Riceviamo e pubblichiamo – direttamente dal Geas Sesto San Giovanni – un’interessante intervista a Iaia Zanoni, che racconta la sua esperienza in terra scandinava.

SESTO SAN GIOVANNI, 27 ottobre 2014.

C’è un po’ di Geas anche in Svezia, e più precisamente nella città di Umea, 117000 abitanti circa, capitale della cultura europea nel 2014 e casa dell’Udominate Basket, squadra che ha appena tesserato la geassina doc Ilaria Zanoni. Dopo varie stagioni in A1, vissute tra Napoli,
Ribera, Sesto San Giovanni, Schio, Taranto e Parma, “Iaia” ha scelto di portare i suoi talenti in Scandinavia, abbracciando un’avventura all’estero fortemente voluta dall’ala nativa di Milano. La carriera e la vita stessa di Iaia sono legate a doppio filo al Geas, squadra in cui è cresciuta, in cui è diventata la grande giocatrice che ora è e che è stata l’ultima tappa prima di trasferirsi in Svezia.

Prima dell’esordio, peraltro vincente, in terra scandinava, Iaia ha infatti saggiato (nuovamente) il parquet del PalaNat di Sesto San Giovanni per gli ultimi allenamenti di preparazione “agli ordini” di coach Zanotti e a fianco, tra le altre, di Giulia Arturi, compagna di mille avventure dentro e fuori dal campo. Un ultimo, per ora, assaggio
d’Italia per l’ennesimo dei nostri talenti che ha scelto l’estero per rilanciarsi e continuare a crescere.

“Ero in contatto con l’Udominate già dallo scorso gennaio – racconta Iaia – ma ho preferito finire la stagione a Parma. I dirigenti mi avevano visionata agli Europei, dove abbiamo giocato due volte contro la Svezia. Da li è nato tutto: da parte mia ho sempre voluto provare un’avventura all’estero, qui in Svezia le cose non vanno come in Italia e tutti questi fattori mi hanno convinta a partire. La società ha una nuova gestione, giovane e con tanta voglia di fare, in più abbiamo una buona squadra, in grado di giocarsela con altre 3 o 4 squadre e di far strada anche in Europa”.

Ma come mai uno dei talenti più brillanti del basket italiano ha scelto di partire verso altri lidi? “Sin dall’inizio mi ha colpito il fatto che, sull’onda dei buoni risultati della Nazionale, diversi sponsor si sono fatti avanti per sostenere il campionato e le squadre di club. Le partite della Nazionale hanno creato tanto entusiasmo e la macchina si è mossa in fretta.
Purtroppo in Italia questo non succede, mi sembra che tutto sia molto fermo e che ogni anno possa essere quello buono per il rilancio, cosa che però puntualmente non succede. Questo è uno dei motivi per cui ora sono qui e non vedo l’ora di scoprire cosa mi riserverà questa avventura!”.
Superati i problemi fisici che quest’estate l’hanno afflitta, Iaia è pronta a cominciare. “Ad agosto ho dovuto subite un intervento per risolvere un problema fisico che mi portavo avanti da un po’, ovvero una lesione al tendine semimembranoso. La società era ovviamente al corrente di tutto e invece che ‘sbattermi la porta in faccia’, come sarebbe potuto
succedere da altre parti, mi hanno invitata in Svezia per conoscere la squadra e si sono offerti di aiutarmi con la riabilitazione. Alla fine abbiamo concordato che sarebbe stato meglio finire il percorso di recupero qui in Italia, ma mi hanno detto chiaramente che al termine del percorso di recupero avrei trovato la mia maglia pronta e una squadra
vogliosa di accogliermi a braccia aperte. Questo mi ha inizialmente spiazzato, ma una volta realizzato che la società teneva al mio recupero e ad avermi tra le proprie fila questa cosa mi ha riempito di orgoglio e convinta definitivamente a venire qui”.

Un ultimo pensiero al Geas, che Iaia sente come casa propria: “Voglio ringraziare il Geas e Cinzia, che mi hanno permesso di allenarmi a Sesto negli ultimi giorni prima della partenza. Auguro a tutti un grandissimo in bocca al lupo per la stagione, che seguirò certamente da qui!”


Jacopo Cattaneo Ufficio Stampa Paddy Power Geas