Buongiorno Guido. Un toccasana sostenere questa intervista dopo il derby vinto, immaginiamo.

“Decisamente”.

Come va la tua nuova vita trapanese, insieme alla tua famiglia?

“Benissimo. Mi rendo conto che può sembrare un’affermazione di circostanza, ma è proprio così. Il primo problema, per me, era ovviamente legato all’ambientamento dei miei figli, dato che non sempre è semplice muoversi e cambiare tutto, soprattutto per i bambini. Invece questo processo si è svolto velocemente e senza intoppi, e di questo devo ringraziare la società e soprattutto la famiglia Basciano, che ci ha aiutato con iscrizioni, consigli e pratiche burocratiche”.

Appari soddisfatto di aver scelto Trapani e questo ci fa piacere. Piuttosto, cosa ti ha portato a prendere questa decisione, in questo momento della tua carriera?

“Ci sono state due motivazioni principali. La prima, essenziale, è stata il progetto che mi è stato presentato. Mi è apparso subito chiaro come la volontà ambiziosa fosse quella di costruire qualcosa di importante. Indipendentemente da quale sia il momento della carriera di un atleta, questo genere di stimoli sono fondamentali per partire con grandi motivazioni. La seconda ragione è che, fin dai primi contatti, il coach e tutta la società mi hanno fatto sentire grande fiducia e una ferma volontà nel coinvolgere proprio me nel progetto granata. Questo alla fine ha fatto la differenza e sono felicissimo della mia scelta”.

Arrivi a Trapani con alle spalle già un bagaglio di luoghi ed esperienze denso di eventi e soddisfazioni. Dal punto di vista umano, c’è un posto al quale ti senti più legato?

“Difficile citarne uno. Per questione di prossimità temporale, restano nel mio cuore l’esperienza a Venezia, dove sono stato per quattro anni, e quella a Pistoia, dove ho vissuto le ultime due meravigliose stagioni. Conservo gelosamente i ricordi di quanto vissuto in entrambe queste città, nelle quali ho avuto la fortuna di accoppiare i successi professionali a delle situazioni ambientali stupende, che mi hanno portato a costruire lì dei rapporti umani importanti per la mia vita”.

 

E dal punto di vista cestistico, invece?

“Ho la grande fortuna aver vissuto diversi momenti felici. Se dovessi sceglierne uno, cito l’ultima promozione, a Pistoia. Fresca, intensa e indelebile nella mia memoria. Mi auguro di riuscire a provare emozioni della stessa intensità qui a Trapani”.

Proprio i tifosi di Pistoia, quest’estate ti hanno dedicato una meravigliosa lettera. Questo ha fatto presagire a noi trapanesi quanto ora stiamo vedendo sul campo, cioè che sei un atleta capace di unire le doti tecniche a delle spiccate virtù caratteriali. Che emozioni ti ha dato leggere quel messaggio?

“Per quelli che vivono il basket come me, senza scindere il lavoro dal luogo nel quale si vive, ricevere un attestato di stima e di affetto di questo genere è stata la cosa più bella che possa capitare. Questa lettera ha significato che ciò che ho fatto in campo è arrivato fino a chi veniva a vedere le partite. Di ciò devo dire grazie ai tifosi, ma anche ai miei ex compagni e alla società, perché se si riesce a compattare così tanto un ambiente e a creare un’empatia così profonda tra campo e spalti vuol dire che tutti hanno fatto un grande lavoro”.

Qual è la differenza, Guido, tra una buona squadra e una capace di vincere un campionato?

“Servono compattezza, per superare gli inevitabili momenti di difficoltà, e disponibilità al sacrificio, per diventare un meccanismo solido nel quale ognuno capisca di essere un fondamentale ingranaggio”.

Come vedi, a tal proposito, la Pallacanestro Trapani?

“La base è ottima. Come tutti, abbiamo punti di forza e debolezze, ma l’annata positiva la fanno la continuità e la tenuta mentale. Stiamo lavorando proprio su questo”.

Siamo ai saluti. Un augurio per la stagione?

“Che quando andrò via da Trapani, il più tardi possibile, io possa raccontare cose ancora più belle di quelle che dico su Pistoia e sugli altri posti della mia carriera. Onestamente, credo che non sia qualcosa di impossibile”.

Ogni frase che dici, ogni partita che giochi, siamo sempre più convinti che sia tu l’uomo giusto per noi, in campo e fuori. Andiamo avanti con te Guido!

 

Fabio Tartamella – Ufficio Stampa Pallacanestro Trapani