EA7 MILANO

 

Haynes 5+ Praticamente  come i punti segnati in poco più di 13 minuti, durante i quali- da vice Jerrels- non imprime né ritmo né pericolosità offensiva, nonostante il suo approccio sempre volitivo

Gentile 5.5 Nonostante una condizione fisica sempre deficitaria, alla prima azione utile s’invola verso il ferro segnando e subendo fallo. Purtroppo, nel prosieguo del match, palesa fatica  (quando le parabole di tiro sono imperfette, fungono da segnale che il fisico non risponde come vorrebbe la mente) a incidere quanto e come vorrebbe. Ci sarà tempo, tuttavia, per rifarsi

Cerella Sv

Try it again, Niccolò (Foto: Savino Paolella)

Try it again, Niccolò (Foto: Savino Paolella)

Melli 5 Dalla sua migliore prestazione di sempre in Europa, contro lo Zalgiris, ad una decisamente incolore. Si fa portare a spasso da Califfo Mirotic, fatica in attacco e ad entrare in ritmo. Partita da dimenticare, per il pur sempre prode Niccolò. La lavata di capo di Banchi, siamo certi, gli farà bene

Chiotti 6 Analogamente a Haynes, voto che rispecchia i punti segnati ma soprattutto la grande generosità. Silenziosa, umile

Langford 5.5 Il tabellino che inganna. Crediamo che Keith Langford, giocatore di classe adamantina, non abbia visto John Beluschi- spiritato- pronunciare parole consegnate alla storia della commedia: ‘Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare’. Lui gioca- e segna- quando il solco è ormai irrecuperabile. Prima fatica molto. Anche perché- va detto a sua discolpa- veniva da giorni di allenamento zero o quasi

Samuels 6- Buono lo score (13),  meno i rimbalzi (2), ammirevole la voglia di sacrificarsi e di ‘sbattersi’ al cospetto di avversari grandi, grossi, cattivi e dalle mani fatate. Deve crescere, a questi livelli. Gli ci  vuole tempo

Wallace  5 Fischiatissimo,  per i trascorsi in maglia blaugrana. E forse, anche per questo impasse emotivo, è meno battagliero (quindi utile alla causa di squadra) del solito

Alza bandiera bianca persino David Moss, al cospetto del Real (Foto Savino Paolella 2013)

Alza bandiera bianca persino David Moss, al cospetto del Real (Foto Savino Paolella 2013)

Moss 6+   Ci prova spesso e volentieri dall’arco,  con risultati alterni (3 su 7, nessun tiro da 2 tentato). Soffre, talvolta, persino in difesa. Cosa affatto inusuale, per un campione come lui. Però lotta, combatte,  sgomita. Anche se non serve

Jerrels 5.5 Poteva naufragare, invece mette in campo personalità e grinta offensiva. Gli occhi sprizzano cattiveria agonistica, l’efficacia e la resa in termini di score non mandano in visibilio. Ma poteva andare molto peggio, quindi una prestazione non eccelsa ma neppure così da buttare

 

 

 

REAL MADRID

Draper Sv

Fernandez 8- 24 minuti, 16 punti, 18 di valutazione, 7 su 7 da due compresa una schiacciata in volo che incanta persino i difensori. Quello che i tabellini ti e ci dicono.  Sublime

Rudy Fernandez, MVP della partita.

Rudy Fernandez, concentrato di classe e tecnica. Sopraffine

 

Reyes 7.5 La consistenza cestistica fatta carne: 8 su 8 dalla lunetta, 9 rimbalzi in appena 14 minuti, giocate di consumata ed ammaliante esperienza.  Più sicuro di una polizza ai Lloyd’s

Mirotic 8.5  Non è quello che fa (19 punti, 6 su 6 dal campo e dalla lunetta, 6 rimbalzi e 2 assist), ma come lo fa. Non è la meccanica di tiro sublime,  frutto della scuola cestistica più vincente e spietata del secolo-scorso-seconda-metà, quella jugoslava; è  che fa sembrare tutto semplice, immediato, naturale. Nikola Mirotic ci ricorda un ex campioncino del tennistavolo jugoslavo, che dei convincenti tecnici croati-di Spalato-  strapparono al ping pong , facendogli indossare una canotta gialla e ficcandogli una palla da basket in mano. Quel mancato campioncino di ping pong  si chiamava Toni. Toni Kukoc

Rodriguez 8 Se Mirotic spacca la gara nel primo quarto, questo superbo regista- perfetto sosia di uno dei banditi che compaiono nell’immenso mini ciclo di ‘Lo chiamavano Trinità’- dispensa classe e smazza assist (6) mortiferi per gli avversari nella seconda frazione. Passa come l’uragano Sergio,  e agli avversari lascia soltanto macerie: con lui, il secondo quarto finisce 27-11 per i blancos..

Carroll 6+ Svolge il compitino  senza eccedere in cannoneggiamento offensivo, come suo solito

Llull 7 Performante, autorevole, pericoloso per la difesa, carismatico. Sergio Llull. Tanto basta, per primeggiare

Bourousis 5,5 Gioca senza la tensione agonistica dell’ex, commettendo anche banali errori offensivi. Un talento che negli ultimi anni ha evidenziato parecchi limiti di continuità mentale. Che si perpetuano, anche dalle parti del Palacio di Madrid

Mejri 6+ Gioca solo il garbage time, però questo tunisino lunghissimo ha un grosso merito. Anzi due: fame e voglia di arrivare. Occhio, Ioannis..