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Campionati al via e, come soliti, Dailybasket offre un proprio punto di vista sui due gironi di A2. Iniziamo con quello di A2 Est partendo dalle formazioni meno accreditate sino alle favorite in fondo a questo articolo. Pezzo da leggere tutto d’un fiato.

ROSETO SHARKS

La squadra che lo scorso anno ottenne un sorprendente quinto posto è stata completamente smantellata, coach Trullo compreso, e Roseto si è vista costretta a ripartire da zero con budget limitato e scelte obbligate o quasi. Salutati quindi tra gli altri il miglior realizzatore Allen, un altro americano di sicuro affidamento come Weaver, gli emergenti Marini e Moreno, il roccioso Bryan e rincalzi di alto livello quali Borra e Ferraro. Il nuovo gruppo allestito sembra discretamente coperto tra gli esterni, ma carente sotto i tabelloni e fortemente indebolito per quanto riguarda la panchina. Mei e il gradito cavallo di ritorno Fultz garantiscono esperienza, leadership oltre a buona applicazione difensiva il primo e ottimo playmaking il secondo, mentre il rookie Smith da Georgia Tech dovrà essere il nuovo go-to guy, pur avendo caratteristiche diverse da Allen; preciso tiratore sia dalla lunga che dalla media, ha ben impressionato nelle amichevoli. Qualche dubbio di troppo ha destato invece l’ala/centro Lewis-Briggs, atleta dalla mano educata ma che non ha convinto come uomo d’area ed in un contesto più competitivo rispetto alla modesta lega georgiana da cui proviene. Da qui il sempre più probabile taglio proprio a poche ora dall’inizio del campionato, che lascerebbe un enorme buco nel settore lunghi, anche se il recente ingaggio di Amoroso ha reso la situazione meno preoccupante. Il solo Paci in effetti, nonostante la discreta stagione a Jesi, non può bastare e le alternative dalla panchina scarseggiano, in ogni settore: i volenterosi Casagrande e Fattori sembrano al momento gli unici pronti a subentrare con continuità a partita in corso. Rende ancora più complesso lo scenario la scelta di affidare la squadra a un esordiente come Di Paolantonio, che ha finora accumulato solo esperienze da vice allenatore e dovrà dimostrarsi subito pronto per provare a condurre gli Sharks alla salvezza.

BASKET RECANATI 

Si prospetta un’altra annata difficile per i leopardiani dopo aver scampato il pericolo B solo ai playout la scorsa primavera. L’arrivo di Calvani in panchina dovrebbe garantire le maggiori certezze, anche se il roster messogli a disposizione non pare tra i più competitivi; Sorrentino, nonostante le ultime non esaltanti stagioni in maglia Fortitudo, sarà il regista titolare e dovrà adeguatamente rifornire gli esterni, dove Loschi, sempre utile come difensore e specialista del tiro pesante, che però almeno in avvio sarà troppo solo visto il probabile taglio di Billbury, giocatore offensivamente completo ma che non ha completamente convinto in pre-campionato. Sotto canestro l’inossidabile capitano Pierini verrà affiancato dall’altro USA Reynolds, anch’egli alla prima esperienza oltreoceano, che assicurerà buone dosi di atletismo e fisicità, ma capacità tecniche decisamente inferiori rispetto al dominante Lawson ammirato nell’ultimo campionato. Tra le secondee linee le notizie migliori arrivano proprio dal settore lunghi, con Spizzichini reduce dalla positiva esperienza di Agropoli e il riconfermato Maspero, emerso come affidabile tiratore anche dalla distanza, mentre tra i “piccoli” il solo Bolpin sembra in grado di garantire fin da subito un contributo tangibile. L’impressione è che le fortune di Recanati dipenderanno molto dall’efficacia dei propri americani e delegare troppe responsabilità a due esordienti può rivelarsi scelta assai rischiosa.

APU UDINE

Ottenuta una promozione dalla B quasi scontata considerata l’alta qualità dell’organico e la bravura del tecnico, la società friulana ha deciso di affrontare il più impegnativo campionato di A2 nel segno della continuità. Rispetto alla passata stagione hanno salutato solamente gli esterni Poltroneri e Marchetti; per il resto si riparte dalle sapienti mani di coach Lardo che potrà ancora contare sulla pericolosità perimetrale di Pinton, sulla sfrontatezza di Truccolo, sull’energia e la propensione a rimbalzo di Castelli, sull’esperienza e il tiro di Vanuzzo, sulla tecnica del purtroppo un pò discontinuo Zacchetti e sulle doti di uomo squadra di Ferrari. Le acquisizioni estive hanno però lasciato qualche dubbio ed in effetti i risultati delle amichevoli prestagionali sono stati abbastanza deludenti e contraddittori. Il centro Cuccarolo non ha ancora espresso il suo potenziale e pare ad oggi in difficolta’ nel  ruolo da titolare fisso. L’incognita maggiore era rappresentata dall’ala USA Delegal, rookie scovato in un college di seconda divisione, la cui scelta sembrava un autentico salto nel buio fin dall’inizio: le prestazioni poco incoraggianti hanno infatti giustificato la recente rinuncia al giocatore. Negli ultimi giorni il suo posto è stato preso da Okoye, talento discontinuo già passato da Matera e Trapani che porterà energia e atletismo, ma avrà poco tempo a disposizione per integrarsi. Maggiori garanzie arrivano invece dal play Traini ingaggiato nelle ultime ore al posto di Laser che poco ha convinto.  In definitiva Udine può contare su un gruppo già affiatato e su un sistema di gioco ben oliato, ma dà l’idea di non essere sufficientemente coperta sotto i tabelloni, anche se il giudizio resta quanto mai in sospeso perché se riuscirà a tesserare in tempo Acker, visto ad Avellino lo scorso anno, le prospettive potrebbero decisamente virare da una lotta per salvarsi ad una strizzata di occhio (forse) alla zona playoff.

AURORA JESI

Seppur a piccoli passi, la società marchigiana sembra voglia scrollarsi di dosso quelle stagioni al ribasso che hanno contraddistinto le ultime annate. Pur sempre a budget ridotto, durante l’estate Jesi ha operato sul mercato con tempestività ed oculatezza. Salutato a malincuore il leader Santiangeli, il confermato coach Cagnazzo potrà però contare su una coppia di americani potenzialmente di alto livello: il veterano Bowers ha forse alle spalle gli anni migliori, ma in questo contesto sarà ancora utilissimo con la sua poliedricità e le doti di uomo squadra, mentre l’ala Davis ha accumulato esperienze positive in campionati di prima fascia ed ha capacità realizzative non comuni che lo proiettano tra i possibili top scorer della categoria. Anche sul fronte italiani la società si è mossa discretamente con gli ingaggi del play Alessandri, voglioso di rimettersi in gioco in A2 dopo il positivo anno a Falconara, dell’ala forte Benevelli, visto in forma smagliante durante il precampionato, e la conferma di Maganza, che dopo l’incoraggiante ultima parte della passata stagione sarà con ogni probabilità il centro titolare, a meno di ulteriori acquisizioni dell’ultima ora in un reparto effettivamente incompleto. Dalla panchina infine scalpitano i giovani Battisti, Picarelli e Janelidze dopo il proficuo anno di apprendistato. Ovviamente la squadra presenta ancora qualche lacuna, sembra ad esempio mancare un tiratore dalla distanza costante ed affidabile e tra le seconde linee il tasso di esperienza è palesemente basso; non è dunque lecito attendersi un piazzamento da “parte sinistra della classifica”, ma galleggiare sopra la zona palyout è senza dubbio possibile.

PROGER CHIETI

Dopo un’altra annata all’insegna della tranquillità, perfettamente a metà del guado tra playoff e playout, le Furie hanno saggiamente deciso di rinnovare fiducia e di conseguenza contratto al preparato coach Galli. La società teatina ha poi parzialmente rivoluzionato il roster, con il solo Allegretti confermato tra gli uomini del quintetto. Tra le novità spicca il fresco MVP della B Venucci, che avrà l’arduo compito di rimpiazzare in regia il talentuoso Monaldi; classe e personalità non gli mancano e sarà anche adeguatamente supportato dal funambolico Golden, combo guard che in preseason ha accumulato cifre strabilianti. L’altro USA, l’ala piccola Davis, pare invece ottimo giocatore di sistema, mentre l’ultimo acquisto di rilievo è il roccioso centro passaportato Mortellaro che, reduce dalla buona stagione a Rieti, porta in dote rimbalzi, punti facili nei pressi del ferro e, in virtù del suo status di italiano aggiunto, permette di allungare le rotazioni; il capitano Sergio infatti agirà da sesto uomo e non più da titolare ed andrà ad arricchire il tasso di talento di una panchina che può contare anche sulla costanza del play Piazza e su un paio di giovani che potrebbero sorprendere, il confermato esterno Piccoli e il lungo Zucca, prelevato da Valsesia col quale ha disputato un promettente primo anno da senior. Nonostante la dolorosa rinuncia a qualche pezzo da novanta, la maggiore profondità della squadra sembra garantire un altro campionato lontano dalle zone a rischio e con la possibilità di ottenere pure un posto al sole.

BONDI FERRARA

L’ultima anonima annata ha spinto la società estense ad effettuare molti cambiamenti ed il nuovo corso è stato affidato a coach Trullo, capace di condurre Roseto ad un soprendente quinto posto. Scelto l’allenatore è iniziata una fase di mercato molto aggressiva, contraddistinta da addii importanti (Brkic, Rush, Udanoh e Bucci su tutti) ed arrivi anch’essi di grande valore: dagli Sharks il nuovo tecnico ha richiamato il fedele scudiero Moreno, giocatore emergente cui con ogni probabilità verranno affidate le chiavi del quintetto; l’esterno Cortese, in cerca di riscatto dopo la negativa esperienza con Crespi a Verona, avrà il compito di garantire punti, mentre il centro Pellegrino, dopo l’ottima seconda parte di stagione a Barcellona, sostituirà il partente Brkic, rispetto al quale ha meno classe, ma qualità fisiche e presenza in area superiori. I fiori all’occhiello della campagna acquisti sono però Roderick e Bowers, che vanno a formare un’accoppiata USA tra le migliori dell’intera categoria: il talento e l’imprevedibilità dello swingman uniti all’atletismo e alla tutt’altro che disprezzabile tecnica dell’ala/centro alzano notevolmente il potenziale offensivo della squadra. Rispetto allo scorso anno infine, fortuna permettendo, le rotazioni dovrebbero essere più ampie considerando che il metronomo Ibarra tornerà a completa disposizione dopo il grave infortunio subito, il lungo Soloperto, ingaggiato a metà dell’ultimo campionato, è stato confermato e durante le amichevoli il giovane Mastellari ha positivamente impressionato. Migliorare il deludente piazzamento dell’anno passato è l’obiettivo minimo.

UNIEURO FORLI’

Dopo un solo anno di purgatorio Forlì si ripresenta sul palcoscenico della A2 con la giusta umiltà e senza le illusioni e gli esagerati proclami della breve era Boccio. Esattamente come l’altra neopromossa Udine, la società ha deciso di non modificare troppo il gruppo che si è guadagnato la promozione sul campo, ma l’impressione è che rispetto ai friulani la campagna acquisti sia stata più efficace. Confermati nel ruolo di play e guardia gli intercambiabili e complementari Ferri e Vico (ordinato e tiratore il primo, più abile in entrata il secondo anche se attualmente infortunato), i romagnoli hanno puntato su una coppia di ali USA già rodata, spettacolare e di forte impatto: Blackshear non ha fatto la differenza a Pistoia, ma ha il potenziale fisico e atletico per dominare a questi livelli, mentre Crockett ha già entusiasmato i tifosi di Tortona e ancora meglio ha fatto la passata stagione in Svizzera. Nel ruolo di centro il nuovo arrivato Infante, dopo l’ottimo campionato a Piacenza, insidierà il posto da titolare al confermato Rotondo. E’ poi importante, sia a livello tecnico che emozionale, il ritorno a casa del veterano Pierich che porterà il solito prezioso apporto di intensità e tiro dalla panchina. Completano il roster a disposizione di coach Garelli il grintoso play Bonacini e la giovane guardia Paolin, che da avversario stupì per la personalità dimostrata durante la serie playoff tra i romagnoli e Valsesia. Squadra forse non ricchissima di talento puro, ma atleticamente da corsa e sufficientemente esperta e tosta, Forlì può recitare il ruolo di matricola terribile.

ANDREA COSTA IMOLA

Dopo essere finalmente tornata ad esprimersi ad alti livelli, l’Andrea Costa sembra non avere intenzione di ripiombare troppo in fretta nella mediocrità. La nuova formazione guidata ancora da coach Ticchi avrà un’impostazione tattica differente dalla precedente, più sbilanciata verso gli esterni, ma non necessariamente meno efficace. Molto dipenderà dalla verve delle due combo guard USA che potranno alternarsi nei ruoli di play e guardia e dovranno garantire un cospicuo bottino di punti: Cohn vanta esperienze in D-League e campionati minori europei ed è giocatore estremamente rapido ed esplosivo, mentre il rookie Norfleet ha brillantemente superato il periodo di prova mostrando ottimo tiro e capacità realizzative. A completare un reparto esterni di buon valore complessivo ci saranno Hassan, da cui ci si aspetta un ulteriore salto di qualità, l’esperto capitano Prato, ancora prima alternativa ai titolari, e il giovane play Tassinari, talento del vivaio Virtus Bologna proprio come il predecessore Sabatini. Sotto canestro invece, a prima vista manca qualcosa in termini di tenuta fisica e consistenza: l’ex senese Ranuzzi agirà da “4” atipico, stazionando spesso lontano dal ferro e lasciando nel pitturato il solo Maggioli agli ultimi colpi di reni della sua carriera ma che tanto importante si e’ rivelato durante gli scorsi play off. L’arrivo di Borra, back up di alto livello, si rivelerà utilissimo per concedere qualche minuto di riposo in più, e di conseguenza maggiore efficienza, al totem ex Jesi. Riconfermare il piazzamento dello scorso campionato sarà quasi impossibile, ma se la squadra saprà adattarsi in fretta al nuovo sistema di gioco potrà ancora ambire alla post season.

ORASI’ RAVENNA

Il prolungamento dell’accordo con coach Martino e l’operato di una dirigenza sempre capace di compiere scelte intelligenti ed oculate pongono le basi per un’altra stagione soddisfacente, dopo aver chiuso l’ultima con un record positivo e l’accesso ai playoff mancato solo di un soffio. In questa sessione di mercato Ravenna ha puntato sul ringiovanimento del roster cercando di mantenere invariato il livello di competitività e almeno sulla carta l’obiettivo è stato raggiunto. Lasciati partire veterani del calibro di Rivali, Malaventura e Casini, sono stati inseriti due registi emergenti come Tambone (per lui si tratta di un gradito ritorno) e Sabatini, pronti a darsi battaglia per lo spot di titolare, ed un lungo talentuoso e versatile come Chiumenti che, superati i problemi fisici degli ultimi anni, ha ben figurato a Casalpusterlengo ed è ora pronto ad alzare il tasso tecnico delle seconde linee emiliane. Dato il loro buon rendimento nel passato campionato sono stati poi confermati l’ala forte e il centro del quintetto base, lo “stretch four” Masciadri e lo spettacolare Smith, miglior stoppatore della categoria; non è stato invece purtroppo possibile trattenere l’esplosiva guardia Deloach, ma il sostituto Marks, pur non avendo lo stesso devastante impatto offensivo ha lasciato buoni ricordi a Tortona ed ha anch’egli buoni margini di crescita. L’unico dubbio riguarda la scelta di puntare come ala piccola titolare sull’under Sgorbati, poco utilizzato ad Imola e forse ancora troppo acerbo, anche se a coprirgli le spalle ci sarà il sempre affidabile Raschi ed inoltre la ricchezza di alternative consentirà di schierare sempre quintetti adattabili ad ogni situazione.

UCC ASSIGECO PIACENZA

Ratificata la fusione con Piacenza, resa ormai necessaria dalla mancata omologazione del Campus di Codogno, e spostata dal Girone Ovest all’Est, l’Assigeco ha completato il suo processo di cambiamento pressochè totale stravolgendo anche il parco giocatori, fatta eccezione per gli under Rossato e Dincic. E’ stato creato un gruppo dalla forte identità difensiva, qualitativamente meno ricco tra gli italiani, ma con una coppia di americani estremamente affidabile per la categoria: Hasbrouck e Jones, entrambi provenienti dalla A, saranno senza ombra di dubbio i primi terminali offensivi della squadra e garantiranno un rendimento elevato su entrambi i lati del campo. La coppia di esterni Formenti e Raspino fornirà il giusto mix di esperienza, tiro e atletismo, anche se la guardia ex Sassari e Cremona, dopo anni di ridotto utilizzo come “specialista” , dovrà riabituarsi ad occupare un ruolo meno marginale. Sotto canestro si divideranno i minuti il combattivo Infante e Persico che non faranno certamente mancare grinta e intensità, ma a livello tecnico non eguagliano i partenti Poletti e Chiumenti. Completeranno il roster i due play De Nicolao e Costa ed in particolare il fratello d’arte dovrà far rifiatare Hasbrouck o giocare accanto a lui sgravandolo da troppi compiti di regia. Per concludere nuova è anche la guida tecnica, dal settore giovanile è stato promosso coach Andreazza che cercherà di ricalcare le orme del predecessore Carrea, messosi in luce con l’U19 di Casalpusterlengo e positivo lo scorso anno a Biella all’esordio tra i pro; con questi due americani “altisonanti” obbiettivo minimo play off.

PALLACANESTRO TRIESTE 2004

Anno dopo anno Trieste si sta consolidando come una delle realtà più solide e virtuose del panorama cestistico italiano grazie ad un’attenta programmazione ed alla valorizzazione di tanti giovani abbinata ai buoni risultati raggiunti sul campo. Coach Dalmasson, meritatamente premiato lo scorso anno come miglior allenatore della LNP, si appresta a guidare per il settimo anno consecutivo la formazione giuliana e potrà contare su un gruppo già ben affiatato e con ampi margini di crescita. La base su cui lavorare era già buona ed in estate sono bastati pochi innesti mirati: dopo una stagione in crescendo il giovane Bossi è pronto ad occupare fin dall’inizio lo spot di play titolare e potrà ancora fare affidamento su un back up di valore come Pecile; il nuovo americano Green, nome a sorpresa pescato nella terza divisione spagnola di cui è stato MVP, alza il livello di fisicità e atletismo di una batteria di esterni che conta sempre sul tiratore Baldasso, sul duttile Prandin e sul grintoso capitano Coronica. Sotto canestro la conferma di Parks, a tratti dominante nel suo primo campionato da professionista, garantisce punti, rimbalzi, versatilità e spettacolo; al suo fianco sarà concesso spazio a Pipitone, promettente centro da cui si attendono ulteriori progressi, fermo restando che dalla panchina gli altri due neoacquisti, Da Ros, sempre tra i lunghi più talentuosi di A2, e Simioni, baby prodigio del vivaio Reyer, si propongono come valide alternative. Squadra completa, ben allenata e che avrà ancora una delle rotazioni più lunghe dell’intera categoria, Trieste ha tutto per confermarsi tra le prime 5-6 forze del torneo.

DINAMICA MANTOVA

Analizzare le strategie estive degli Stings non è affatto semplice: nonostante l’ottimo terzo posto ottenuto (ma anche una prematura uscita al primo turno di playoff) nell’ultimo campionato la società lombarda ha deciso di mettere in atto una mini rivoluzione: confermati coach Martelossi e due panchinari di lusso come Gergati ed Amici, sono ben otto i volti nuovi del roster e molti di essi, pur essendo qualitativamente di buon livello, non convincono totalmente. La nuova coppia di americani è forse tra le più talentuose dell’intera A2, ma sia Corbett che Daniels si portano dietro, per motivi differenti, qualche interrogativo di troppo; la combo guard ha messo in mostra a Treviso e Jesi grandi doti realizzative, ma non dovrà più commettere ingenuità fuori dal campo, mentre l’ala forte dalle indiscusse doti tecniche viene da due anni di virtuale inattività ed ha quindi integrità fisica da verificare. Casella e Candussi sono in cerca di riscatto dopo le ultime non esaltanti esperienze ad Omegna e Pesaro ed avranno il non facile compito di rimpiazzare due pezzi da novanta come Moraschini e Ndoja; il lungo scuola Reyer in ogni caso si è già ottimamente disimpegnato in Supercoppa e potrà anche contare sul solido Bryan come back up. La scelta più rischiosa in assoluto sembra però quella di puntare su Vencato play titolare: il giovane da Casalpusterlengo non ha mostrato negli ultimi due anni i progressi auspicati e nel frattempo si e’ anche infortunato costringendo la societa’ ad ingaggiare sino a fine Dicembre l’espertissimo Jacopo Giacchetti.  Gli Stings hanno di sicuro il potenziale per raggiungere facilmente i playoff, ma per puntare veramente in alto dovranno vincere le tante scommesse azzardate in estate.

SCALIGERA VERONA

Strano a dirsi, ma probabilmente per un anno Verona non godrà dei favori dei pronostici, e considerando i precedenti questa non è necessariamente una brutta notizia. Bocciata clamorosamente la gestione Crespi, fallimentare a causa di dissidi interni, scelte di mercato sbagliate e conseguenti squilibri tattici, gli scaligeri si affidano all’esperienza di coach Frates. Si riparte da zero o quasi, con il capitano Boscagin unico superstite che ricoprirà il ruolo di sesto uomo; al suo fianco ci sarà un gruppo di italiani completamente nuovo formato da giocatori di talento e prospettiva. Gli uomini chiave saranno l’eclettico Portannese e il solido Diliegro, collezionista di “doppie doppie” a Siena, che con le sue caratteristiche darà ai veneti quella dimensione interna che tanto è mancata la passata stagione. L’ala Pini e il play Basile, una volta smaltita la ruggine dovuta agli scarsi utilizzi ad Avellino e Pesaro, offriranno anch’essi un importante contributo. Avranno chance di mettersi in mostra pure Fall, centro di buona stazza fisica che ben si è comportato a Latina lo scorso anno, ed i giovani Rovatti e Totè; in particolare il lungo cresciuto proprio nel vivaio veronese ha ben figurato nelle amichevoli prestagionali e si candida come possibile sorpresa del torneo. Per quanto riguarda gli americani, la società aveva inizialmente puntato su due “scommesse”, ma il play rookie Canty non ha dato le giuste garanzie, soprattutto a livello caratteriale, ed è stato tempestivamente tagliato; accanto al tiratore Frazier, da verificare alla prima esperienza europea, è stato quindi chiamato un giocatore dal sicuro rendimento quale Robinson, che all’ultima esperienza in A2 conquistò la promozione con Reggio Emilia.

DE’ LONGHI TREVISO

Smaltita la delusione per un campionato chiuso col miglior record in assoluto ma un’uscita prematura in semifinale di playoff, la gloriosa società veneta punta a mantenere invariati i propri obiettivi, anche se l’impressione è che non sarà facile confermarsi nuovamente davanti a tutti. Certo, la squadra di Pillastrini ha mantenuto un nucleo italiano ormai coeso e di grande valore, ma il livello della concorrenza ad Est è aumentato e la scelta dei due americani ha suscitato qualche piccolo dubbio: DeCosey ha potenziale offensivo quasi illimitato, ma si tratta pur sempre di un rookie che potrebbe incontrare qualche problema di adattamento, mentre l’ala Perry ha già dimostrato ad Imola di possedere notevole talento, ma anche dubbia integrità fisica. Detto delle possibili perplessità, si ricomincia comunque dalle tante certezze della passata stagione: Fantinelli è probabilmente il miglior play italiano ed alle sue spalle scalpita il figlio d’arte Moretti, da cui ci si aspettano ulteriori progressi. Nel reparto esterni il nuovo arrivato Saccaggi porta punti, tiro e tanta personalità dalla panchina, caratteristiche che ben si completano con l’atletismo e le doti difensive del titolare Negri. Ancellotti e Rinaldi infine si alterneranno nel ruolo di centro mantenendo sempre alto il livello di pericolosità interna. Le concorrenti, bolognesi in primis, sono avvisate, Treviso non ha alcuna intenzione di abdicare.

VIRTUS BOLOGNA

L’ennesima nobile decaduta di questa A2 ha tutte le intenzioni di rendere decisamente fugace la sua apparizione puntando immediatamente al ritorno nella massima serie. Dopo la diaspora estiva, la società virtussina ha operato con intelligenza, affiancando ai tre Under provenienti dal vivaio (con ogni probabilità Oxilia, Penna e Petrovic) un gruppo di giocatori esperti della categoria e soprattutto abituati a competere per posizioni di alta classifica. Il play Spissu, nonostante la giovane età, ha dimostrato a Tortona di poter guidare con la giusta personalità una squadra di vertice; Rosselli e Ndoja hanno già ottenuto in passato promozioni in A, rispettivamente con Brindisi e Torino, e si alterneranno nei ruoli di “3” e “4” assicurando difesa, tiro da fuori e tanta versatilità, mentre Umeh, capolista con Verona due anni fa, sarà il primo terminale offensivo tra gli esterni. Torneranno molto utili anche la duttilità di Spizzichini, fresco vincitore di Coppa Italia e semifinalista playoff con Scafati, e la grinta del veterano di mille battaglie Michelori. L’unica eccezione è stata fatta per il centro Lawson, dominante a livello di statistiche personali ma invischiato nella lotta salvezza con Recanati; non è scontato che riesca ad avere lo stesso impatto in un contesto ben più competitivo, ma ha la stazza fisica e la tecnica necessarie per continuare a fare la differenza. A guidare questa potenziale corazzata è stato chiamato Ramagli, tecnico ormai esperto della categoria e che con Pesaro centrò già l’obiettivo promozione. Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, le rotazioni non sembrano lunghissime, a meno che almeno uno dei giovani del vivaio non si riveli pronto fin da subito, ma per il resto la Virtus ha tutto per dare subito l’assalto alla serie A.

FORTITUDO BOLOGNA 103

La Fortitudo, dopo la finale playoff raggiunta contro ogni pronostico partendo dal settimo posto, vuole fare sul serio fin dall’inizio, Supercoppa docet! Per rendere possibile la scalata alle prime posizioni non si è badato a spese e coach Boniciolli può fare affidamento su cinque nuovi elementi di alto livello: il play Ruzzier torna in A2 migliorato dall’esperienza biennale con Venezia, Gandini offrirà il solito prezioso contributo sotto i tabelloni in uscita dalla panchina,  Roberts ha già dimostrato a Siena di poter fare la differenza col suo atletismo e Knox è un centro che abbina tecnica e fisico e non farà rimpiangere il partente Daniel. L’acquisto più importante è però quello di Mancinelli, che ritorna a casa dopo 7 anni e può essere decisivo sia sul campo che a livello carismatico. Come se non bastasse la formazione fortitudina è forse l’unica che potrà permettersi una rotazione di dieci giocatori, contando anche sulla conferma di cinque atleti che bene si sono comportati nella passata stagione: ci sarà quindi spazio per i baby di talento Candi e Campogrande, il tiratore Montano ed i grintosi Raucci e Italiano. Per raggiungere la perfezione mancherebbe un’ala piccola di valore e non a caso la società sta corteggiando l’ex Delfino; operazione molto difficile da realizzare, ma che sarebbe la classica ciliegina sulla torta e renderebbe la Fortitudo candidata numero uno al successo finale, obiettivo comunque raggiungibile anche allo stato attuale.


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