Cordola

Ilenia Cordola in lunetta

Cordola e Carmagnola, a parte far rima tra loro (così mettiamo anche in chiaro subito come si pronuncia il cognome della nostra intervistata), si legano a doppio filo pure per altre ragioni decisamente più interessanti ai fini dell’articolo che state per leggere. Ilenia Cordola infatti, rookie (se di rookie si può parlare in una squadra con l’età media di una quinta liceo) della Libertas Bologna, nasce e cresce proprio nella città piemontese il 18 giugno del 1996. Dopo aver mosso i primi passi cestistici nella sua città, inizia a mettersi in luce nel settore giovanile del Basket Venaria, dove in tre anni raggiunge sempre le finali nazionali di categoria, e dove, dopo aver conosciuto e incrociato da avversarie le attuali compagne di squadra, si fa notare anche dagli scout bolognesi, che in questa stagione la fanno approdare alla corte di coach Scanzani, dopo un anno in A3 da protagonista a Moncalieri, dove trova molto spazio (oltre 21 minuti di media) e accumula cifre importanti (5,1 punti e soprattutto 6,4 rimbalzi di media). Ecco che dunque, con diciott’anni ancora da compiere, Ilenia vanta già 40 presenze in serie A, con il tassametro che continuerà a correre già dalla sfida di stasera contro Battipaglia. Già, Battipaglia. Dopo la pausa per l’all star game infatti Bologna si ributta nella seconda fase del campionato, e dopo la più che onorevole sconfitta ad Ariano Irpino, attende Treffers e compagne nella speranza di centrare la prima gioia di questa poule promozione.

Di Treffers e del prossimo match chiediamo subito ad Ilenia.

“Premetto che Treffers è una delle mie giocatrici preferite, lunga, mancina, pure col 12 che è sempre stato il mio numero prima di arrivare qui e trovarlo purtroppo già occupato. Cercare di limitare lei sarà il primo passo per cercare di vincere, ma non è semplice. Probabilmente toccherà anche a me marcarla. Proverò a mandarla sulla mano debole, dopodiché o mi dai un fucile o qualcosa per fermarla con le cattive, o speriamo che sbagli! Comunque a parte gli scherzi, sarà l’ennesima partita difficile, perché sono tante le loro giocatrici con talento e punti nelle mani. Cercheremo di migliorarci ulteriormente rispetto all’ultima partita..”

Dalla A3 alla A2 il passo non è così breve come sembra. Che differenze hai notato tra i due campionati?

“Una differenza notevole di atletismo, fisicità e talento. In A2 incontri giocatrici fortissime come… (passa in quel momento vicino a noi il capitano della squadra) come Elisabetta Tassinari!” Elisabetta si siede vicino a noi e sorridendo non manca di puntualizzare la cosa. “Hai sentito? Lo devi scrivere, mi raccomando!”

Due contro uno, la chiacchierata inizia a sbilanciarsi pericolosamente, e per cercare di non farmi travolgere dalle entusiaste giovani rossoblù, pratico un esemplare tagliafuori sull’ultima arrivata per riportare l’attenzione su quello che è un altro aspetto molto importante per Ilenia qui a Bologna, ovvero l’under 19, gruppo su cui la società punta molto per cercare di raggiungere le finali nazionali.

Con il gruppo under, in cui il suo ruolo è decisamente più rilevante, chiediamo ad Ilenia di farci un po’ il quadro di quella che è la situazione al momento.

“Siamo pronte per il derby con Castel San Pietro. Sappiamo di dover ribaltare la differenza canestri per centrare il primo posto nel girone, ma siamo anche consapevoli che non sarà facile. Peró questo è l’obiettivo minimo, che ci faciliterebbe non poco nella fase successiva. Purtroppo il gruppo non sempre ha avuto occasione di allenarsi insieme costantemente. C’è il blocco di noi della prima squadra che deve amalgamarsi a quello delle più giovani e a qualcuna dell’ under 17, però soprattutto nell’ultimo mese stiamo lavorando molto insieme, quindi c’è grande fiducia e di certo cercheremo di fare del nostro meglio. La strada è ancora lunga, l’obiettivo chiaro, ma non si dice!”

Certo che ne dici di ******ate..

La voce censurata fuori campo è di Edo Gnudi, sostanzialmente un factotum in casa Libertas, che si aggrega pure lui alla nostra conversazione e prende in giro sorridendo Ilenia.

“Edo è il mio preferito. Scherziamo sempre, da quando sono arrivata a Bologna. Lui è la voce fuori campo dei miei siparietti sulla mia preparazione atletica che ormai spopolano su instagram. Ho delle fan anche a Catania, che ovviamente ridono di me e delle mie performance.. Comunque trovare persone come lui è stato molto importante per me, visto che questa è la prima vera esperienza lontano da casa, dalla famiglia e soprattutto da mia sorella Erica, alla quale sono legatissima. Confesso che all’inizio è stato molto difficile, erano più i giorni in cui ero giù di corda rispetto a quelli in cui mi sentivo alla grande. Adesso invece ho iniziato ad abituarmi e ad ambientarmi, e le cose vanno decisamente meglio. Poi comunque qui a Bologna ho imparato tantissimo in questo primo anno con Scanzani (che la allena anche nel gruppo under).”

“Sì, però con la parte atletica siamo ancora parecchio indietro” chiosa di nuovo Gnudi sorridendo alle spalle di Ilenia, che sorridendo a sua volta sbotta con quella che è la sua frase – marchio di fabbrica conosciuta ormai da tutte le sue compagne: “non ci sto più dentro”.

E mentre da lontano mi pare di veder arrivare ulteriori “rinforzi” dallo spogliatoio, con la prospettiva di me da solo contro più di tre interlocutori, penso che non ci sia chiusura migliore di quella con la dedica di Ilenia per la sorellina, e che se si intromette ancora qualcun altro, potrei non starci più dentro nemmeno io.