EA7 MILANO-EFES ISTANBUL 71-73

(Foto Savino Paolella 2014)

Non è bastato a Milano un buon Brooks (Foto Savino Paolella 2014)

In una fredda e nevosa serata milanese di inizio febbraio si ferma probabilmente la corsa della EA7 Milano verso i playoff. L’Efes vince al Forum una partita dalla posta in palio altissima, brutta e nervosa, che gli arbitri hanno fatto di tutto per rendere ancora più brutta (fischiando tanto e male da ambo le parti). Trovare un perché alla sconfitta di Milano e alla vittoria dell’Efes non è facile, perché la gara si è giocata sul filo dell’equilibrio per 40’ (massimo vantaggio +4 per entrambe le squadre) ed alla fine la differenza la fanno gli episodi e forse l’incapacità dell’EA7 di riuscire a trovare un minimo di certezze offensive in questa stagione europea. Certezze che ti permettono di poter gestire i finali punto a punto e non sperare nella giocata del singolo. Milano ha saputo limitare sia Lasme ma soprattutto Krstic ed ha vinto la sfida a rimbalzo, ma ha spesso e volentieri avuto difficoltà nelle rotazioni difensive, permettendo all’Efes tiri ad alta percentuale, soprattutto da dietro l’arco, che alla fine si sono rivelati fondamentali, in una serata in cui i turchi hanno faticato tantissimo al tiro (47% da 3 contro il 36% da 2).

Daniel Hackett, generoso ma poco incisivo (Foto Savino Paolella 2014)

Buona gara per Hackett anche se con troppe forzature (Foto Savino Paolella 2014)

Banchi, privo di Gentile, ha provato a dare fiducia sia a Ragland che a Brooks e le risposte, almeno offensivamente, sono arrivate mettendo insieme 32 punti, quasi la metà di quelli di Milano. In avvio sono loro a sorreggere l’attacco (11-8) ed una volta usciti l’EA7 è rimasta quasi 7’ senza segnare dal campo, muovendo il punteggio solo con i giri in lunetta. Nel terzo quarto poi è stata una fiammata di Brooks ad accendere l’entusiasmo del Forum e nell’ultimo quarto ancora Ragland, con 5 punti consecutivi, ha dato l’ultimo vantaggio biancorosso. Il problema per Milano è che la coperta è sempre corta e quello che i due USA danno in attacco tolgono dietro. Così quando l’Efes ha tentato l’allungo nel secondo quarto è servita l’intensità di Cerella e la trance agonistica di Hackett, che ne mette 10 in fila, a permettere a Milano di rientrare e di superare sul 28-24, senza però riuscire ad allungare. Così come nel secondo tempo Banchi ha dovuto cercare di risolvere l’enigma Perperoglu. Il giocatore greco è stato una comparsa nei primi 20 minuti ma poi capace di tenere in piedi l’attacco dell’Efes nel terzo quarto quando ne ha messi 14, costringendo il coach meneghino a mandare sulle sue tracce Moss, che però nella metà campo offensiva continua a scheggiare i ferri, anche dalla sua amata mattonella nell’angolo.

Una gara senza padrone, in cui alla fine vince chi sbaglia di meno, o quanto meno chi trova la giocata vincente. Ci provano Ragland e Hackett, che regalano il +1 a Milano quando si entra negli ultimi 2 minuti, ma Bjelica risponde presente, prima che Huertel dalla lunetta metta il +3. L’Efes pasticcia e Milano ha addirittura 24” per provare a vincere la partita ma Hackett tenta una tripla frontale senza costruire nulla e Perperoglu la congela dalla lunetta, spegnendo forse le residue speranze milanesi.

MVP: Scegliere il migliore in campo in una gara giocata veramente male da entrambe le squadre non è semplice. Scegliamo Perperoglu perché il suo impatto nel secondo tempo è stato fondamentale per l’Efes, soprattutto per trovare la via del canestro. Dopo la virgola del primo tempo, ne mette 17 nel secondo di cui 14 nel terzo quarto.

EA7 MILANO-ESEF ISTANBUL   (17-20, 19-14, 18-20, 17-19)

MIL: Hackett 18, Brooks 18, Ragland 14. Rim 38 (Hackett, Samuels 7); Ass 11 (Ohayon 8)

IST: Perperoglu 18, Bjelica 15, Huertel 10. Rim 34 (Saric 7); Ass 15 (Janning 4)


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