Maccabi Electra Tel Aviv – EA7 Emporio Armani Milano 75-63 (serie 2-1)
Sempre più in salita il percorso dell’EA7 Emporio Armani verso le Final Four casalinghe: a Tel Aviv, il Maccabi sembra un’altra squadra rispetto a quella vista a Milano, e regola gli ospiti giocando un partita tatticamente ai limiti della perfezione.
Gara nervosa in avvio, e percentuali e spettacolo ne risentono. Milano ci prova sul piano dell’intensità, e all’inizio funziona, con Langford, Hackett, Samuels e Moss che portano il punteggio sul 4-10 nei primi quattro minuti e mezzo; piano piano, però, inizia a giocare anche il Maccabi, soprattutto in difesa: Milano fatica a trovare buoni tiri, mentre in attacco i padroni di casa trovano Rice e Blu protagonisti e impattano con una schiacciata di Tyus a quota 15. Ancora Tyus schiaccia il primo vantaggio gialloblu in apertura di secondo quarto; Milano torna avanti con Lawal e Hackett, ma poi qualcosa si blocca definitivamente nell’attacco milanese. La difesa del Maccabi, infatti, costringe gli avversari a prendersi tiri che non vorrebbero prendere (triple di Hackett e Samuels, tiri in uno contro uno negli ultimi secondi dell’azione) e l’EA7, dopo il pareggio a quota 23 segnato da Samuels a metà del secondo quarto, segna solo 6 punti negli ultimi 5 minuti, concedendone invece 16, frutto di un Blu ancora on fire, di una tripla di Ohayon, di una ricezione profonda di Schortsanitis e di 4 punti in fila di Hickman, che portano le due squadre negli spogliatoi sul 39-29.
Milano però ci rimane, negli spogliatoi, almeno con la testa, visto che il Maccabi appena rimesso piede in campo prende il largo: prima una tripla dall’angolo di Devin Smith, poi Hickman e Ohayon, e infine una tripla pazzesca di Blu portano i padroni di casa al massimo vantaggio (+16, 49-33) in poco più di 3 minuti. L’EA7 risponde con un air-ball da 3 di Hackett, ma paradossalmente da quel momento i milanesi danno qualche segnale di ripresa, soprattutto nella metà campo difensiva, costringendo il Maccabi a qualche palla persa di troppo. Il problema, però, è ancora in attacco, dove l’Olimpia proprio non riesce a trovare continuità, e anzi ringrazia qualche fallo ingenuo degli israeliani che permette di ridurre un minimo il divario. A 2.40 dalla fine del terzo quarto Langford infila il -11, ma da quel momento si spegna nuovamente la luce per i biancorossi, che tornano a -16 subendo la tripla sulla sirena di Rice e affondano all’inizio del quarto periodo sotto le incursioni nei pressi del ferro dell’ex canturino Alex Tyus, che segna i primi quattro canestri dei padroni di casa e porta il punteggio sul 71-54. Banchi ci prova con un quintetto difensivo, senza Hackett e Langford, ma ormai è davvero tardi: qualche palla recuperata arriva anche, ma il problema è, di nuovo, l’attacco, dove la palla proprio non vuole saperne di entrare, nemmeno dalla linea della carità.
Finisce 75-63, risultato che porta il Maccabi sul 2-1 con la possibilità di chiudere la serie mercoledì, ancora in casa; particolare non da poco, visto quello che si è visto in campo: allo Yad-Eliyahu il Maccabi è parso un’altra squadra, molto più attenta e fisica in difesa, anche grazie a un metro arbitrale di manica molto larga (anche se spesso a senso unico), mentre Milano ha mostrato tutti i limiti della sua limitata esperienza a questo livello. Anche lo “spauracchio” Schortsanitis, pur debilitato da problemi fisici, ha inciso molto meno di quanto si temesse, e in ogni caso molto meno dell’affidabilità di Hickman sull’arco di tutti i 40 minuti, della capacità di Blu di prendere e segnare tiri pazzeschi e della solidità sotto canestro di Tyus, che ha sfruttato al meglio ogni pallone che gli è capitato tra le mani; ma, la vera chiave, come detto, è stata la difesa, che ha concesso a Milano solo i tiri che voleva concedere. L’Olimpia, dal canto suo, si trova ora di fronte al primo “win or go home” della sua stagione: vincere a Tel Aviv non è impossibile, ma coach Banchi dovrà trovare alternative valide in attacco. Con Langford ancora fisicamente a mezzo servizio, e incapace di battere l’uomo in uno contro uno, l’attacco milanese è stato più che prevedibile, vivendo di tiro da tre (con percentuali pessime, 4/25) e qualche sporadico pallone in post basso a Samuels. Troppo poco per battere il Maccabi di una vecchia volpe come David Blatt: per ribaltare la serie servirà una prova corale della migliore Milano possibile.
MVP. Come detto, sono Hickman, Blu e Tyus i veri protagonisti dell’incontro, ma dovendone scegliere uno tra questi tre, andiamo con l’ex giocatore di Virtus, Fortitudo e Benetton. David Blu mette canestri pazzeschi nei momenti più delicati della gara, contribuendo ad affondare ogni speranza per la squadra ospite, e chiudendo con 16 punti, 6/13 dal campo e 4 rimbalzi.
Maccabi Electra Tel Aviv – EA7 Emporio Armani Milano 75-63 (15-16, 24-13, 22-16, 14-18)
Maccabi: D. Blu 16, R. Hickman 15, A. Tyus 14. Rim (42): A. Tyus 8. Ass (15): R. Hickman 6.
EA7: D. Hackett 14, K. Langford 12, C. Jerrells 11. Rim (37): D. Hackett 6. Ass (14): K. Langford 4.