MONTEPASCHI SIENA

B. Brown 6.5 – Serata complicata per lui con Vyaltsev, Monya, Fridzon e Planinic a fare staffetta in marcatura e a nascondergli il canestro. Lui ci mette del suo forzando molto in penetrazione e perdendo più palloni del solito (6 palle perse e solo 2 assist), ma dopo che Banchi lo manda a respirare in panchina a metà ultimo quarto, torna in campo mettendo un paio di liberi ma soprattutto una penetrazione fondamentale per il +3 a meno di 2 minuti dal termine.

M. Janning 6.5 – I suoi limiti difensivi costringono Banchi a fare a meno di lui nel finale, ma offensivamente parlando è uno dei migliori dei senesi, con canestri importanti soprattutto nei momenti più difficili, che consentono alla Montepaschi di restare in partita.

D. Moss 7.5 – Insieme a Ress è l’anima di questa squadra, un giocatore di cui Banchi non può fare a meno in entrambe le metà del campo. Nei momenti difficili si prende due-tre tiri ad altissimo coefficiente, ovviamente segnandoli, e quando serve difendere il fortino si butta a rimbalzo e tira giù il pallone decisivo a 40” dal termine andando a mettere anche il libero della staffa.

V. Sanikidze 7 – Dopo un paio di settimane di vacanza, sembra essere tornato ai livelli di Novembre-Dicembre. Fa a sportellate con Loncar e Davis, uscendone sostanzialmente vincitore, mentre in attacco si va a cercare, lottando al rimbalzo (5 rimbalzi in attacco per lui alla fine), quei tiri che il gioco perimetrale della sua squadra stasera non riesce a costruirgli.

B. Eze 5 – Banchi prova a lanciarlo in quintetto per contenere la fisicità di Loncar, ma il nigeriano fallisce ancora la prova facendosi battere sia in post basso che lasciando tiri facili dalla media. Panchinato nel momento peggiore della partita senese, non vede più il campo.

T. Ress 8 – Lo spirito di Stonerook non ha lasciato il PalaEstra e si è impossessato del corpo di Tomas Ress. 16 punti, 10 rimbalzi, 28 di valutazione, si signori stiamo parlando proprio dell’ala grande di Salorno. Non abbiamo più parole per descrivere la sua monumentale stagione. Sotto 16-2 Banchi lo lancia nella mischia e lui si carica la squadra sulle spalle alzando subito il livello difensivo inchiodando Planinic. Da li in poi è un crescendo rossiniano con un susseguirsi di giocate da MVP, in attacco ma soprattutto in difesa, dove spazza i tabelloni e aiuta tutti i compagni dispensando qua e là stoppate. Nella sua serata c’è anche una nota negativa, 1/5 al tiro da 3….ma sinceramente sarebbe stato veramente troppo.

D. Hackett 6.5 – Lavoro sporco stasera per lui, che ha tanti minuti per la sua duttilità difensiva, riuscendo a limitare sia Planinic che Rivers. Nonostante tutto trova in attacco la lucidità per un paio di giocate importanti, spaccando in due la difesa russa con penetrazioni che arrivano fino al ferro.

M. Carraretto 6 – La sua dimensione quest’anno è quella di dare respiro a qualche compagno. Da buon capitano svolge il ruolo con grande abnegazione.

K. Kangur 6.5 – Prima parte di gara disastrosa con 2 palle perse che potevano essere sanguinose e due errori con tiro aperto. Si rifà con gli interessi nell’ultimo quarto quando trova due bombe dalla sua mattonella che tolgono certezze alla difesa russa e danno un po’ di tranquillità ai compagni.

A. Rasic 6.5 – Nella confusione della prima metà gara sembra essere l’unico a ragionare. Fosforo ma anche due-tre belle iniziative che tengono in vita Siena. Si sbuccia anche le ginocchia in difesa per recuperare un paio di palloni. Trova meno spazio più avanti, quando i compagni avevano ormai ritrovato la fiducia.

Coach Luca Banchi 7 – Partita tatticamente complicata, in cui l’atipicità dei russi lo ha costretto a cercare soluzioni diverse ma comunque efficaci, sia in attacco che in difesa. Ha dovuto spolverare l’arma tattica della zona 2-2-1 allungata su tutti i 28 metri del campo abbastanza presto, mentre in attacco alla lunga è riuscito a giocare il pick-n-roll per portare fuori dal pitturato sia Loncar che Davis, sfruttando o le penetrazioni o facili tiri dall’angolo. Per come si era messa la partita, è stata una prova di maturità sua e della squadra, ampiamente superata.

Tomas Ress, ancora una volta MVP (foto euroleague.net)

Tomas Ress, ancora una volta MVP (foto euroleague.net)

BC KHIMKI MOSCA

S. Monya 6 – Abbastanza impalpabile, mette insieme qualche recupero ed un tiro da 3 nell’ultimo quarto. Ben poca cosa per un giocatore che qualche anno fa era considerato un grande prospetto del basket russo.

E. Vyaltsev 6 – Kurtinaitis lo appiccica a Brown in partenza e lui fa bene il suo compitino, togliendo l’aria al folletto statunitense, ma due falli precoci lo mandano in panca. Stessa sorte gli tocca nella ripresa.

J. Augustine 5 – Della serie “Chi l’ha visto”, si fa notare solo per una randellata paurosa rifilata a Sanikidze che sta andando a schiacciare.

Z. Planinic 7 – Il migliore dei suoi senza ombra di dubbio. Un play da 2 metri in Europa è un lusso e lui fa vedere di che pasta è fatto dominando la scena per lunghi tratti, costringendo Banchi a quintetti adattati per riuscire a contenerlo. La sua esuberanza, però, lo porta a commettere 4 falli a fine terzo quarto innervosendosi e mettendo in difficoltà la sua squadra. Quando rientra l’inerzia della gara è girata, la difesa senese si è ormai adattata bene e la stanchezza fa il resto facendogli perdere lucidità nei minuti finali.

K. Loncar 7 – Insieme a Planinic forma un asse play-pivot potenzialmente devastante. All’inizio mette in ridicolo Eze mandandolo anzitempo a fare la doccia, poi contro Sanikidze e Ress ha il suo da fare. E’ uno degli ultimi ad arrendersi, quando Ress gli vola sopra la testa per recuperare l’ultimo pallone.

P. Davis 6.5 – Silenziosamente porta a casa numeri di tutto rispetto giocando un’ottima partita, ma nel momento cruciale commette un paio di sciocchezze su entrambi i lati del campo (sanguinosi i passi a 2 minuti dal termine) che ne compromettono la prestazione.

K. Rivers 6.5 – Si dimostra il gran tiratore che tutti conoscono e che noi stessi abbiamo apprezzato in Italia. Purtroppo per lui la sua mono-dimensionalità, grande forza nella metà campo offensiva, diventa un tallone d’Achille in quella difensiva. In più, quando Siena alza il livello difensivo, si incarta anche lui commettendo qualche ingenuità e forzando troppo nel finale.

V. Fridzon 6 – Sacrificato in marcatura su Brown, in alcuni frangenti, perde di lucidità in attacco non riuscendo a dare il suo solito contributo nel tiro da fuori. Che stasera sarebbe servito come non mai per aprire la zona bianco-verde.

M. Nielsen 5.5 – Tanta energia messa in campo ma anche tantissima confusione, falli e palle perse. Kurtinaitis giustamente lo lascia in fondo alla panchina nei momenti decisivi.

P. Koponen 5 – In campo per lunghi tratti della ripresa, a causa dei problemi di falli di Planinic, dimostra ancora una volta i suoi limiti come play, non muovendo la squadra e perdendo diversi palloni

Coach Rimas Kurtinaitis 6.5 – Esce a testa alta dal PalaEstra mettendo in mostra un ottimo basket e candidando prepotentemente la sua squadra ad un posto nei play-off, nonostante la sconfitta. La partenza a razzo dei suoi rischia di mandare fuori giri la Mens Sana, sfrutta benissimo  i chili di Davis e Loncar e l’atipicità di Planinic in attacco e per lunghi tratti riesce ad imbrigliare le fonti di gioco senese. Perde la partita quando non trova le contromisure alla zone-press di Banchi, contro cui anche Planinic va in confusione.

ARBITRI Ankarali (TUR); Rocha (POR); Trawicki (POL) 7 – Partita bella, giocata bene e che è filata via senza troppe pause, a dimostrazione di un ottimo lavoro fatto anche dalla terna arbitrale. Indirizzano da subito la partita con il giusto metro, sanzionando solo quello che è fuori dal gioco e permettendo anche qualche contatto “duro” sotto i tabelloni. Da sottolineare due aspetti, su cui spesso si sorvola: perfetti sia sui “passi” che sulla valutazione delle stoppate (compresa una dubbia di Ress, che però a velocità normale è senza dubbio da sanzionare). Ottima la gestione anche dell’unico momento di tensione, quando Planicic si mette a fare un monologo in mezzo al campo e si becca un “tecnico”, che per sua fortuna va all’allenatore in quanto era già stato amministrato il suo cambio.