L’ITALOARGENTINO SI STA INTEGRANDO IN FRETTA. «Contro Torino siamo arrivati a giocarcela punto a punto: abbiamo fatto una bella partita, di carattere»

CODOGNO Questione di dettagli, di qualche errore da limare (l’inizio troppo titubante) di una fischiata ” contro” (il quinto fallo di Sant-Roos, sfondamento a 1’50″ dalla fine, era invece un fallo subìto) e della miglior gestione di alcuni possessi negli ultimi due giri di lancette. La sconfitta di misura domenica al “Campus” contro Torino, la favorita principale della corsa alla Serie A, non nasconde l’ottima prova dell’Assigeco, protagonista dello spettacolo fino a 2 secondi dalla sirena.

(Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

Manuel Carrizo con la maglia di Latina (Foto di Claudio Devizzi Grassi 2014)

L’assenza di Young, in aggiunta a quella di Chiumenti, si è sentita di più nei momenti di maggiore tensione agonistica. «Alvin manca a prescindere, per esperienza e carattere è fondamentale in ogni istante – concorda Manuel Carrizo -. Siamo comunque riusciti a giocare una bella partita, di carattere, contro la favorita della Gold, anche se c’è quel sapore di amaro per non essere riusciti a vincere nonostante fossimo arrivati dove volevamo, cioè a giocarcela punto a punto nel finale. Usciamo con maggiore consapevolezza».

Il 34enne italoargentino, uscito alla grande dalla panca insieme a Spissu, simboleggia la capacità dell’Assigeco di cambiare le pedine sul parquet mantenendo efficacia e talento. «Abbiamo una squadra lunga, forse più di altri, che si sta amalgamando sempre di più: facciamo un grande lavoro, ci sono i presupposti per fare bene – sottolinea l’ala rossoblu, che archivia brillantemente con 3/3 da due, 3/6 da tre, 2 rimbalzi e 2 assist i 22′ di gioco -. In partite del genere mi carico tantissimo: è bello essere in campo. I numeri personali però mi interessano relativamente: contro Torino ho fatto qualcosa di più, in altri casi tocca ai compagni. È compito del coach scegliere chi far giocare, noi dobbiamo allenarci bene in settimana e farci trovare pronti. Io mi sento bene, ho fatto un gran lavoro quest’estate: ci tengo a giocare bene per dimostrare di poter stare in questa squadra e in Gold».

L’Assigeco ha retto bene il confronto con Torino, che si è spesso rifugiata nella zona 2-3, nonostante il gap di esperienza e di fisico. «Nel primo tempo li abbiamo subiti, nella ripresa Torino ha subìto noi: è questa la chiave della rimonta. La zona? Fa capire che gli avversari si preparano ad affrontarci: aumenta la consapevolezza nei nostri mezzi ma rende tutto molto più difficile pur se decisamente più interessante. I nostri giovani sono bravi, ma in un campionato impegnativo come questo, dove l’esperienza conta, devono crescere velocemente».

I prossimi incontri sono molto duri: «Domenica siamo a Biella, poi ospitiamo Napoli, Brescia e Ferentino- chiosa l’esperto rossoblu -. In casa non dobbiamo guardare il nome dell’avversario ma pensare a fare punti. Prendiamo esempio da Mitch Poletti, un gran lottatore che ci dà carica ed energia, bravo anche a fare il lavoro oscuro».

 

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi