Dopo  tre giornate e con un quadro della situazione che inizia a delinearsi, torna l’appuntamento con il Power Ranking Eurolega. Settimanalmente cercheremo di fare il punto della situazione girone per girone, andando aldilà della classifica per capire quali squadre sono in crescita e quali invece in difficoltà, accompagnando i nostri lettori fino alle Top16.

GIRONE A

1  Fenerbahce Ulker (3-0)

Zeljko Obradovic (phorum-gr)

Obradovic ha rivoltato come un calzino il Fenerbahce (phorum-gr)

Sono bastati un paio di cambi ma soprattutto un coach con una credibilità internazionale superiore a quella di Simone Pianigiani, per rivoltare come un calzino il Fenerbahce e a distanza di 12 mesi far diventare, la più grande delusione europea della passata stagione, nella favorita numero 1 ad alzare il trofeo il prossimo 18 maggio a Milano. E’ vero siamo a novembre, ma il modo in cui il Fener si è sbarazzato di Barça e CSKA nelle ultime due settimane lascia presupporre che la loro avventura europea quest’anno sarà molto, ma molto, lunga.

2  CSKA Mosca (2-1)

Alle spalle del Fenerbahce non è che ci sia qualcuno che stia bene  in questo girone. Il CSKA finisce al secondo posto del power ranking solo perché ha avuto la forza e l’esperienza per portare a casa due partite, tra l’altro le più facili sulla carta, che erano diventate molto complicate, contro Nanterre e Kiev. Dopo aver cercato di liberarsi di Teodosic per tutta l’estate adesso tocca a Messina cercare di inserirlo nel sistema, facendolo convivere con Pargo. E non è che finora ci sia riuscito granchè. L’inserimento di Hines sta garantendo un minimo di imprevedibilità, ma nel complesso l’Armata Rossa sta deludendo e non poco.

3  Nanterre (1-2)

La Cenerentola del gruppo e di tutta l’Eurolega, si merita a pieno titolo il posto sul podio in questa prima settimana per la grande impresa firmata nell’ultima settimana, andando con coraggio a sbancare il Palau Blaugrana. Certo gli spagnoli hanno aiutato il loro compito, ma il Nanterre non sembra essersi ancora svegliato dal magnifico sogno che dallo scorso maggio ha accompagnato la cavalcata verso il titolo francese e ora a competere in Eurolega. C’è stata la pesante sconfitta di Belgrado, ma ci può stare nell’inferno della Pionir Arena all’esordio europeo. E attenzione perché Deshaun Thomas, Foster e Daniels sono un trio USA che può fare male a chiunque.

4  FC Barcelona (1-2)

Se non fosse il Barça e se non sapessimo che la storia ci racconta di una squadra che parte sempre con il freno a mano tirato nel girone, si meriterebbe di stare più indietro. Gli uomini di Pascual, prima di perdere con Nanterre, avevano battuto il Partizan in casa e poi perso nettamente, ben aldilà del punteggio, dal Fenerbahce. Aldilà dei risultati è comunque l’impressione non certo bella che i blaugrana hanno lasciato. Sempre più dipendenti da Navarro, Huertas a corrente alternata, Dorsey che non sembra a suo agio, giocatori come Tomic, Lampe e Nachbar che sembrano soffrire il ruolo di comprimari. Siamo a novembre ma per far partire la movida sulla Rambla serve subito una reazione.

5  Budivelnik Kiev (1-2)

Squadra tosta quella ucraina che è stata l’unica finora a non crollare di fronte al Fenerbahce, rischiando di andare a vincere a Mosca, prima di cogliere la prima vittoria contro il Partizan. Intorno ai chili e all’esperienza di Darjus Lavrinovic e Minard, girano un gruppo di ragazzotti ucraini vogliosi di fare esperienza e di mettersi in luce. Giocano un basket veloce e aggressivo che sulla singola partita può essere vincente contro chiunque, sicuramente una delle squadre più divertenti e interessanti da vedere in questa prima fase.

6  Partizan Belgrado (1-2)

I ragazzi serbi guidati da un maestro come Vujosevic avevano tenuto testa al Barça all’esordio, anche se il cammino degli spagnoli sta un po’ ridimensionando quella bella partita. E’ arrivata la facile vittoria contro Nanterre in casa, ma a Kiev settimana scorsa è venuto fuori il vero limite di questa squadra, capace di giocare con l’entusiasmo dei 22 anni dell’età media, ma che manca di quella malizia che può consentire di vincere partite punto a punto come quella in terra ucraina. Questo inizio sta comunque mettendo in luce la stella di Bogdan Bogdanovic, ormai con più di un piede sull’aereo per l’NBA.

GIRONE B

Nikola Mirotic, semplicemente immarcabile (foto acb.com)

Nikola Mirotic, MVP di Ottobre dell’Eurolega (foto acb.com)

1  Real Madrid (3-0)

Ad oggi è probabilmente la candidata più credibile ad alzare la coppa a maggio insieme al Fenerbache. La squadra di Laso ha dalla sua un’alchimia di squadra consolidata da un’estate fatta di oculatezza e conservazione. Difesa aggressiva, contropiede, Rodriguez, Fernandez, Mirotic e Llull. Ce n’è per arrivare in carrozza alle final four e nel girone non ha una contender degna di questo nome.

2  Anadolu Efes Istanbul (2-1)

Poteva arrivare allo scontro al vertice con il Real da imbattuta e invece è incappata nella serata di grazia di Casey Jacobsen (7/10 da 3 per 23 punti) incassando un passivo pesante a rimbalzo (39-24 per i tedeschi). Una sconfitta che non ne compromette il passaggio del turno e, forse, nemmeno il ruolo di “seconda” della classe. Ma testimonia che, Real a parte, le altre sono tutte “umane”.

3 Brose Basket Bamberg (2-1)

Zitti zitti i tedeschi si stanno confermando una costante del massimo torneo continentale. Stavolta a fare pentole e coperchi ci ha pensato Jacobsen con una prestazione balistica irripetibile, ma la sostanza del quintetto di coach Fleming è innegabile e manca ancora un fattore come Velickovic. In valore assoluto è sotto l’Armani, ma ad oggi è un passo avanti.

4  Emporio Armani Milano (1-2)

La partita con il Real Madrid fa storia a parte, probabilmente per chiunque in questo girone. L’ha persa male dimostrando di essere lontana dal top europeo. Milano però viene da anni di “grandi manovre” e l’importante sarà approdare alle Top 16 per poi capire cosa si potrà fare.

5  Zalgiris Kaunas (1-2)

Deve augurarsi che Milano batta il Bamberg per poi giocarsi le possibilità di rientro nelle 4 all’ultima del girone d’andata proprio contro i tedeschi. L’operazione Strombergas ha fruttato subito una vittoria convincente, seppur sul modesto Strasburgo. Le prossime due partite diranno la verità sulla reale consistenza dei lituani.

6  Strasbourg (0-3)

Rimediato il “ventello” anche a Kaunas i francesi sono, di fatto, già fuori dall’Eurolega. Troppo fragile la formazione del tecnico Collet che oltre ad Aijnca ha poco contributo dagli altri uomini fidati. Potrebbe riservare qualche sgradita sorpresa da qui in avanti ma sarà evento eccezionale.

GIRONE C

1  Olympiacos Pireus (3-0)

Vassilis Spanoulis, per la terza volta Mvp delle Final Four (foto euroleague.net)

Spanoulis, continua a fare pentole e coperchi per i campioni in carica (foto euroleague.net)

I campioni in carica sono partiti come un rullo compressore anche in questa stagione. Le prime tre vittorie sono arrivate in maniera convincente contro le tre squadre più pericolose di questo girone davvero interessante. Non ci sono stati grossi problemi contro Galatasaray e Bayern Monaco ma la partita contro il Malaga di Joan Plaza ha mostrato tutte le potenizalità della corazzata del Pireo. Con Spanoulis e Dunston praticamente immarcabili e Printezis che è tornato a giocare ai suoi migliori livelli, Georgios Bartzokas può dormire sonni tranquilli.

2  Unicaja Malaga (2-1)

Il Malaga è la squadra più interessante di questo girone per molti punti di vista. Joan Plaza predica un basket che gli piace definire “totale”. E’ una squadra con delle ottime individualità in tutte le posizioni del campo, frutto di un roster formato da giovani prospetti e giocatori con la giusta esperienza. Il Malaga corre molto e gioca una pallacanestro molto divertente e imprevedibile che è riuscito a mettere in difficoltà anche i campioni in carica dell’Olympiacos. Il secondo posto nel girone parla da solo.

3  FC Bayern Munchen (2-1)

Il basket tedesco è in crescita e il Bayern Monaco lo ha dimostrato in questo inizio di regular season. Pur subendo la sconfitta contro Spanoulis e compagni, il Bayern sta convincendo. Il giocatore del roster che sta facendo meglio è sicuramente Malcolm Delaney già due volte a quota 20 punti nelle prime tre partite del girone. Se le cose dovessero continuare a girare, il passaggio del turno è sicuramente alla portata.

4  Galatasaray Liv Hospital (1-2)

L’inizio di stagione europea dei turchi del Galatasaray è stato segnato dalla sfortuna. Dopo aver perso Nate Jaway, che ha passato qualche giorno in terapia intensiva dopo i seri problemi fisici accusati alla fine della partita contro l’Olympiacos e dovrà stare lontano dai campi per alemeno sei mesi, il Galatasaray dovrà fare a meno di Manuchar Markoishvili. I turchi sono andati subito ai ripari prendendo Pops Mensah Bonsu e Malik Hairston. Se i due innesti entreranno presto in ritmo il passaggio del turno non è così lontano.

5  Stelmet Zielona Gora (1-2)

I polacchi sanno che andare oltre i gironi non sarà facile soprattutto perché davanti ci sono squadre molto agguerrite. Lo Zielona Gora deve sperare che le cose a Istanbul non girino. La partita di venerdì proprio contro il Galatasaray ha il sapore di una finale anticipata per lo Zielona. Vincere per sperare di entrare nei primi quattro.

6  Montepaschi Siena (0-3)

Un nuovo corso per i toscani che stanno facendo fatica anche in campionato a trovare i giusti ritmi per tornare a vincere con continuità. La necessità di andare a giocare al Mandela Forum lontano dalle mura amiche del PalaEstra non ha sicuramente aiutato la Montepaschi a trovare continuità. Serve una gran partita contro l’Olympiacos venerdì, serve una gran prestazione di DH23 per vincere subito e sperare nel miracolo.

GIRONE D

Sergio Scariolo (© Savino Paolella 2013)

Sergio Scariolo in Europa può sorridere (© Savino Paolella 2013)

Nel girone senza padrone, gli israeliani di David Blatt dopo aver incassato la sconfitta all’esordio si stanno risollevando. La vittoria di Krasnodar contro la rivelazione russa del torneo testimonia una forma crescente e un affiatamento incoraggiante. Hickman e Ingles sono i due fari ma l’eterno Blu non smette di stupire. Se Schortsanitis contenesse i problemi di falli…

2 Panathinaikos Atene (2-1)

Vinto, ma che fatica! I “verdi” sono allergici alle trasferte e lontano dall’O.A.K.A. faticano a trovare la propria dimensione. Se poi si gioca a Belgrado il gioco è fatto. Contro una Stella Rossa tutta cuore c’è voluto un Diamantidis da, ancora, 9 assists e uno straordinario Pappas (24) per rimediare allo svantaggio in doppia cifra del ’27 e spuntarla all’overtime.

3 Kutxa Laboral Vitoria (2-1)

I nuovi arrivati Bjelica e Kaukenas hanno portato subito il proprio mattoncino alla causa: 16 punti in 13 minuti il primo, 10 punti e 5 rimbalzi il secondo. La vittoria comoda di Vilnius sancisce la separazione tra squadre di vertice e ritardatarie collocando la compagine di Scariolo tra le accreditate al passaggio del turno. Curiosi gli incroci con Maccabi e Panathinaikos.

4 Lokomotiv Kuban Krasnodar (2-1)

Non è la sconfitta con il Maccabi a comprometterne il titolo di rivelazione del girone quanto l’impatto con una squadra attrezzata come quella Israeliana. Vincere con Lietuvos e Stella Rossa è un discorso, competere con le corazzate un altro. Ora ha altri due match difficili da gestire con Panathinaikos e Laboral Kutxa. Potrebbe uscirne con un nulla di fatto e vedersi ridimensionata al giro di boa.

5 Lietuvos Rytas Vilnius (1-2)

Aver battuto il Panathinaikos alla prima potrebbe assumere un significato rilevante cammin facendo ma, allo stato, resta un cammeo all’interno di un cammino disastroso. I venti punti rimediati dal Laboral fanno seguito ai quindici incassati a Krasnodar. Dalla sua ha un calendario in grado di rimetterla in corsa per il quarto posto, ma andarsela a giocare a Belgrado, contro una Stella Rossa in ascesa, può essere il modo migliore per rilanciarsi o il peggiore per affossarsi.

6 Crvena Zvezda (0-3)

Stavolta c’è mancato davvero poco. Il colpaccio che si stava concretizzando è svanito sotto i colpi di Pappas e dell’inesperienza di una squadra tornata ai massimi livelli dopo tanto tempo. La sensazione è, però, che ora i ragazzacci di Radonjic sappiano come si fa. Resta lontana la qualificazione alle Top 16 ma se Marianovic tornerà a fare il Marianovic potrebbe essere la squadra che spariglia le carte nel girone più incerto dell’Eurolega.

Fabrizio Quattrini

Matteo Ferrari

Federico Bobbio


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