacciata del primo mese, che anche in Italia ha faticato e non poco, oppure quella sicura e con ruoli che sembrano quasi definiti come visto nelle ultime settimane? La sensazione è che Banchi sia riuscito a dare un senso a tutte le figurine del roster, con la crescita di Hackett che ha sicuramente aiutato nel fare certe scelte. Certo la gestione di Brooks continua a non convincere, però Kleiza sembra aver trovato la sua dimensione di uomo di rottura e se Shawn James riuscirà a progredire e a garantire minuti di qualità, quando Samuels andrà in panca a rifiatare, e Gentile farà lo stesso step della scorsa stagione, l’EA7 potrebbe ripetere anche il cammino delle ultime Top16.  Forse troppi “se” ma dopo un girone di ferro, il calendario dell’andata, con le trasferte di Atene ed Istanbul, sponda Fener, potrebbero mettere in difficoltà Milano ma anche esaltare le scarpette rosse e far sognare i tifosi.

6) Unicaja Malaga 4-6

Gli spagnoli arrivano alle Top16 con il fiatone, cogliendo il terzo posto grazie anche al suicidio dell’Alba Berlino e alla pochezza del Cedevita e del Limoges. Partiti fortissimo, con 3 vittorie, gli uomini di Plaza si sono disuniti e hanno vinto una sola gara delle ultime 7. Squadra sicurmente molto lunga che però dà la sensazione di non aver assorbito la partenza di Zoran Dragic, con Markovic e Stefansson che ovviamente non danno le stesse garanzie. Spesso e volentieri Plaza ha cercato di risolvere i problemi con il tiro dei vari Toolson, Granger e Vasileiadis, anche se le vittorie spesso e volentieri sono arrivate quando Fran Vazquez e Golubovic sono riusciti a dominare nel pitturato. La sensazione è che Malaga sia indietro rispetto a Milano, Efes e Olympiakos, ma le squadre di Plaza sono sempre complicate da affrontare e il calendario del girone di andata, con 4 delle prime 6 gare alla Martin Carpena, potrebbe anche dare morale per inseguire i playoff che mancano dal 2007.

7) Laboral Vitoria 5-5

 (Foto Savino Paolella 2014)

Granger anche quest’anno uno dei più positivi dell’Unicaja (Foto Savino Paolella 2014)

Partito molto male, con 2 sole vittorie nelle prime 6 gare, il Baskonia ha svoltato la stagione dopo l’esonero di Crespi che ha responsabilizzato tutti i giocatori e con 3 vittorie nelle ultime 4 gare è arrivata la qualificazione alla seconda fase, addirittura con una giornata di anticipo, anche se nel girone decisamente più semplice. Squadra a volte enigmatica che vive (e muore) spesso e volentieri sulle percentuali al tiro da 3 e che aveva  trovato in Thomas Huertel il suo leader, affiancato da Causer e dal solito San Emeterio. La partenza di Huertel per Istanbul, sponda Efes, sembra chiarire quali saranno gli obiettivi per le Top16. Nuovi equilibri da trovare con Mike James, visto in A2 Silver  ad Omegna, sicuramente uno che vede il canestro e con grande atletismo,  Darius Adams dal Nancy e Ben Hansbrough, lo scorso anno 11 di media al Gran Canaria, mentre Begic potrà aumentare il peso sotto canestro. E’ nel gruppo di squadre che potrebbero giocarsi il quarto posto anche se l’assenza del play francese si farà sentire.

8) Nizhny Novgorod 5-5

Insieme al Neptunas la grande sorpresa della prima fase, con la soddisfazione di aver chiuso con un happy end la sua corsa alle Top16. Soprattutto senza la stella Taylor Rochestie, miglior marcatore della prima fase, e risorgendo quando sembravano già eliminati andando a vincere prima ad Istanbul (imbattuti in trasferta dal 30 ottobre) e poi fermando la corsa dell’Unics Kazan. Squadra con rotazioni molto corte (solo 7 giocatori sopra i 20 minuti a partita), che deve chiedere tanto ai vari Baburin, Kinsey e Parakhouski, non più di primo pelo. In un girone di ferro il loro destino sembra segnato ma il rientro di Rochestie allungherà le rotazioni e darà quella imprevedibilità che nelle ultime giornate di regular season è mancata.


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