Europromotion Legnano – Dinamica Generale Mantova 62-67

Prova di sostanza per Alessandro Amici (Foto Claudio Devizzi Grassi 2015)

Prova di sostanza per Alessandro Amici (Foto Claudio Devizzi Grassi 2015)

«Devo fare i complimenti a Mantova perché ha giocato una partita molto solida e ci ha spiegato ancora una volta, come aveva già fatto Brescia, qual è la differenza tra una squadra di alto livello e le altre in questo campionato. Sono stati bravi a punire ogni nostro errore e anche se nel secondo tempo ci abbiamo messo molta energia non abbiamo mai avuto la capacità, pur arrivando a un solo possesso di distanza, di fare quel passo in più», sono le parole a fine gara del coach legnanese Mattia Ferrari, che danno perfettamente il quadro d’insieme della partita. Ne è conferma e completamento quanto detto da Alberto Martelossi: «Penso che la vittoria sia meritata. A fare la differenza sono state la nostra fisicità e soprattutto quel pizzico di esperienza in più nel giocare e vincere partite come questa, motivo per cui ho scelto questi giocatori e questo gruppo italiano per costruire la mia squadra».

In effetti, Legnano dopo un avvio difficoltoso aggiusta la difesa e riesce a far male in attacco con un Raivio quasi immarcabile. L’esperienza e l’efficacia di Ndoja e Di Bella sembrano riuscire a fare la differenza tra terzo e quarto periodo, ma i padroni di casa non mollano mai e riescono a rimanere a un passo dal pareggio fino alla fine. Passo che, come detto da coach Ferrari, bisognerà lavorare ancora molto prima di riuscire a fare.

Pagelle

Nik Raivio, incubo della difesa mantovana (Foto Claudio Devizzi Grassi 2015)

Nik Raivio, incubo della difesa mantovana (Foto Claudio Devizzi Grassi 2015)

Europromotion Legnano

Navarini: 7. Già il fatto che rimanga in campo 27 minuti dimostra quanto meglio abbia fatto rispetto al suo titolare. Il giovane ’96 ci mette grinta, energia e discrete letture in playmaking, salendo di tono durante la rimonta legnanese, in cui si fa notare con una tripla ignorante, un paio di assist stupendi e diversi rimbalzi nel traffico, tra cui uno offensivo letteralmente strappato dalle mani di Ndoja,

Allodi: 5,5. Precoci problemi di falli ne limitano l’utilizzo in avvio di gara; nel secondo tempo torna nella mischia e dà una mano nelle piccole cose (assist, recuperi, stoppate, rimbalzi offensivi), ma l’impressione è che, per essere teoricamente il centro titolare, sia ancora troppo poco incisivo.

Maiocco: 6. È sempre al posto giusto nel momento giusto, e quando è il momento di dare battaglia è il primo a rispondere “presente”, dando una grossa mano in tutti quegli aspetti del gioco che non vanno a referto. Ciò nonostante, in generale incide un po’ poco, anche a causa di scelte di tiro non sempre impeccabili. Ma premiamo l’impegno e la carica agonistica.

Frassineti: 5. Non ingannino i 15 punti (unico legnanese in doppia cifra oltre a Raivio): gioca una partita di estrema difficoltà, tenuto a bada alla perfezione dalla difesa di Mantova, che non gli concede mai un tiro facile. Lui i suoi tiri se li prende comunque, spesso fuori equilibrio e fuori contesto, segnandone anche qualcuno, ma il fatto che venga “panchinato” per quasi tutto il quarto periodo la dice lunga sulla sua serata.

Palermo: 4. Le due triple segnate mostrano una pulizia nella meccanica di tiro invidiabile. I soli 13 minuti in campo, invece, dimostrano quanto male abbia fatto in tutti gli altri aspetti del gioco, con 3 palle perse e mai un’idea da playmaker finché è rimasto in campo (senza contare un – in questo caso – eloquente -18 di plus/minus).

Martini: 6. Segue l’esempio di capitan Maiocco, mettendoci grinta ed energia e sopperendo così ai suoi limiti tecnici e fisici. Non è un caso se nel finale, con Navarini fuori per 5 falli, coach Ferrari decida di rimettere lui anziché Palermo.

Sacchettini: 5. Verrebbe da dire senza infamia e senza lode, ma nel basket se stai in campo 9 minuti senza fare nulla (e con “nulla” intendiamo “nulla”: il suo tabellino è una serie di 0, se escludiamo 1 fallo commesso), per di più con -10 di plus/minus, la lancetta pende più verso l’infamia che la lode.

Pacher: 4. Parlare di serata difficile sarebbe riduttivo: i soli 4 punti con 2/11 al tiro e 4 palle perse non spiegano la partita disastrosa del lungo americano, che spara a salve per tutto il primo tempo (chiudendo poi con 0/5 da tre), e quasi fa peggio nella ripresa, con alcuni errori pesantissimi (infrazione di passi prima di una schiacciata, una palla persa sanguinosa e una stoppata subita da sotto) durante la rimonta legnanese. Unica nota positiva i 9 rimbalzi, ma da lui Legnano si aspetta ben altro.

Raivio: 8,5. Ferrari lo tiene in campo oltre 36 minuti, ma solo perché ogni tanto deve rifiatare anche lui. In questo momento, Raivio è Legnano: fa tutto, lo fa bene e, soprattutto, giocando sempre per i compagni, cosa che non gli impedisce di chiudere con 20 punti (e l’8/11 dal campo testimonia la qualità dei tiri presi), 9 rimbalzi, 2 assist e 3 recuperi, per 32 di valutazione.

Kenneth Simms ha fatto la differenza sotto canestro (Foto Claudio Devizzi Grassi 2015)

Kenneth Simms ha fatto la differenza sotto canestro (Foto Claudio Devizzi Grassi 2015)

Dinamica Generale Mantova

Ndoja: 7,5. È l’anima della squadra, vero capitano, sempre pronto ad aiutare i compagni e a dare l’esempio sul campo. Insomma, c’è sempre, ma ancor di più quando conta davvero, anche se nel finale forse esagera un po’ in una serata non felicissima al tiro (13 punti con 3/9 dal campo, 7 rimbalzi).

Alviti: 5,5. Una manciata di minuti in campo senza farsi notare particolarmente.

Fumagalli: 5,5. Altro promettente classe ’96 che tiene già il campo senza paura, anche se in una serata non particolarmente brillante (0/4 al tiro).

Moraschini: 5,5. Parte bene con 4 punti in avvio, poi sparisce, salvo tornare con un importante gioco da 3 punti nell’ultimo quarto. Per talento e pedigree potrebbe, e dovrebbe, fare molto più di 7 punti con 3/11 al tiro.

Di Bella: 7. La gioventù di Navarini gli crea forse qualche grattacapo in più del previsto (anche perché i due si conoscono piuttosto bene), ma l’ormai espertissimo Di Bella rimane sempre in controllo, facendosi notare nei momenti chiave e dando una bella mano anche a rimbalzo.

Simms: 6,5. Dà l’impressione di non aver fatto granché, poi si guarda il tabellino e si legge 14 punti con 6/9 al tiro più 8 rimbalzi e 2 stoppate. Ma tutto silenziosamente, quasi sottovoce, e con quel fisico è quasi paradossale. Ha l’indubbio merito di riuscire a dare un contributo solido senza “mangiare palloni”, ma avrebbe forse i mezzi per alzare un po’ di più la “voce”.

Gandini: 6,5. Elemento di esperienza utile e prezioso, fa valere chili e centimetri chiudendo con 4 punti e 4 rimbalzi in meno di 10 minuti.

Amici: 6,5. È un po’ il contrario di Simms: si dà un sacco da fare, tocca mezzo migliaio di palloni, si prende responsabilità, insomma, sembra davvero ovunque. E poi guardi il tabellino e vedi “solo” 11 punti e 3 rimbalzi, con 3/9 dal campo. E allora probabilmente la realtà sta nel mezzo: l’ala ex Pesaro ci mette davvero tanta energia, che non sempre, però, riesce a dare buoni risultati.

Gergati: 6,5. Fa il suo compitino senza strafare, ma, pur tirando male (3/10), sbagliando poco o niente, come dimostrano anche le 0 palle perse in 30 minuti, dato non da poco per un play.