REAL MADRID – FC BARCELONA 97-73

A Madrid gli occhi sono puntati su Felipe Reyes, miglior rimbalzista nella storia dell’Eurolega, con una mini-cerimonia di apertura per rendere onore al numero 9 in camiseta blanca, membro del Real dalla stagione 2004/2005. Passato Mirsad Turkcan a quota 1287, Reyes è in cima ad una Top10 che vede la metà di loro ancora in attività, e questo è sicuramente uno stimolo aggiuntivo per poter dare ancora di più a 35 anni.

Rudy Fernandez, MVP della partita e vero trascinatore dei blancos (foto Claudio Devizzi Grassi)

Rudy Fernandez, MVP della partita e vero trascinatore dei blancos (foto Claudio Devizzi Grassi)

Partenza bellissima del 268° Clasico, con un Rudy Fernandez particolarmente ispirato, in grado di poter concludere il primo quarto già a 11 punti e con 18 di valutazione, frutto di un impatto perfetto e di una concentrazione rara. Il livello è elevatissimo, le rotazioni non fanno abbassare l’asticella e ci sono talmente tanti giocatori sul parquet in grado di fare la differenza che l’imprevedibilità diventa il fattore caratterizzante. La prima frazione si chiude con un assist da fantascienza di Rodriguez per Maciulis, fucilata in stile Stephon Marbury, con torsione sul corpo e secondi di incredulità sia in campo che fuori. Manca Navarro, è vero, ma ci sono degli interpreti del ruole che lo fanno rimpiangere solo in parte. Rodriguez, Huertas, Llull sono solo una parte del concentrato di talento disponibile in questi 40 minuti. Il pallino sembra averlo in mano il Real, mentre il Barcelona risulta abbastanza altalenante, con l’unica eccezione di Tomic. Si vede lontano chilometri che l’atteggiamento del croato è differente rispetto ai compagni, ma ciò non significa una brutta prestazione degli altri blaugrana, semplicemente una prima parte di gara interpretata diversamente. Risulta sempre più evidente come Hezonja stia diventando partita dopo partita un giocatore di importanza vitale per Pascual, alla luce dell’8/8 da tre punti nell’ultima apparizione in Liga ACB e delle precedenti apparizioni in Eurolega, sia in regular season che nelle prime gare di Top16. Litiga con il ferro invece Alex Abrines, demoralizzato dallo 0/5 da tre punti nei primi 20 minuti, ma la buona difesa dei catalani ottiene buoni risultati che si riflettono anche sulle migliori scelte offensive. Anche Satoransky non ha un impatto devastante sulla gara, ma effettivamente le sbavature non sono eclatanti e la giovane età in partite come queste può giocare brutti scherzi in termini di tensione. I blancos arrivano all’intervallo sopra di 9 nel derby spagnolo per eccellenza, ma comunque si vede un ottimo equilibrio in campo.

Ante Tomic esce da questo match distrutto fisicamente e mentalmente (foto Claudio Devizzi Grassi)

Ante Tomic esce da questo match distrutto fisicamente e mentalmente (foto Claudio Devizzi Grassi)

La voglia di riscatto del Barça è tanta, soprattutto alla luce dell’1/12 da tre, statistica “fuori luogo” per la squadra di Xavi Pascual. Il talento pazzesco da dominatore puro di Fernandez da una parte, freschezza fisica e talento cristallino di Hezonja dall’altra: queste sono le costanti del terzo quarto di gioco. Ayon si rivela fondamentale nei momenti in cui l’inerzia sembra cambiare e finire a favore dei blaugrana, a volte con due punti facili, altre volte con un rimbalzo, un assist o una stoppata. Se il Real sarà questo fino alla fine dell’Eurolega, per le contendenti al titolo, con una piccola eccezione per il CSKA, sarà molto dura. Sarebbe un errore dimenticare il Barcelona nella corsa al traguardo numero uno, ma pare che manchi ancora qualcosa per fare il definitivo salto di qualità che permetterebbe ai catalani di poter duellare alla pari con i top team che daranno vita alle Final Four. È + 13 il vantaggio accumulato dal Real Madrid dopo 30’, e in tutta onestà sembra che il risultato non possa subire grandi sconvolgimenti nell’ultima frazione. Gli uomini di Laso capiscono che Ante Tomic è l’unico che potrebbe risollevare il Barcellona, e pensano bene di metterlo fuori gioco fisicamente e mentalmente, non utilizzando necessariamente metodi ortodossi. Il giovane Hezonja non vuole arrendersi e continua a bombardare il canestro con una facilità disarmante, per quello che potrebbe essere una delle prime 15 scelte a giugno nel Draft NBA. C’è molta rassegnazione nei catalani, e il distacco si assesta sulla ventina di punti.

Il duello tra Rodriguez e Huertas è stato nettamente vinto dal primo, autore di 23 punti e 6 assist (foto Claudio Devizzi Grassi)

Il duello tra Rodriguez e Huertas è stato nettamente vinto dal primo, autore di 23 punti e 6 assist (foto Claudio Devizzi Grassi)

Tomic esce distrutto dal campo, giocando più di 30 minuti e avendo preso troppe botte in relazione ai fischi a favore. Non c’è storia a Madrid, finisce 97-73 per i padroni di casa una partita giocata dal primo all’ultimo secondo. Rudy Fernandez chiude con un fantastico 38 di valutazione, frutto di 22 punti, 9 rimbalzi, 5 assist, 3 recuperi e 6 falli subiti. Il Real rimane in testa al gruppo E insieme al Maccabi, mentre il Barça con questa sconfitta ottiene lo stesso numero di vittorie e di sconfitte, assestandosi sul record di 3-3. La prossima settimana il Real sarà ospite dello Zalgiris di Kaunas, mentre il Barcellona cercherà di vincere in casa contro il Galatasaray di Ergin Ataman.

REAL MADRID – FC BARCELONA 97-73 (26-16, 16-17, 24-20, 31-20)

REAL MADRID: S. Rodriguez 23, R. Fernandez 22, F. Reyes 14. Rim (34): R. Fernandez 9. Ass (18): S. Rodriguez 6.
FC BARCELONA: M. Hezonja 22, A. Tomic 12, J. Doellman 11. Rim (26): A. Tomic 6. Ass (16): A. Abrines 4.