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Bracey Wright, trascinatore dell’Hapoel Gerusalemme (fonte euroleague.net)

Sarà Hapoel Gerusalemme-Unics Kazan la seconda semifinale del Qualifying Round di Ostenda. Gli israeliani hanno dovuto faticare fino all’ultimo per avere la meglio della resistenza del Nymburk e di Tre Simmons, mentre l’Unics Kazan deve ringraziare la coppia milanese Langford-Jerrells se è riuscito a sbrogliare la matassa Zielona Gora, arrivata vicinissima al colpaccio

Domani alle 18.00 la prima semifinale, tutta francese tra Strasburgo e ASVEL Villuerbanne, poi alle 20.45 la sfida tra israeliani e russi.

HAPOEL GERUSALEMME – CEZ NYMBURK 94-84

In una gara in cui gli attacchi hanno dominato la scena, alla fine il maggior talento offensivo dell’ Hapoel di Danny Franco ha avuto la meglio sulla buona volontà dei cechi del Nymburk a cui non è bastato un Tre Simmons da 16 punti (su 18) nel secondo tempo. L’Hapoel, trascinato da un Bracey Wright da 22 punti, con 9/12 dal campo, deve però vincere la partita praticamente tre volte. Dopo essere scappato a cavallo della prima sirena con un parziale di 16-2, guidato proprio da Wright, gli israeliani si sono fatti riacciuffare dal Nymburk, capace di piazzare un contro-parziale di 15-6, grazie alle invenzioni di Washington e alla classe di Welsch. Qui però entra in scena Joseph Jones che mette 9 punti in fila nel 19-2 che spedisce nella fossa di un -20 il Nymburk, da dove però i cechi si rialzano grazie a Simmons che inizia a giocare e a bucherellare la retina da dietro l’arco, fino a risalire sul 77-71, a metà dell’ultimo quarto. Lo sforzo di rientrare però si fa sentire, perché il Nymburk affretta le conclusioni, mentre dall’altra parte Wright ed Elyahu sono glaciali e rimettono un cuscinetto di sicurezza fino alla sirena finale.

foto euroleague.net

Buona la prima per Keith Langford in maglia Unics (foto euroleague.net)

UNICS KAZAN – STELMET ZIELONA GORA 90-86

Tantissima fatica per l’armata Kazan, per avere la meglio di uno Stelmet Zielona Gora che con gli innesti di Daniel Johnson, Troutmann e soprattutto Steven Burtt (30 punti, 10/17 dal campo), sembra anche più forte di quello che ha comunque fatto bella figura nella scorsa edizione di Eurolega. L’Unics di Pedoulakis è però una squadra che c’entra poco con questo livello e prova a farlo capire con una partenza lanciata, in cui Langford e Jerrells sembrano viaggiare sugli stessi ritmi delle Top16 della passata stagione. Mettono insieme 27 punti in 2 nel primo tempo (con 5/7 dall’arco combinato), per far scappare sul 46-32 l’Unics, quando si rientra negli spogliatoi. Lo Stelmet nel primo tempo è solo Koszarek (10 punti) e Burtt, ma proprio l’americano torna in campo tarantolato, mettendo 9 punti in fila che guidano il parziale (20-6) che vale la parità sul tap-in di Hosley. L’Unics reagisce e ritorna alla doppia cifra di vantaggio, ma la sensazione è che la gara sia diversa da quella del primo tempo, e infatti lo Stelmet con il doppio lungo Hrycaniuk-Johnson crea non poche apprensioni alla difesa russa, ma è soprattutto l’incapacità del Unics di mettere insieme uno schema diverso dall’isolamento di Langford o Jerrells, che permette allo Stelmet di restare attaccato alla gara. E quando Steven Burtt mette in campo tutto il suo talento da playground, riportando i polacchi a -1, Pedoulakis vede i fantasmi. Ma ci pensano ancora Langford (22 punti con 8/11 dal campo), che inventa un assist per Sanikidze, e un Jerrells glaciale dalla lunetta a guidare i russi in semifinale.


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