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Juan Carlos Navarro celebra con le figlie la tripla numero 1000 in carriera nella Liga (Foto EFE)

Juan Carlos Navarro celebra con le figlie la tripla numero 1000 in carriera nella Liga (Foto EFE)

BARCELONA – Navarro e compagni si confermano imbattuti in questo inizio di Top16. Chi vi scrive, era all’OAKA Arena la scorsa settimana per vedere la partita tra Panathinaikos e Barcellona. L’impressione che il Barcellona dà giocando, anche in un campo difficile come l’OAKA, è di poter dare ancora di più. Gli spagnoli possono fare molto di più: Navarro è al 30% del suo potenziale e non per mancanza di forza ma perché sa che adesso non c’è bisogno di fare altro; Tomic dentro l’area è un muro invalicabile per la maggior parte degli attacchi del vecchio continente; Huertas è una scheggia impazzita, completamente imprevedibile per le difese avversarie. E non è tutto…

Anadolu Efes

EFES ISTANBUL – La preghiera di Planinic che ha freddato Milano sembra abbia dato nuova linfa vitale ai turchi, tanto da spingerli a vincere lontano da casa in Eurolega a distanza di oltre 3 mesi (a Strasburgo il 25 ottobre l’ultima gioia). E che vittoria, visto che il sacco della Fernando Buesa Arena di fatto li tiene in corsa per il quarto posto ma allo stesso tempo taglia quasi definitivamente fuori il Vitoria. E all’improvviso l’Efes si è scoperta anche squadra, con Jamont Lucas e Vasileiadis a guidare il break decisivo a metà partita, e Bjelica, Planinic e Savanovic a chiudere i conti. Il cammino è ancora lungo ma sembra tornata la fiducia.

marcus williams_kuban

Marcus Williams (foto euroleague.net)

LOKOMOTIV KUBAN – Sembrava che il più era stato fatto dagli uomini di Pashutin con il traguardo delle Top16, soprattutto dopo le prime due sconfitte nella seconda fase. E invece il Kuban ha dimostrato di essere squadra vera, oltre che a non arrendersi mai, trovando tre vittorie in volata. Kalnietis, incredibile ma vero, è diventato la guida in campo di una squadra in cui Marcus Williams, Derrick Brown e Hendrix hanno ripreso a fare pentole e coperchi, e il talento nascosto di Simon è sempre più l’ago della bilancia. In un girone in cui solo Real e Maccabi sembrano inavvicinabili, Pashutin candida i suoi ragazzi per un sogno chiamato play-off.

DOWNS

panathinaikosLogoPANATHINAIKOS ATENE – Una squadra senza idee. Il 90% dei loro giochi si basa sul pick and roll centrale impostato da Diamantidis. Troppo prevedibile per una competizione del livello dell’Eurolega. Le squadre avversarie arrivano preparate costringendo il Pana a tener palla senza idee fino ai secondi finali di ogni azione per poi dover prendere un tiro senza ritmo dalla lunga distanza che trova il tempo che trova. Una soluzione ci sarebbe: attaccare in velocità, quando la difesa avversaria ancora non è schierata. Quando Pedoulakis ha esplorato questa possibilità contro il Barcellona sono arrivati punti facili. Bisogna fare delle scelte. Potrà sembrare un’eresia per un tifoso del Pana ma bisogna iniziare per lo meno a programmare il dopo-Diamantidis.

Sergio Scariolo (foto S. Paolella 2013)

Momento difficile per Sergio Scariolo (foto S. Paolella 2013)

KUTXA VITORIA – Quando Pleiss e Huertel devono fare gli straordinari per tenere in piedi la baracca e l’ultimo arrivato, seppur bravissimo, Peppe Poeta, cerca di dare coraggio ai compagni, forse qualcosa non va nella squadra di Sergio Scariolo. Il coach italiano era riuscito a rimettere in piedi la stagione europea ma adesso con una sola vittoria le cose si sono messe male, anche perchè piove sul bagnato con i problemi fisici di San Emeterio e l’infortunio ad Hamilton che terrà lontano l’americano almeno per le prossime 2 gare. E giovedi a Istanbul uno spareggio per sopravvivere contro Obradovic.

 (Foto Savino Paolella 2014)

Per Sipahi a Milano ultima partita della stagione europea (Foto Savino Paolella 2014)

FENERBAHCE ULKER – Avevamo visto il Fener in televisione contro il Panathinaikos, in una gara in cui avevano rischiato di perdere dopo aver dominato ma senza avere la forza di chiudere la gara. Li abbiamo visti dal vivo a Milano e la sensazione è che non sia una squadra pronta per le Final Four. L’attacco muove poco la palla ricorrendo troppo spesso agli isolamenti dei fuoriclasse di cui abbonda il roster, ma che da soli non possono vincere le partite. Se a questo aggiungiamo gli infortuni a Zoric e Vidmar, oltre ad aver perso l’unico playmaker credibile, Kenan Sipahi, per il resto della stagione, si capisce come per Obradovic la situazione sia quasi disperata. Ma il buon Zelimir è forse l’unico che può invertire questa situazione.

(Fabrizio Quattrini – Federico Bobbio)


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