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David Moss (Foto di Savino Paolella 2013)

Quante volte l’abbiamo rivisto e quante ancora lo rivedremo? Diventerà un video cult di questa edizione dell’Eurolega e magari anche di quelle a venire. In quella preghiera di Planinic esaudita da non si sa quale dio del basket c’è tutta la magia di una palla a spicchi che fino all’ultimo centesimo può cambiare sorti e destini di partite e stagioni intere. Milano non ne deve fare un dramma, perchè la beffa è atroce ma il cammino lungo e ancora percorribile da una squadra che, pur giocando solo a sprazzi all’Ipekci, ha dimostrato di avere la partita in mano a una manciata di centesimi dalla fine. Stasera al Forum serve di più, perchè il Fenerbache è solo territorialmente attiguo all’Efes ma non è lontanamente paragonabile. L’artiglieria è pesante e le difficoltà della prima parte di Top 16 non devono trarre in inganno: Panathinaikos docet.

Chiaro che il fulcro del playbook gialloblu sia quel Bojan Bogdanovic, top scorer di regular season con 18,1 pt a partita cui molti hanno addebitato l’andamento lento delle prime tre sconfitte consecutive. Il taglio del 40% al fatturato punti dell’ala croata è costato molto ai turchi, ma non si può immaginare che resti silente a lungo. Con il Pana è tornato top scorer (15) dimostrando di non essersi dimenticato la via del canestro.

Vero è piuttosto che la squadra di Obradovic rappresenta, probabilmente insieme al Real Madrid, il collettivo offensivo più completo dell’Eurolega. Gli 88.8 punti di media tenuti in trasferta in Regular Season rappresentano bene l’organico turco sebbene in Top 16 i numeri siano scesi sensibilmente (78,8). Milano, al contrario, non ha mai trovato una fluidità offensiva (eccezion fatta per il match con l’Olympiacos) tale da poterle permettere di giocare a rialzo trovando invece nella fase difensiva il perno di un gioco che premia lavoro sporco e contropiede. Tenere il Fenerbache vicino ai 71,14 punti concessi, di media, in questa Eurolega sarebbe auspicabile per potersi giocare fino in fondo l’opportunità di mettere tra sé e i turchi una distanza sensibile in termini di classifica, confortata dallo scontro diretto a favore.

Gli incroci sono suggestivi con Hackett e McCalebb succedutisi in cabina di regia a Siena e ora avversari sul palcoscenico europeo da assoluti protagonisti. Il gioco perimetrale di Kleiza costringerà la difesa milanese ad ampliare il proprio raggio d’azione al confine dei 6,75 creando spazi per gli “insiders” di Obradovic, così come, nell’altra metà campo, la scarsa attitudine difensiva dei turchi potrebbe permettere all’uno contro uno di Langford di punire i ritardi difensivi con attacchi diretti al ferro o scarichi per la circolazione sul perimetro con conclusioni comode.

Melli potrebbe essere l’ago della bilancia di una sfida giocata su labili equilibri e che nel biondo ex Reggio Emilia potrebbe trovare l’elemento destabilizzante in grado di segnare il passo a favore delle scarpette rosse.

PRONOSTICO DB: contro la cabala, contro tutto e tutti. Ora o mai più, io dico Armani. Milano vince di misura. (prometto che se perdesse sarà l’ultimo pronostico a favore).

 


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