Cinque giorni dopo l’eliminazione dai play off subita in gara-4 per mano di Montegranaro in casa Eurotrend Biella è tempo di bilanci e di voti finali in una stagione dove un gruppo rinnovato negli uomini ma non nelle idee, alla guida ancora Carrea, doveva provare a ripetere un difficile primo posto della stagione regolare precedente. La squadra del presidente Angelico arriverà quarta (con la semifinale di Coppa battuta solo dalla vincitrice Tortona) avendo a lungo accarezzato il sogno della seconda piazza tra molti alti e alcuni bassi, andamento fisiologico dato l’assemblaggio estivo con tanti giovani e qualche scommessa.

LE PAGELLE DELLA STAGIONE (dati statistici riferiti alla RS)

Jazz Ferguson miglior realizzatore della squadra (Foto Pallacanestro Biella|Alberto Tesoro)

Jazzmar Fergusonvoto 6,5: nuovo ruolo per il folletto americano che si sposta da guardia a play titolare con annessi i gradi di capitano. Purtroppo per lui e forse per la squadra il cambiamento non risulta dei più positivi perchè l’immensa vena realizzativa va a cozzare con la scarsa propensione in cabina di regia. Rimane di gran lunga il migliore attaccante del campionato e le sue cifre parlano da sole ma idee e fosforo sono quelle che sono. Statistiche: 30 partite, 34,7 minuti, 21,5 ppg, 123/252 (53%) da due, 97/279 (35%) da tre, 107/124 (86%) liberi, 84 rimbalzi (13+71), 122 assist.

Albano Chiarastella voto 7: l’ultimo ad arrendersi fino al 40′ di gara-4, disputa una stagione stratosferica nella propria metà campo mettendo la museruola a quasi tutti i suoi dirimpettai. Il suo carisma e la sua lucida tranquillità anche nei momenti difficili sono di grande aiuto a tutto lo spogliatoio. Leader nato. Statistiche: 30 partite, 27,5 minuti, 5,7 ppg, 56/90 (62%) da due, 14/39 (36%) da tre, 18/26 (69%) liberi, 170 rimbalzi (47+123), 63 assist.

Tim Bowers voto 5: la nomea con cui è arrivato in estate era quella di essere il miglior realizzatore nel terribile girone Est. Purtroppo di quel cecchino quasi infallibile in canotta rossoblu si è visto poco o nulla. Un americano che quasi mai gioca da americano è un bel fardello per ogni squadra figuriamoci per una Biella. Si sono visti sprazzi di vero Tim solo nelle ultime tre partite: troppo tardi. Statistiche: 29 partite, 33,3 minuti, 13,2 ppg, 112/222 (50%) da due, 34/110 (31%) da tre, 56/73 (77%) liberi, 144 rimbalzi (35+109), 103 assist.

Lorenzo Uglietti voto 6,5: l’ex stellina del settore giovanile dopo tanto girovagare torna in estate per prendersi il ruolo da titolare. La sua “garra” va a corrente alternata come il suo apporto in attacco anche se nei momenti difficili lui c’è sempre sopratutto in difesa. Chiude in crescendo e la sua stoppata a due mani in gara 2 negli ottavi contro Montegranaro rimarrà uno dei gesti tecnici più belli ed esaltanti della stagione. Statistiche: 28 partite, 25,1 minuti, 8 ppg, 86/145 (59%) da due, 9/46 (20%) da tre, 25/43 (58%) liberi, 107 rimbalzi (41+66), 45 assist.

Luca Pollone voto 5: doveva essere la stagione dell’affermazione, l’arma in più in uscita dalla panchina ed invece si è trasformata in un mezzo incubo per lui e per i tifosi. Involuzione preoccupante anche se l’inizio non lasciava presagire un andamento così negativo. Pochi minuti in campo ma sopratutto poche cose buone viste, leggasi qualche tripla qua e là ed il marchio della casa, cioè la difesa, quasi sparito. Statistiche: 30 partite, 13,4 minuti, 2,8 ppg, 8/19 (42%) da due, 19/65 (29%) da tre, 10/13 (77%) liberi, 55 rimbalzi (22+33), 14 assist.

Carl Wheatle voto 6: l’altro giovane su cui erano puntati i riflettori. Dotato di una fisicità strabordante sconosciuta ai più in questo campionato non riesce quasi mai a farla valere negli uno contro uno anche forse a causa dell’infortunio subito ad agosto in nazionale che gli costa una buona fetta di preparazione e la prima parte di campionato. Il rifiuto quasi sistematico del tiro è un altro aspetto su cui lavorare. Statistiche: 27 partite, 23,6 minuti, 7,4 ppg, 62/109 (57%) da due, 9/42 (21%) da tre, 50/65 (77%) liberi, 147 rimbalzi (33+114), 24 assist.

Luca Rattalino voto 5: il suo ruolo era quello di cambio di Tessitori per far rifiatare il lungo toscano. Purtroppo il suo apporto è totalmente insufficiente pur riconoscendogli la grande volontà e l’intensità negli allenamenti. Nei pochi minuti concessi molte volte diventa un fattore negativo per la squadra. Statistiche: 27 partite, 6,4 minuti, 1,6 ppg, 20/40 (50%) da due, 0/1 (21%) da tre, 2/4 (50%) liberi, 36 rimbalzi (14+22), 7 assist.

Tessitori contro Montegranaro (Foto Pallacanestro Biella|Alberto Tesoro)

Amedeo Tessitori voto 7: siamo onesti ci aspettavamo molto di più e sulla carta può e deve diventare il centro dominante della categoria (anche se la sua ambizione è l’A1). Inizia la stagione alla grande poi si perde nei difetti già noti e la questione falli pende sempre come una spada di Damocle comunque il migliore del roster insieme a Chiarastella. Statistiche: 30 partite, 24,9 minuti, 14,7 ppg, 143/254 (56%) da due, 24/57 (42%) da tre, 82/122 (67%) liberi, 205 rimbalzi (92+133), 28 assist.

Giorgio Sgobba voto 5,5: se in simpatia merita 10, sul campo il voto scende e di molto. Cerca di mettersi in gioco in A2 dopo una stagione al piano superiore dove non vede praticamente mai il campo. Il feeling con il coach tarda ad arrivare e la prima parte di campionato non è quasi commentabile poi però qualcosa succede e le sue triple dall’arco spaccano alcune partite facendolo diventare il jolly in uscita dalla panchina purtroppo un po’ poco per meritarsi la sufficienza anche perchè in difesa non è propriamente un mastino. Statistiche: 30 partite, 15,7 minuti, 7,6 ppg, 59/108 (55%) da due, 29/59 (49%) da tre, 22/36 (61%) liberi, 74 rimbalzi (23+51), 8 assist.

Matteo Pollone e Andrea Ambrosetti: i giovani e il futuro di Pallacanestro Biella sono stati per tutto l’anno a stretto contatto con i “grandi” non facendo mai mancare il loro apporto nei duri allenamenti giornalieri e in panchina sia all’ Hype Forum che in trasferta e giocando qualche sprazzo di match se il coach ne aveva bisogno. Il tempo per i voti arriverà anche per loro ora meritano solo un enorme grazie per i sacrifici che hanno fatto dividendosi tra prima squadra e Under 20.


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