Buongiorno Alex. Ormai sei arrivato a Trapani da circa due mesi. Come si sta rivelando questa esperienza? Le prime impressioni positive sono confermate?

“Decisamente sì. Trapani è una città piccola, nella quale si vive molto bene. Il clima è meraviglioso e sono felice perché non ho quasi neppure visto la neve quest’anno (sorride, ndr). La gente è molto calorosa e l’atmosfera quieta della città giova molto alla mia salute fisica ed emotiva”. legion 2

La tua vita è cambiata notevolmente. Da una metropoli come Roma, dove risiedevi a inizio stagione, a una città di media-piccola dimensione come Trapani. Come ti senti al riguardo?

“Non nego che Roma è un luogo per il quale ho un debole. E’ un posto magico, in cui si respira un’aria internazionale, pieno di stimoli, con continue novità e possibilità. Trapani è diversa, più a misura d’uomo, ma non solo. Magari non ci sarà sempre qualcosa di nuovo da fare come in una capitale, ma l’ambiente è sereno e consente uno stile di vita ideale per un professionista. Qui riesco a concentrarmi e a trovare un giusto equilibrio tra allenamenti e vita privata”.

Per l’appunto, a proposito di equilibri e di quotidianità, consentici di scoprirti un po’ di più. Che soggetto sei, soprattutto fuori dal parquet. Chi è Alex Legion?

“Per essere onesto, sono una persona molto calma e amo il relax. Leggo molto. Il mio genere preferito sono i libri di storia e avventura. La pallacanestro, poi, oltre che il mio lavoro è la più grande passione che mi anima, quindi spesso guardo dei video su internet e ci perdo davvero delle ore. Invece niente tv, proprio non mi interessa. Occasionalmente mi piace uscire, soprattutto per cena, perché adoro mangiare bene. Amo stare in compagnia, ma anche avere del tempo da dedicare a me stesso rimanendo da solo. Sono naturalmente portato a cogliere la parte positiva da ogni situazione. Vivo la mia vita sempre al meglio, in ogni suo aspetto”.

Parlando solo un attimo di basket, che idea ti sei fatto del campionato? E della nostra squadra?

“Il livello è molto buono. Sono soprattutto gli italiani a alzare la competitività, ed è questa la principale differenza che noto paragonando questa lega con la Silver, che ho provato l’anno scorso quando giocavo a Roseto. Noto come tutte le squadre del nostro campionato abbiano degli atleti italiani con esperienza e talento. E’ molto divertente per me giocare in questa categoria, perché ogni domenica si incontrano formazioni ben attrezzate e ciò è molto stimolante. Sulla squadra, davvero, non siamo soddisfatti dell’andamento delle ultime partite. Abbiamo ottimi giocatori che, soprattutto, sono delle magnifiche persone. Sono convinto che possiamo ancora toglierci qualche soddisfazione e che dimostreremo di saper fare meglio di quanto abbiamo lasciato intendere fino ad ora”.

Tornando a te, come vivi il tuo ruolo in campo?

“Non sono mai pienamente soddisfatto di me stesso. C’è sempre spazio per migliorare, sia personalmente che come gruppo. Mi sento una sorta di ‘bilanciatore’ della squadra (letteralmente dice ‘equalizer’, cioè ‘equalizzatore’, ‘chi bilancia’, ndr), nel senso che mi piace tantissimo segnare, ma anche creare e mettere in condizione i miei compagni di realizzare. In pratica, intendo dire che mi interessa fare ciò di cui la squadra ha bisogno. E’ anche merito dei miei compagni quando io riesco a giocare bene e sta a me aiutare la squadra in ogni modo, a mia volta”.

Adesso ti tocca una domanda difficile. Dove e a fare cosa ti vedi tra dieci o vent’anni?

“Naturalmente spero di giocare a pallacanestro e fare la vita del professionista più a lungo possibile. Non nego, però, che mi intrigano molto anche gli affari e il mondo del business. Ho già iniziato qualche attività in questo senso a casa, diversificando i miei interessi e qualche piccolo investimento. Ecco, quando il basket non sarà più il mio lavoro mi piacerebbe occuparmi di questo. Credo che la parte più matura della mia vita sarà di nuovo negli Stati Uniti”.

Abbiamo finito. Lasciaci con un desiderio spicciolo, per il resto della stagione o più a lungo termine. A tuo piacere, insomma.

“Non c’è dubbio. Voglio vincere il campionato, qui a Trapani”. Grazie Alex. In qualche modo hai cambiato in meglio la nostra annata. Con le tue giocate, il tuo talento e il tuo sorriso sei già diventato una parte indispensabile del nostro sogno di andare in Serie A.

 

                   Fabio Tartamella – Ufficio Stampa Pallacanestro Trapani