Butkevicius tira in faccia a Basile

Povilas Butkevicius torna in maglia Novi Più

Un anno fa dubbi ed incertezze attanagliavano i tanti appassionati rossoblù, pronti a scendere in campo per sostenere la causa della Junior Libertas Pallacanestro. Oggi la musica suona decisamente più melodiosa ed ammorbante: la conferma di capitan Niccolò Martinoni in primis, e la recente notizia del ritorno del guerriero Povilas Butkevicius, gettano basi solide per la stagione che verrà. Ancora vivo e vivido il ricordo, bruciante per certi versi, esaltante per chi vede il mezzo pieno, della semifinale persa con Pistoia poco prima del grande spavento annunciato dal presidente d’onore dott. Giancarlo Cerutti. Semifinale in cui pesò come un macigno la precaria condizione del lituano, complice infortunio alla spalla che ne pregiudicò il rendimento, azzerandone il minutaggio. E di quella stagione, non si può scordare proprio il Niccolò Martinoni capace della sua miglior annata in carriera, certamente guardato a vista dal fido scudiero Butka (17,1 ppg e 14,6 rpg in coppia). Se poi si somma ai due l’atletismo del classe ’91 Aka Fall (firmato l’estate scorsa con un triennale) allora c’è da dormire sonni tranquilli, certi che al risveglio le plance juniorine saranno state protette al meglio.

Niccolò Martinoni, capitano della Novi Più Casale M.to (foto Michele Coppo)

Niccolò Martinoni, capitano della Novi Più Casale M.to (foto Michele Coppo)

Tirate le prime somme, così, sembra evidente che la riconferma di Davide Bruttini, che pur bene aveva fatto in Monferrato, sembra lontana dall’essere ipotesi realistica: più facile che venga individuato un 3/4 per completare il reparto lunghi dando comunque una certa flessibilità al roster. Posizione di ala con propensione al dentro/fuori che sarebbe congeniale a Donato Cutolo, anima difensiva della Novi Più targata Griccioli, ma dando seguito alle ‘voci idi corridoio’ verrebbe da escludere anche questa ipotesi, con l’ex Bologna dato sul piede di partenza. In questo scenario non è da escludersi un viaggio di coppia per i due, già legati al momento dello sbarco in Monferrato.

Di qui, quindi, si aprono diversi scenari per il completamento degli spot mancanti al neo coach Marco Ramondino: scelta chiave sarà quella del playmaker, col coach avellinese a fare bene con guida italiana in quel di Veroli, nella passata stagione. Il talento e il potenziale di Andrea Amato (’94) potrebbe far propendere la società di via Aliora per la replica in Monferrato di quel che è stato il Tomassini di Ciociaria. Dando per scontata la conferma del ’95 Di Prampero che si è messo in buona luce sul finire della stagione passata, parrebbe altrettanto scontata la scelta di una combo USA (e pochi hanno il fiuto del DG Marco Martelli nella scelta degli americani in quel ruolo) da affiancare al promosso titolare playmaker milanese di origine e proprietà. Con Edoardo Giovara (’93) ad uscire dal pino nello spot di 3, confidando nel completamento della sua maturazione più fisica che tecnica, mancherebbero all’appello due giocatori: l’ala piccola da quintetto, italiana e con punti nelle mani (meglio se con buon tiro da fuori e prestante fisicamente) e un veterano che possa assorbire la pressione nei momenti di difficoltà che congenitamente si presenteranno strada facendo.

Juan Marcos Casini, tra i migliori dei suoi (Novi Più)

Juan Marcos Casini, tra i migliori dei suoi (Novi Più)

Se l’identikit di quest’ultima pedina sembra trovare giusta sovrapposizione nella conferma di Juan Marcos Casini (anche confidando in una certa continuità fisiologica), per il ruolo di 3 titolare si aprono ipotesi dalle suggestive (Andrea Casella, già con Ramondino a Veroli), alle fantascientifiche (Daniele Sandri in uscita da Torino, ma forse non propriamente l’uomo giusto al posto giusto), alle improponibili ma dal grande fascino (il rientro a casa base dell’indimenticato e indimenticabile Simone Pierich, già sotto contratto con Ferentino).

Certo, qui si tratta solo di un gioco ‘estivo’ nell’interpretare quel che sarà. Cosa ben più seria è poi avere a che fare con budget, contratti, visti, e tutto il resto dell’iceberg di cui noi ammiriamo solo la sommità: il tempo ci rivelerà la trasparenza di quel mare per capire quanto in profondo ci sarà stato concesso lo sguardo.