REAL MADRID

La stagione

Un viaggio iniziato a Kaunas e che vedrà la fine lì dove tutto il Real voleva arrivare, a Milano. Poco o nulla sembra cambiato da quel 18 ottobre, giorno della partita inaugurale di una manifestazione che il Real ha giocato con grande autorità. La vittoria di 20 punti a Kaunas, ha fatto capire fin da subito qual era il potenziale della squadra forse più forte dell’intera Eurolega. Una striscia impressionante di 13 vittorie consecutive tra regular season e Top 16, con la sola Mosca in grado di fermare la banda Laso. Da lì in poi, altri successi, altri punti esclamativi su una stagione fin qui straordinaria. Neanche il grande Olympiacos, capace di spingere i blancos fino a gara 5 dei quarti di finale, ha potuto nulla al cospetto di un team che appare destinato più di CSKA, Barcellona e Maccabi ad alzare il trofeo continentale al Forum.

Il Roster – il Quintetto

Premesso che scindere il roster del Real tra titolari e riserve può sembrare un azzardo, i titolari di coach Laso tendono ad essere, in ogni caso, sempre i soliti. Llull, Darden, Fernandez, Mirotic, Bouroussis garantiscono quel fondamentale mix di esperienza, talento, atletismo, mentalità vincente che, se amalgamati coerentemente, sono qualità che emergono più dei valori assoluti dei singoli giocatori. Non si può, comunque, non sottolineare la stagione da MVP di Fernandez, decisivo in molti frangenti della sfida contro Spanoulis e compagni. Persino Boroussis, pare rinato dopo le infauste e a tratti imbarazzanti gesta milanesi. Più passano le partite, più Mirotic, inoltre, sembra migliorare una qualità complessiva già altissima se si considera la verde età. Llull, insieme a Reyes e Rodriguez, è uno dei tre leader della squadra mentre Darden abbina atletismo e solidità difensiva per rendere il quintetto blancos una macchina quasi perfetta.

Lallenatore

foto euroleague.net

Al netto di un carattere che non ne fa il  più amato tra i tifosi, Rudy Fernandez si è dimostrato il giocatore migliore dell’Eurolega 2013/2014 (foto euroleague.net)

Non è di certo tra i coach più comunicativi, fa poco o nulla per non evidenziare la sua immagine di burbero, non gode dello stesso pedigree dei vari Messina, Obradovic, Blatt, Ivkovic, tanto per fare qualche nome a caso. Pablo Laso, però, è un allenatore che ci sa fare. Due Cope del Rey, due Supercoppe di Spagna, un campionato non li vinci a caso, anche se guidi una fuoriserie come il Real Madrid. Quest’anno poi, oltre alla grande solidità di squadra, abbina un gioco che non è per niente eufemistico considerare il più spettacolare d’Europa. Se poi il nostro diventasse l’allenatore in grado di riportare Reyes e compagni alla vittoria in Europa beh, il capolavoro definitivo sarebbe compiuto.

Come gioca

Non fatevi ingannare dai tanti punti segnati di media, dalle giocate pirotecniche, dall’alto ritmo di gioco. Considerare il Real Madrid “soltanto” una squadra offensiva sarebbe sbagliato. Proprio le giocate in campo aperto, le schiacciate in contropiede, i tiri da tre punti segnati in semi-transizione, sono la conseguenza di una grande solidità difensiva, la vera chiave dei madridisti edizione 2013-2014. Centimetri sotto canestro per chiudere le penetrazioni avversarie ce ne sono in abbondanza, giocatori che sanno difendere sul perimetro, altrettanti. Questa è la chiave che permette poi alla squadra di Laso di esprimere tutto il proprio enorme potenziale offensivo.

Vincerà perché

L’impressione è che certe annate nascano per finire in un determinato modo. La qualità con cui il Real Madrid si è espresso per lunghi tratti della manifestazione, la continuità con la quale ha ingigantito la propria autostima grazie a vittorie in serie, crediamo portino ad una logica conseguenza, quella di laurearsi Campione d’Europa. E’ evidente che non sarà facile, il derby spagnolo in semifinale prosciugherà molte energie. Se passerà, però, l’ostacolo catalano…

I blancos sono, tra le squadre presenti a Milano, quelli che mancano il successo da più tempo. Si perde nella notte dei tempi cestistici, il trionfo di Saragozza datato 13 aprile 1995 e che vi riproponiamo nel video qui sotto.


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